Matteo Bortone
Autore
medicina

Ancora caos sui test d'ingresso per Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Il nuovo sistema del “Semestre Aperto”, voluto dal Governo per sostituire i vecchi quiz con un periodo di esami selettivi, non sembra aver scoraggiato i furbetti, anzi.

Dai famosi bigliettini nascosti al classico secondo cellulare nascosto, dopo le prime denunce del secondo appello, stavolta parliamo di ritrovati tecnologici di ultima generazione.

A Roma, in una delle aule dell’università di Tor Vergata, uno studente si è presentato con indosso un paio di occhiali intelligenti, muniti di telecamera e microfono. Il suo intento era farsi passare tutte le risposte di chimica, fisica e biologia direttamente da casa.

Il risultato però è stato disastroso, perché l’aspirante medico è stato beccato dai docenti, che gli hanno sequestrato gli occhiali e annullato il compito.

Indice

  1. La tecnica degli occhiali intelligenti
  2. Oltre 430 segnalazioni
  3. Nuove proteste in arrivo

La tecnica degli occhiali intelligenti

Lo strumento scelto dal candidato era un modello di occhiali "smart", equipaggiato con telecamera e microfono. Un vero e proprio dispositivo hi-tech in grado di riprendere l'ambiente e trasmettere immagini e audio.

Lo studente, che stava svolgendo la prova all'universitàTor Vergata, è stato però tradito dai dettagli della montatura e dal suo atteggiamento, che hanno insospettito i professori. Così, dopo un approfondito controllo, è stato scoperto l’inganno.

Oltre 430 segnalazioni

Ma l’episodio degli occhiali smart non è affatto isolato. La giornata del secondo test è stata costellata da tantissimi altri tentativi di copiare e, soprattutto, da tantissime denunce.

Il Comitato medicina senza filtri, promosso da Radicali Italiani, studio legale Leone-Fell & C., Dispenso academy e Acquirenti Aps, parla chiaro: “Solo da Roma, abbiamo già ricevuto oltre 430 segnalazioni di irregolarità”.

Queste denunce si aggiungono alle circa 400 del primo appello, e riguardano di tutto: messaggi e foto dei test circolati online, ma anche testimonianze di vigilanza insufficiente e controlli "disomogenei" tra le diverse sedi d'esame.

Una studentessa della Sapienza, che ha svolto il test all’Ergife, ha raccontato proprio tale discordanza nei controlli: “Così differenti che in una sala alcuni sono riusciti a copiare senza essere visti, in un’altra sono stati trattenuti i compiti di chi è stato trovato a parlare o con un secondo telefono nascosto”.

Nuove proteste in arrivo

Il malcontento generale per le irregolarità e la difficoltà delle prove, ora, sta per sfociare in una vera e propria protesta organizzata. I candidati medici, nella giornata di giovedì 11 dicembre, si sono dati appuntamento in piazza Vidoni, vicino al Senato, per “denunciare il fallimento del sistema del semestre filtro”.

L'obiettivo è quello di evitare che “migliaia di persone rimangano fuori dal sistema universitario per un anno”. Lo spiega lo studente Leonardo Dimola: "Dopo queste prove difficili e incomprensibili, il rischio è di non raggiungere un punteggio che assicuri l’ingresso a Medicina, odontoiatria o veterinaria, ma anche quello di non riuscire a entrare in un’altra facoltà simile”.

Insieme ad altri compagni, Dimola si è già “appellato al Comitato europeo dei diritti sociali”, sperando che il semestre filtro venga riconosciuto come una violazione dei diritti.

Infine, insieme all'Unione degli Universitari (UdU) si sta organizzando un ricorso collettivo da portare al TAR per contestare la selezione che definiscono spietata.

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