
L’accesso alla Facoltà di Medicina Veterinaria cambia volto per l’anno accademico 2025/2026, seguendo la stessa impostazione già introdotta per Medicina e Odontoiatria.
In poche parole, niente più test d’ingresso “tradizionale”. Al suo posto arriva il cosiddetto “Semestre aperto”, un periodo iniziale di studi che funge da filtro selettivo e da banco di prova per gli aspiranti veterinari.
Un’opportunità per mettersi in gioco sul campo e capire, concretamente, se questa è davvero la strada giusta. Ma non solo: il nuovo modello garantisce un sistema di “doppia iscrizione” e prevede corsi “affini” di ripiego per non perdere mesi di formazione, anche in caso di mancato accesso al secondo semestre di Veterinaria.
Vediamo nel dettaglio come funziona questa riforma dell’accesso.
Indice
Cos’è il Semestre aperto e come funziona per Veterinaria
Il Semestre aperto (o Semestre filtro) sostituisce il test d’ingresso e consente di accedere direttamente ai corsi del primo semestre del corso di laurea in Medicina Veterinaria. Si tratta di una fase didattica a tutti gli effetti, composta da tre insegnamenti fondamentali: Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia, ognuno dei quali vale 6 CFU.
Le lezioni iniziano il 1° settembre e si concludono entro il 30 novembre. Al termine, gli studenti devono sostenere gli esami delle tre discipline, in due appelli per ciascun esame, distanziati di almeno quindici giorni, tra fine novembre e inizio dicembre.
Le prove d’esame sono uguali per tutte le università e strutturate in 31 domande: 15 a risposta multipla e 16 a completamento. Ogni esame dura 45 minuti, e il punteggio segue questa logica di attribuzione:
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+1 punto per risposta corretta
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0 punti per risposta non data
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–0,25 punti per risposta sbagliata
Per essere ammessi in graduatoria, è necessario ottenere almeno 18/30 in ciascun esame. Che corrisponde al voto minimo di superamento.
Graduatoria nazionale: solo i migliori accedono al secondo semestre
Il passaggio al secondo semestre di Medicina Veterinaria non avviene in modo automatico. Anche chi ha superato i tre esami del Semestre aperto dovrà confrontarsi con una graduatoria nazionale basata sul merito.
Per accedere alla fase successiva del percorso, infatti, è necessario:
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Aver superato tutti e tre gli esami con almeno 18/30
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Rientrare tra i primi posti della graduatoria nazionale, che sarà stilata in base ai punteggi ottenuti nelle prove
I posti disponibili restano a numero programmato, come nel sistema precedente, e saranno assegnati ai candidati con le migliori performance accademiche, valutate in base ai risultati ottenuti agli esami.
Cosa succede se non si superano gli esami
Chi non raggiunge il punteggio minimo di ingresso in graduatoria in posizione utile, oppure rinuncia alla valutazione, non potrà accedere al secondo semestre di Veterinaria. Tuttavia, grazie al sistema del corso affine, si potrà proseguire gli studi in un altro percorso, senza dover ricominciare da zero.
Per questo, al momento dell’iscrizione al Semestre aperto, che deve avvenire entro luglio (dalle ore 10.00 del 23 giugno 2025 fino alle ore 17.00 del 25 luglio 2025), gli studenti dovranno indicare:
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L’ateneo presso cui vogliono portare avanti il percorso di studi
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Un corso affine a Veterinaria, come opzione di reindirizzamento
In questo modo, in caso di esito negativo, si potrà passare automaticamente al corso scelto come "piano B", senza perdere il primo semestre e con il riconoscimento integrale dei CFU già acquisiti.
Status dello studente e vantaggi del corso affine
Con l’iscrizione al Semestre aperto, inoltre, si ottiene lo status di “studente contemporaneamente iscritto” sia a Veterinaria sia al corso affine. Un’eccezione importante, visto che in precedenza era vietato iscriversi a due corsi universitari nello stesso periodo.
Tra i vantaggi principali di questo sistema:
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L’iscrizione al primo semestre del corso affine è gratuita
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Si può accedere direttamente al secondo semestre, se si sceglie di continuare lì
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Nessun obbligo di frequenza, anche se previsto dal regolamento d’Ateneo
Un sistema, questo, pensato per non bloccare il percorso universitario anche in caso di insuccesso iniziale.
Quali sono i corsi affini per Veterinaria
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha già individuato una lista di corsi affini che gli studenti possono indicare al momento dell’iscrizione. Questi percorsi hanno contenuti in comune con Veterinaria, e possono accogliere gli studenti anche in sovrannumero, fino a un massimo del 20% dei posti disponibili.
Tra le classi di laurea affini, rientrano:
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Biotecnologie (L-2)
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Scienze Biologiche (L-13)
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Farmacia e Farmacia Industriale (LM-13)
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Scienze Zootecniche e Tecnologie delle Produzioni Animali (L-38)
A questi si aggiungono alcuni corsi delle Professioni Sanitarie, selezionati in base al rapporto tra iscritti e posti disponibili dell’anno precedente, ovvero dove storicamente c'è meno affollamento all'entrara. In particolare, in prima battuta sono stati indicati:
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Assistenza sanitaria (L/SNT4)
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Educazione professionale (L/SNT2)
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Infermieristica (L/SNT1)
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Ortottica ed assistenza oftalmologica (L/SNT2)
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Podologia (L/SNT2)
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Tecniche audiometriche (L/SNT3)
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Tecniche audioprotesiche (L/SNT3)
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Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (L/SNT4)
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Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare (L/SNT3)
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Tecniche di neurofisiopatologia (L/SNT3)
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Terapia occupazionale (L/SNT2)
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Tecniche ortopediche (L/SNT3)