Imma Ferzola
Autore
studentessa durante gli esami di medicina

La prima tornata di esami del semestre filtro di Medicina, quella del 20 novembre, è stata affrontata dagli studenti. Ma, a quanto sembra, non in maniera brillante. 

Secondo le prime statistiche, ne emerge un quadro nazionale nient'affatto positivo: solo il 20% degli studenti italiani avrebbe superato la prova. Nel tris di materie previste dalla riforma, Biologia, Chimica e soprattutto Fisica, è proprio quest’ultima ad aver compromesso i risultati degli aspiranti camici bianchi in molte università.

Indice

  1. Quali sono le percentuali nelle varie regioni d'Italia
  2. Le stime nazionali
  3. I primi feedback sulla nuova riforma

Quali sono le percentuali nelle varie regioni d'Italia

A Milano i primi numeri, raccolti da 'La Repubblica', delineano immediatamente la portata del fenomeno. Alla Statale, dove il 20 novembre si sono presentati in 3.173 candidati:

  • solo il 12% di chi ha sostenuto Fisica ha raggiunto la sufficienza,
  • il 24% ha superato Chimica,
  • il 30% Biologia. 

Alla Bicocca, su 981 iscritti:

  • il 17% è riuscito a passare Fisica,
  • il 30% Chimica,
  • il 36% Biologia.

Percentuali che si ripetono simili anche altrove: all’Alma Mater di Bologna i dati parlano di:

  • 10% di promossi a Fisica,
  • 30% a Chimica,
  • 35% a Biologia.

Uno scenario altrettanto complesso emerge dal Sud. A Palermo, dove i partecipanti erano 1.909:

  • il 13% ha superato Fisica,
  • il 30% Chimica,
  • il 45% Biologia.

Più severo il quadro a Catania, con:

  • appena il 9,4% di idonei a Fisica,
  • il 20% a Chimica,
  • il 33,8% a Biologia. 

A Bari, su 2.124 iscritti, i risultati sono:

  • il 10,3% a Fisica, 
  • il 22,8% a Chimica,
  • il 28,2% a Biologia.

Le stime nazionali

Secondo le stime nazionali elaborate dalla piattaforma Testbusters, il dato complessivo si colloca sotto la soglia del 20% di promossi: poco più del 20% per Biologia, poco meno del 20% per Chimica e circa il 10% per Fisica.

A fronte dell’assenza di dati ufficiali da parte del Ministero, che li diffonderà solo al termine delle procedure e dunque dopo il secondo appello del 10 dicembre, per giungere a queste conclusioni, la piattaforma ha incrociato:

  • un sondaggio anonimo,
  • graduatorie diffuse dagli atenei,
  • riscontri ricevuti dai docenti.

I primi feedback sulla nuova riforma

La nuova riforma si trova a fare i conti con risultati inattesi: l’obbligo di ottenere almeno 18 in tutte e tre le prove per accedere alla graduatoria nazionale sembra un requisito lontano per molti studenti.

Intanto la ministra Bernini ha risposto alle polemiche legate ai controlli e agli episodi di irregolarità segnalati da più parti. "Nessuno ha copiato", ha dichiarato, sottolineando di aver visionato i report delle singole facoltà: "C'è stata una sequenza di fake news sui social, ho visto un post virale in cui si dice che a Reggio Calabria hanno copiato tutti ma lì non c'è la facoltà di Medicina. Di due compiti abbiamo le foto in rete, alcuni sono stati colti in flagrante con il telefonino", ha aggiunto, spiegando che per altri casi "risaliremo ai compiti e vedremo se hanno effettivamente copiato, se sarà così la prenderemo come un’autodenuncia e i compiti verranno annullati".

Per gli studenti resta ancora una possibilità per ribaltare l’esito del primo appello: il secondo turno di esami, fissato per il 10 dicembre. I risultati arriveranno il 23 dicembre, a ridosso delle festività natalizie.

A gennaio sarà poi formata la graduatoria nazionale, passo decisivo per l’accesso ai corsi di laurea, ma oggi percepito come un traguardo lontano da gran parte dei candidati, schiacciati da percentuali di idoneità che nessuno, tra Ministero e università, aveva immaginato così basse.

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