
L’8 settembre migliaia di studenti si sono seduti in aula per affrontare il test d’accesso alle Professioni Sanitarie: una prova che non riguarda solo Infermieristica, il corso più conosciuto, ma ben 23 percorsi diversi, da Fisioterapia a Podologia.
Ora, passata la tensione della giornata, resta una domanda che tiene tutti sospesi: quando e come arriveranno i risultati? Le risposte non sono banali perché, a differenza di Medicina, qui non esiste una graduatoria nazionale, ma tanti elenchi locali per quante sono le università in cui si sono svolte le prove, ciascuno con regole proprie.
Intanto, vale la pena ricordare come si è svolto il testo, quali criteri di valutazione sono stati utilizzati e quali università rappresentano i poli più forti per questi corsi. Un mosaico complesso, che intreccia punteggi, preferenze e classifiche e che può fare la differenza tra un posto conquistato subito e un’attesa più lunga.
Indice
La struttura della prova: cosa c’era nel test
Pur con qualche variazione tra atenei, gli argomenti del test sono stati definiti dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Lo schema ricalcava quello degli anni scorsi: 4 quesiti su competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, 5 di ragionamento logico, 23 di biologia, 15 di chimica e 13 tra fisica e matematica. In totale 60 domande da svolgere in 100 minuti.
Punteggio e criteri di valutazione
Il meccanismo alla base dell’attribuzione del punteggio è il seguente: 1 punto per ogni risposta corretta, zero per quelle non date, -0,4 per ogni errore. Una formula che premia la precisione e scoraggia il “tiro a indovinare”.
La soglia minima per sperare in un posto non è fissa: dipende dall’università e dal corso prescelto. Ciò significa che lo stesso punteggio può aprire le porte in un ateneo e non bastare in un altro.
Come funzionano le graduatorie
Diversamente da Medicina, qui non c’è una lista unica nazionale. Ogni università compila le proprie graduatorie locali, decidendone modalità e criteri: in alcuni casi l’ordine dipende solo dal punteggio, in altri entra in gioco anche la sequenza di preferenze espressa dal candidato.
Questo rende il sistema meno uniforme ma più flessibile: chi non ottiene la chiave d'accesso per il corso più ambito può comunque sperare in uno scorrimento o in una riassegnazione su un altro indirizzo.
Risultati e tempi di pubblicazione
Le date esatte in cui usciranno gli esiti del test? Anche qui, variano da ateneo ad ateneo: ogni università pubblica i propri risultati sul sito istituzionale, spesso nel giro di qualche giorno dalla prova. Di solito, i risultati sono pronti già a distanza di una o due settimane, ma in alcuni casi l’attesa si può protrarre anche alla terza settimana.
Non esiste quindi un unico giorno X valido per tutti, bensì una finestra temporale in cui i candidati devono tenere d’occhio i portali ufficiali e le comunicazioni delle segreterie.
Le università più forti per le Professioni Sanitarie
Nel frattempo, può essere utile farsi un’idea delle migliori università in cui intraprendere il percorso nelle Professioni Sanitarie.
Le classifiche di settore – come quella elaborata dal Censis – offrono una bussola utile per orientarsi. L’ultima edizione ha incoronato, per le triennali, l’Università di Udine, seguita da Modena e Reggio Emilia e da Bologna.
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