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Estratto del documento

VENIAMO ALLE PARTI DI GIURAMENTO E FORMULARIE

Qui ci sono le formule di giuramento di tutti i parenti. La stessa formula di giuramento è per tutti i rami della famiglia.

I due giuramenti che danno garanzia a tutta l'operazione.

Ecco l'actum, ovvero la data topica di svolgimento del documento.

Il ruolo di Sizio non è sicuramente limitato al fatto di aver ricevuto una sorta di "dettatura" da parte di Guido medico (e anche della controparte, di Bovacciano). Evidentemente è stato colui che ha impostato tutto quanto il lavoro.

Si potrebbero chiamare i capi-famiglia (i capi di ogni focatico di cui sopra). Una comunità che, se ogni famiglia doveva essere fatta di 4-5-6 persone, facendo il calcolo ci possiamo rendere conto delle dimensioni che poteva avere questa comunità.

Con l'esempio di Grosseto e questo di Tintinnano, abbiamo ricondotto questi testi in ambito archivistico comunale.

La carta libertatis può considerarsi il prius.

Il testo che hai fornito parla dell'evoluzione dei testi statutari nel corso del XIII secolo. Si afferma che non ci sono statuti precedenti all'anno Mille e che i frammenti del XII secolo sono rari e spesso tramandati in redazioni posteriori. Si afferma inoltre che nel corso del XIII secolo ogni comune cittadino ha il suo testo statutario, che si dilata fino a contenere un grande corpus legislativo.

Si fa poi una distinzione tra statuto/constituto e la Costituzione attuale. Si afferma che la Costituzione è il punto di riferimento a cui si devono attenere tutte le leggi, mentre il Costituto è una raccolta di leggi. Non è solo un testo che esamina i principi e i punti di riferimento fondamentali, ma è un vero e proprio corpus legislativo.

La tendenza è quella di articolare questa vasta competenza delle leggi, soprattutto negli statuti dei comuni maggiori.

che si riferiscono a varie materie (organizzazione degli uffici, la materia civile, la materia criminale) che riguardano l'organizzazione degli uffici e la vita cittadina. Questi testi sono utilizzati dai magistrati per la procedura civile e criminale, per la comminazione ed esecuzione delle pene. I testi legislativi vengono organizzati in libri o sezioni costanti. A volte vengono estratte parti specifiche per i magistrati che ne hanno bisogno. I magistrati che vengono da fuori devono essere forniti di questi testi, che studiano attentamente per svolgere le loro mansioni. Questi spezzoni possono essere conservati e trasmessi in vari modi. Nel caso veneziano, si tratta di una copia di un testo che era disponibile sul mercato e che il Senato della Repubblica aveva acquistato.parte di uno Statuto più generale di Venezia. Si possono poi sviluppare anche statuizioni specifiche di uffici (es. estrapolazione della parte relativa alla Biccherna, alla Gabella...), che poi archivisti hanno teso a ricondurre all'interno degli archivi rispettivi. Qui ci sarebbe da discutere sulla correttezza di queste riconduzioni: non necessariamente quello che chiamiamo oggi lo statuto di quell'ufficio, faceva parte di quell'archivio. A volte ci è stato infilato da parte di qualche archivista ottocentesco. Ciò che è importante è che gli statuti non sono testi (se non molto raramente) redatti ex novo periodicamente. Lo sarà quello comunemente detto "del Buon Governo" (anni 39 / 40 → quella sarà una sorta di ricostruzione di un testo statutario, che - peraltro - risente di tutta una serie di elementi precedenti); tuttavia lo statuto, nella sua forma duecentesca soprattutto, è una.

stratificazione. È un testo work in progress. Troviamo costantemente inseriti dentro i testi statutari quelle aggiunte (precisazioni, interventi...). Precisazioni a seguito di cosa? La macchina amministrativo-giuridica di un comune funziona così: abbiamo uno statuto che stabilisce norme, regole, comportamenti. Ma questi ultimi devono essere aggiornati, integrati... cosa succede? Lo statuto prevede quali organi, uffici, istituzioni interne del comune possano intervenire. Ecco perché lavorano i consilia cittadini. Quelle che sono le decisioni degli organi sono delle reformationes del testo statutario. In questo senso sono l'esecuzione di ciò che il testo statutario prevede (statuto prevede che... consiglio fa) o sono testi normativi che vanno a integrare o correggere lo statuto. Rapporto dialettico, costante: a ogni riunione degli organi, c'è un rapportarsi allo statuto (tanto è vero le formule delle verbalizzazioni).

sottolineano questa lettura dello statuto), a cui si aggiungono le reformationes. Costante integrazione fra testo statutario e quello che gli organi (nelle modalità previste dal testo statutario) possono fare. Nasce una nuova forma di documentazione: forma su registro che raccoglie nel tempo tutte queste aggiunte, correzioni etc. Non fatte da commissioni di correttori (esistono anche quelle, previste dagli statuti), ma fatte tramite organismi di tipo assembleare (organi rappresentativi di una comunità). Questi organi danno vita a delle serie di stampo deliberativo (delibere del consiglio comunale o simili), che intervengono a eseguire gli ordini previsti Statuto o – eventualmente – integrarle/correggerle. Queste disposizioni vengono riportate spesso all'interno di un corpus statutario (tanto da dare l'immagine di un corpo centrale e a latere le integrazioni), ma danno (tornando al nostro problema archivistico) origine a una nuova serie archivistica, particolare.che diverrà una delle serie non più dell'archivio thesaurus, ma di quello sedimento. Questa sua serialità farà sì che ce ne sia bisogno e non si possa più tenere nella cassa dentro la Sagrestia dei Frati domenicani (c'è bisogno di averla a portata di mano, aggiornabile costantemente). Queste sono le reformationes. Nella loro forma finale (fine Duecento / corso del Trecento) dentro le serie deliberative ci vadano solo le reformationes, ovvero solo quelle decisioni che hanno inciso sulla legislazione vigente. Cosa significa? Non ci dobbiamo sorprendere se in una delibera del Consiglio generale trecentesco non ci troviamo nemmeno una delibera bocciata. Ovvio! Il registro serve a tenere memoria delle correzioni, non delle correzioni non fatte. Questo il senso della reformatio. Se la reformatio non c'è, quel testo non passa – evidentemente – nella redazione finale del testo che noi conserviamo. Tra Due e Trecento si

