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Ecco di seguito il test di ammissione alla Facoltà di Ingegneria dell'anno accademico 1999-2000, redatto dal consorzio CISIA. Scaricalo ed esercitati online per arrivare preparato il giorno della prova!
•
14. Scegliere fra le alternative proposte quella che completa la serie
15. Quale delle seguenti condizioni caratterizza i vertici opposti di un
cubo?
A. Sono equidistanti dal centro del cubo
B. Non esiste nessuno spigolo del cubo che li contiene entrambi
C. Nell’insieme delle distanze tra le coppie di vertici, la loro di-
stanza è minima
D. Esistono due facce distinte del cubo che li contengono
E. Non esiste nessuna faccia che li contiene entrambi
•
16. La frase:
Nessun imprenditore di bassa statura può possedere più
di una rete televisiva
equivale a dire che:
A. Non esiste nessun imprenditore che possiede tre reti televisive
T T
B. Prese a caso due reti televisive diverse e esiste un impren-
1 2
B T
ditore di bassa statura che possiede la rete e un impren-
1 1
B T
ditore di bassa statura che possiede la rete
2 2
T T
C. Prese a caso due reti televisive diverse e , se l’ imprenditore
1 2
B T T
di bassa statura possiede , allora non possiede
1 1 2
D. Ogni imprenditore di bassa statura possiede una rete televisiva
T T
E. Prese a caso due reti televisive diverse e esiste un im-
1 2
B T
prenditore di bassa statura che possiede ma non possiede
1 1
T
2 •
17. Al ristorante "L’oca giuliva" lavorano Aristide, Evasio e Rodolfo,
come cuoco, cameriere e sommelier (non necessariamente in que-
st’ordine).
Si sa che:
(1) Se Aristide è il cuoco, allora Evasio è il cameriere
(2) Se Aristide è il cameriere, allora Evasio è il sommelier
(3) Se Evasio non è il cuoco, allora Rodolfo è il cameriere
(4) Se Rodolfo è il sommelier, allora Aristide è il cameriere
Dunque:
A. Aristide è il cuoco ed Evasio è il cameriere
B. Aristide è il cameriere ed Evasio è il sommelier
C. Rodolfo è il sommelier ed Aristide il cameriere
D. Aristide è il cuoco e Rodolfo è il sommelier
E. Aristide è il sommelier e Rodolfo è il cameriere
•
18. Il tenente Colombo sta indagando sull’omicidio di un famoso avvo-
cato. I suoi sospetti si accentrano su 4 persone, Mrs. Arrondale,
Mr. Barrow, Mr. Cohn, Mr. Duck. Egli sa che uno (e uno solo) di
loro è l’assassino e che uno solo di loro mente. Rilegge le deposizioni:
Mrs. Arrondale: «Ho visto Mr. Cohn e Mr. Duck sul luogo del
delitto; uno di loro è l’assassino»
Mr. Barrow: «Giuro che non sono stato io»
Mr. Cohn: «È stato Mr. Duck, l’ho visto sparare»
Mr. Duck: «È stato Mr. Barrow, l’ho visto fuggire»
Il tenente Colombo allora:
A. Non può identificare l’assassino, per via delle testimonianze op-
poste di Mr. Barrow e di Mr. Duck
B. Deduce che colui che mente non è l’assassino
C. Pensa che sia meglio interpellare sua moglie, perché non riesce
a concludere, in base a queste deposizioni
D. Si convince che l’assassino è Mr. Duck
E. Capisce che Mrs. Arrondale sta mentendo
•
19. La squadra di calcio dell’università comprende 3 giocatori capaci di
giocare come portieri, 8 in grado di coprire il ruolo di difensore, al-
trettanti per il ruolo di centrocampista e solo 4 giocatori capaci nel
ruolo di attaccanti. Quale delle seguenti affermazioni è necessaria-
falsa?
mente
A. La squadra non comprende più di 24 giocatori
B. Se la squadra comprende al massimo 22 giocatori allora c’è al-
meno un giocatore in grado di coprire due ruoli
C. Se la squadra comprende al massimo 21 giocatori allora ci sono
almeno due giocatori in grado di coprire due ruoli
D. Se la squadra comprende meno di 23 giocatori allora c’è almeno
un giocatore in grado di coprire due ruoli
E. Se ogni giocatore copre almeno due ruoli la squadra comprende
al massimo 11 giocatori e c’è almeno un giocatore che ricopre
tre ruoli
20. Gli astronomi dell’Università di Bengodi hanno provato che ogni ga-
lassia contiene un numero finito di stelle ma che il numero di stelle
dell’universo è infinito. Tra tutte le stelle ne hanno individuate al-
α.
