
Similmente a quanto già accaduto durante il primo appello d'esame del Semestre Aperto, anche il 10 dicembre, giornata del secondo e ultimo appello per gli aspiranti camici bianchi, sono state denunciate una serie di anomalie:
- domande del test che circolavano mentre la prova era ancora in corso,
- immagini scattate dai banchi,
- richieste di aiuto inviate in tempo reale sui gruppi WhatsApp e Telegram degli studenti.
Secondo le prime testimonianze, già dalle 11, quando nelle sedi gli studenti erano ancora seduti a rispondere ai quesiti, i messaggi hanno iniziato ad affollare le chat. Tra screenshot dei test, richieste di chiarimenti, fotografie ai fogli ancora da consegnare e quant'altro. Proprio come un film già visto, sempre dal brutto finale.
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Chi raccoglie le segnalazioni?
Le segnalazioni sono state raccolte soprattutto dal Comitato Medicina Senza Filtri, promosso da Radicali Italiani, Studio Legale Leone-Fell & C., Dispenso Academy e Acquirenti APS.
Nel corso della mattinata, il Comitato ha ricevuto centinaia di messaggi da tutta Italia: foto dei quesiti, racconti di vigilanza irregolare, modalità di controllo diverse da sede a sede e studenti scoperti con lo smartphone durante la prova.
“Quello che è successo oggi era prevedibile e purtroppo annunciato. Le segnalazioni che ci sono arrivate dimostrano che anche questa volta i furbetti sono entrati con i cellulari e hanno copiato senza difficoltà" ha dichiarato il Comitato Medicina Senza Filtri, promettendo che continuerà a raccogliere materiale e testimonianze attraverso i suoi canali ufficiali.
Le testimonianze dalle aule
Entrando nelle chat degli studenti il quadro è chiaro e allarmante. Si racconta di compagni scoperti con il telefono e di candidati che uscivano più volte per andare in bagno.
Un messaggio riferisce di “un ragazzo con una microspia attaccata al maglione e un auricolare”, mentre un altro parla di “un sacco di gente che ha cercato di copiare con gli auricolari”.

Le ricerche su Google in orari sospetti
Accanto ai racconti dalle aule, in molti si sono accorti di concentrazioni di ricerche, registrati su Google Trends, su parole chiave riconducibili a possibili contenuti delle prove - come "Prodotto scalare" o "Accelerazione" - avvenuti in un orario sospetto. Un ulteriore elemento di sospetto, che rappresenterebbe l'ennesima conferma dell'utilizzo dei cellulari durante i test.
Proprio per questo, si prevede una nuova ondata di ricorsi, che si aggiungeranno alle oltre tremila diffide già presentate dopo il primo appello.