francesca_fortini
di francesca_fortini
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 OFA ingegneria: di cosa si tratta?

Alcuni atenei italiani per questo anno accademico hanno affidato la selezione delle proprie matricole, per quanto riguarda i corsi di ingegneria, al CISIA, un consorzio che redige per loro un test d’ammissione a livello nazionale, il cui svolgimento è fissato per il 4 settembre, alle ore 10. Tra questi atenei, pochissimi quelli che hanno scelto di rendere la facoltà a numero chiuso: in questi casi il test sarà selettivo e qualora non venisse superato comporterebbe l’impossibilità di iscrizione. La maggior parte delle università, invece, sceglie il test di ingegneria come semplice prova di valutazione di competenze e conoscenze. In questi casi, qualora non si superasse il test, si avrà la possibilità di immatricolarsi comunque al corso prescelto, con l’attribuzione di OFA da dover recuperare. Ecco, nello specifico, di cosa stiamo parlando.

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OFA INGEGNERIA: COSA SONO – OFA è un acronimo e sta per: Obblighi Formativi Aggiuntivi. L’utilizzo del test d’ammissione, dunque, non sarebbe altro che uno strumento per verificare che il candidato non abbia carenze significative (debiti formativi) nelle particolari discipline di cui è richiesta un’adeguata conoscenza per affrontare con profitto il corso di laurea prescelto. L’attuale ordinamento degli studi universitari, infatti, ha tra i suoi obbiettivi primari di far sì che gli studenti dei vari atenei compiano gli studi in tempi più vicini possibile alla loro durata legale. Lo scopo evidente è che i laureati possano esercitare al più presto la loro professione e, rispetto ai laureati delle altre nazioni europee, non siano svantaggiati da un ingresso tardivo nel mondo del lavoro.

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QUALI MATERIE? - Gli Atenei coinvolti hanno stabilito autonomamente quali siano le discipline alle quali siano imputabili i debiti formativi: spesso si tratta di conoscenze minime e/o competenze nel campo della matematica, ma in alcune sedi possono riguardare anche altre discipline. In ogni caso l’accertamento dei debiti formativi è basato sul punteggio riportato dal candidato in una o più sezioni della prova di ammissione. Dato che le differenze riguardo le sezioni prescelte ed il tipo di punteggio sono marcate tra i diversi atenei, è importante che i candidati assumano in merito ai debiti formativi tutte le informazioni necessarie, rivolgendosi agli appositi uffici della sede in cui desiderano immatricolarsi.

ELEMENTI COMUNI TRA GLI ATENEI - Allo studente, che dopo la prova si trovi gravato di eventuali debiti formativi, l’immatricolazione è sconsigliata, ma non impedita. Si consideri tuttavia che, una volta iscritto, la legge gli impone il recupero dei debiti entro il primo anno dall’immatricolazione. A questo fine gli viene generalmente richiesto di svolgere alcune attività supplementari, note con l’acronimo OFA (Obblighi Formativi Aggiuntivi), organizzate dalle facoltà e seguite da alcuni momenti di verifica, per controllare se le carenze formative siano state recuperate.

DEBITI COLMATI OPPURE NO - Lo studente che entro il primo anno dalla sua immatricolazione abbia mostrato di aver colmato le carenze formative, cancella i propri debiti. Nei confronti degli studenti che entro il primo anno dall’immatricolazione non abbiano colmato le loro carenze formative, vengono prese misure differenti da sede a sede: si può andare dal collocamento in una posizione di fuoricorso, fino al divieto di proseguire gli studi nella stessa facoltà. Talune misure possono sembrare drastiche, ma in realtà sono prese nell’interesse dello studente: gli si impedisce di attardarsi troppo in studi per i quali egli, nel corso di un anno, non ha saputo colmare in modo sufficiente le lacune nella preparazione di base necessaria per affrontare i corsi di ingegneria.

Data pubblicazione 30 Giugno 2014, Ore 16:24 Data aggiornamento 30 Giugno 2014, Ore 16:32
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