cune di tipo Dire quale delle seguenti affermazioni implica tutte
le altre. α
A. Le stelle sono in numero finito α
B. Solo 50 galassie contengono stelle α
C. Vi sono infinite stelle che non sono stelle
α
D. C’è almeno una galassia senza stelle
α
E. Non tutte le stelle sono stelle
•
COMPRENSIONE VERBALE
ISTRUZIONI
In questa prova viene presentata una serie di quattro brani, tratti da
vari testi; non è stata apportata alcuna modifica, se non l’eliminazione di
riferimenti non essenziali; essi quindi rispecchiano lo stile personale del loro
autore e del periodo storico in cui visse.
Ciascuno dei brani presentati è seguito da cinque quesiti riguardanti il
suo contenuto; tali quesiti sono numerati progressivamente da 21 a 40. Per
ogni quesito sono previste cinque risposte differenti, contrassegnate con le
lettere A, B, C, D, E.
Per ogni quesito scegliete fra le cinque risposte o affermazioni quella che
ritenete corretta in base soltanto a ciò che risulta esplicito o implicito nel
brano, cioè solo in base a quanto si ricava dal brano e non in base a quanto
eventualmente sapete già sull’argomento.
• TESTO I
La comunità degli scienziati
Nella storia della scienza i mutamenti sostanziali non sono l’effetto dell’ac-
cumularsi delle conoscenze, ma conseguono a una rottura, a una rivoluzione,
che è superamento di un paradigma, sostituzione dell’una con l’altra teoria.
Alexandre Koyré ha visto attuarsi nel XVII secolo una rivoluzione spirituale
radicale, che si può definire secondo due aspetti: "distruzione del cosmo e
geometrizzazione dello spazio". Al mondo degli antichi, concepito come un
tutto ben definito e ordinato, come struttura spaziale fondata su una gerar-
chia di valori, su una subordinazione naturale (si pensi all’ordinamento delle
sfere celesti e alla teoria delle complessioni), succede un universo infinito,
sconosciuto, tenuto insieme soltanto dal costante ricorrere delle sue leggi e
dei suoi elementi fondamentali. Alla concezione aristotelica dello spazio, co-
me insieme differenziato di luoghi naturali, si sostituisce la prospettiva della
geometria euclidea che lo spazio considera come un’entità infinitamente este-
sa e omogenea. In questo mutamento di prospettiva, di cui si hanno chiari
segni nella storia della filosofia e del pensiero scientifico precedenti, consiste il
passaggio dall’antichità all’era moderna. Di qui nasce la nuova scienza. Tale
evento fondamentale, secondo Koyré, subordina a sé quei fenomeni che altri
invece avevano considerato preminenti: la secolarizzazione della conoscenza,
l’affermarsi del soggettivismo moderno al posto della concezione oggettiva
dell’antichità e del medioevo, il riconoscimento della superiorità della vita
attiva su quella contemplativa.
Se esiste un’omologia tra lo stile del pensiero e l’istituto linguistico, è
lecito chiedersi quali effetti abbiano sui linguaggi scientifici tali mutamenti
prospettici. Nelle pagine che seguono cercheremo di chiarire qualche aspetto
di questo problema. In ogni caso è certo che il dibattito suscitato dagli sto-
rici delle scienze sembra offrire parecchi spunti e stimoli di riflessione anche
agli storici della lingua. Soffermiamoci per un momento sulle riflessioni di
Koyré e, in particolare, sulla sua opposizione alla tesi di coloro che pongono
in stretto rapporto il progredire della scienza e lo sviluppo sia delle pratiche
artigianali, sia delle tecniche; a suo avviso le scoperte dei grandi scienziati
non sono in rapporto con il sapere di ogni giorno, con i progressi tecnici di
una società attiva e in pieno sviluppo. Altri invece sostengono che l’apporto
dei "meccanici" ha sempre costituito un fattore di primaria importanza nello
sviluppo delle scienze. Si ricordano a tale proposito alcuni episodi significa-
tivi: il richiamo di Francesco Bacone agli aspetti organizzativi e istituzionali
del sapere scientifico; il valore dell’esperienza maturata da Galileo nella sua
visita all’Arsenale di Venezia; la fiducia di Diderot negli artigiani, creatori
•
di precise terminologie tecniche, le quali arricchiscono il linguaggio e quin-
di il pensiero. A proposito dell’influenza che le tecniche disponibili in una
determinata epoca possono esercitare sul pensiero, Koyré ha sostenuto che
l’interazione tra la teoria e la pratica avviene soltanto nell’epoca moderna: la
vita di una società non ha affatto bisogno della scienza, della quale gli anti-
chi hanno fatto a meno giovandosi soltanto dell’apporto delle tecniche. Altri
invece hanno sostenuto che la scienza dei Greci non è astratta e deduttiva,
ma è volta piuttosto alla soluzione di problemi concreti. La stasi tecnica del
medioevo è stata interpretata come un blocco psicologico, motivato in par-
te dall’abbondanza della manodopera e dal disprezzo per il lavoro manuale
affidato interamente ai "meccanici". Siamo di fronte a una concezione aristo-
cratica che contrappone, lungo l’arco di due millenni (da Platone a Galileo),
le arti liberali alle arti meccaniche.