sviluppano serie di statuti collegati ad uffici precisi: le arti, i collegi… cosasignifica? Questo input di carattere giuridico regolamentare, tipico di una società molto diversarispetto ai conti Tignosi visti poco fa (molto più avanti anche nell’assorbimento delle metodologiegiuridiche che derivano dalla costante riscoperta e rimeditazione dei testi romani) inizia ad essereconcepito (come, del resto, è stato trasmesso a noi: ogni consesso si dà regolamenti; gli statuti sonola continua regolamentazione → oggi regolamentiamo tutto: degenerazione della nostra civiltàcontemporanea).

In questa fase questa regolamentazione viene fuori: necessità di capire bene come gestire funzionidel comune, ma anche uffici interni/esterni al comune (es. Collegio notarile, che ha un propriostatuto, in quanto non organizzazione del Comune).

Si può dire che, semplificando il ragionamento, gli statuti assorbono e regolamentano una serie

diaspetti consuetudinari (il bravo storico del diritto sa leggere tra le righe dove dietro quella norma c'è una consuetudine, che dunque trova definizione scritta e colma i vuoti che il diritto consuetudinario non prevedeva, ma perché la società duecentesca e in parte nel Trecento – nonostante la crisi, che peraltro si ripiega verso sé stessa, era in accelerazione spaventosa).

Tutto questo ha una grande accelerazione tra fine XII secolo e massicciamente nel XIII secolo quando i comuni conquistano autonomia rispetto all'Impero. La pace di Costanza stipulata tra comuni lombardi e imperatore nel 1183 sarà una delle molle decisive, non solo per comuni lombardi, ma in generale.

L'epoca podestarile, che segna fine XII – inizio XIII secolo – sarà la rappresentazione giuridicamente più forte di questo movimento (usciamo dall'ambito prettamente storico, per entrare in quello più propriamente documentario).

in questi casi, se ne fa un uso molto più attento e scrupoloso. La scrittura diventa quindi uno strumento di potere e di controllo sociale, in quanto solo coloro che sanno leggere e scrivere possono accedere alle norme e ai diritti stabiliti negli statuti. È interessante notare che, nonostante la diffusione della scrittura, la sua utilizzazione rimane limitata a determinati ceti e classi sociali. Questo crea una disparità di accesso alla conoscenza e ai diritti, poiché solo pochi privilegiati possono beneficiare delle informazioni contenute negli statuti. Inoltre, va sottolineato che gli statuti non sono presenti solo nei comuni più importanti, ma vengono elaborati anche in contesti rurali e in piccole comunità. Questo dimostra l'importanza e la diffusione di tali norme e regolamenti anche nelle realtà più periferiche. Tuttavia, bisogna considerare la fragilità conservativa degli statuti. Per molti comuni minori, questi costituiscono la principale fonte di conoscenza e di regolamentazione. Spesso, gli statuti sono l'unico documento che testimonia l'esistenza e l'organizzazione di queste piccole comunità. Pertanto, viene prestata particolare attenzione alla loro conservazione e alla loro interpretazione. In conclusione, la produzione statutaria e l'affermarsi della scrittura rappresentano due aspetti fondamentali della società medievale. La scrittura diventa uno strumento di potere e di controllo sociale, ma allo stesso tempo crea una disparità di accesso alla conoscenza. Gli statuti, invece, sono presenti in contesti diversi e rappresentano una fonte importante di regolamentazione e di identità per le comunità locali.evidentemente strategie conservative che lo hanno salvato, vista la sua rilevanza giuridica, a vantaggio di altre forme di scrittura (es. contabile-amministrativo, anche in riferimento a decisioni assembleari e simili). Cosa ci può essere negli statuti? Tutta una regolamentazione, così articolata:
  • La regolamentazione delle nomine e degli obblighi degli ufficiali;
  • Le disposizioni sull'esercizio del notariato;
  • Elementi del diritto civile (matrimonio, successioni, tutele...);
  • Procedure di diritto civile e criminale;
  • Regolamenti di polizia urbana (igiene, coprifuoco, divieto di porto d'armi, norme edilizie...);
  • Regolamentazione della polizia campestre (normativa sul danno dato, ovvero procurato danno a beni di altri → diremmo oggi "liti condominiali": qualcosa casca su qualcos'altro del vicino e la rompe, il maiale è uscito dal recinto e ha fatto danno...)
micro-conflittualità che riempiono inostri tribunali oggi (analogamente a quelli di allora); Regolamentazione dei prezzi delle gabelle, dei divieti di esportazione di derrate, incentivi
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
16 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/08 Archivistica, bibliografia e biblioteconomia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucabeagle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archivistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Moscadelli Stefano.