Il Seicento non è soltanto il secolo della rivoluzione scientifica, è anche il
periodo in cui il rapporto tra il progresso delle conoscenze e il contesto sociale
acquista un’importanza e un rilievo particolari: Galileo ha la sua scuola e si
rivolge al "pubblico degli uomini di lettere fra cui la nuova scienza e il nuovo
metodo vanno diffusi". Questi due fattori, mentre determinano lo sviluppo
delle scienze, influiscono anche sui loro linguaggi. La nascita di una scrittura
scientifica, sia quella di Galileo sia quella di Newton, presuppone sempre una
messa in atto di strategie discorsive e di "astuzie retoriche" che fanno di
tale scrittura un’arte e al tempo stesso un’azione sociale, dotata di specifiche
procedure, tali da istituire rapporti particolari tra lo scienziato e il pubblico.
Le scienze non progrediscono tutte con la stessa velocità: ciò è vero ai
nostri giorni come nel passato. Nel Cinquecento l’astronomia si fonda su
basi teoriche elaborate; al contrario la chimica, priva di riferimenti teorici
e di metodi sperimentali, gestita dai tecnici che ne sanno di più dei "filo-
sofi naturali", è piuttosto un cumulo disordinato di conoscenze. È naturale
che tale situazione abbia un riflesso nei rispettivi linguaggi: più coerente
e sviluppato appare il primo, più difforme e diffuso il secondo. Ancora oggi
sussistono differenze di base tra le varie scienze: la fisica è costituita da pochi
"oggetti", mentre la chimica possiede milioni di composti che devono essere
denominati: questo problema di catalogazione allontana le due scienze che
pure hanno principi fondamentali comuni.
Dopo la condanna di Galileo lo sviluppo delle ricerche astronomiche e
fisico-matematiche subisce una battuta d’arresto; il timore della censura con-
tribuisce a spostare l’attenzione dal macrocosmo al microcosmo; ne deriva
pertanto un notevole impulso allo sviluppo delle ricerche biologiche e fisio-
logiche. Tale dislocazione d’interessi e di attività ha, naturalmente, delle
conseguenze sul formarsi dei moderni linguaggi scientifici. La chimica neces-
sita di un rinnovamento ab imis della propria terminologia; ma ciò avverrà
soltanto nella seconda metà del Settecento.
• QUESITI RELATIVI AL TESTO I
21. Il linguaggio delle diverse scienze differisce
A. in funzione della loro ricaduta tecnologica
B. in base ai loro oggetti
C. in base ai loro principi teorici
D. perché hanno un diverso rapporto con la tradizione
E. perché lo sviluppo scientifico avviene in modo settoriale e diso-
mogeneo
22. Il Seicento vede la nascita del linguaggio scientifico moderno perché
A. gli scienziati abbandonano il latino
B. è molto alto il numero delle scoperte
C. gli scienziati vogliono rivolgersi al pubblico
D. la cultura non è più patrimonio solo degli ecclesiastici
E. si è diffusa la circolazione di opere stampate
23. La concezione moderna dello spazio è
A. soggettivistica, perché variano le prospettive
B. qualitativa, perché lo spazio non è omogeneo
C. oggettivistica, perché lo spazio è un dato
D. aristotelica, perché presuppone uno spazio finito
E. non coincidente con alcuna delle risposte precedenti
24. Nel Medioevo l’evoluzione tecnica fu scarsa perché
A. mancavano i mezzi economici
B. la manodopera era carente
C. il livello culturale si era abbassato