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Soldati

Bosco di Courton, luglio 1918

Si sta come

d'autunno

sugli alberi

le foglie

Parafrasi

In guerra i soldati vivono in una condizione simile a quella delle foglie nella stagione autunnale.

Commento

Il poeta si trova a Bosco di Courton nel luglio 1918, anno in cui la guerra sta volgendo al termine.

Il titolo è parte integrale per la comprensione del testo, infatti esso costituisce il primo paragone

essenziale. I soldati vivono in una condizione di estrema precarietà e sono paragonati a delle foglie

che si staccano dai rami e cadono ormai secche a terra. Come le foglie debolissime sono soggette al

vento che le strappa dai rami, come i soldati sono sottoposti al nemico che può spezzare il filo esile

della loro vita.

Sono una creatura

Valloncello di Cima Quattro, il 5 agosto 1916

Come questa pietra

del S. Michele

così fredda

così dura

così prosciugata

così refrattaria

così totalmente

disanimata

Come questa pietra

è il mio pianto

che non si vede

La morte

si sconta

vivendo

Parafrasi

Come questa pietra dell’altura del San Michele che è così fredda, dura, prosciugata, resistente, del

tutto priva di vita, proprio come questa pietra è il mio pianto tutto interiore. La morte si paga in vita.

Commento

Il poeta si trova a Valloncello di Cima Quattro, altra località del Carso, e imprime le emozioni

provate il giorno 5 agosto 1916. Il titolo “ Sono una creatura” mette in evidenza, con la prima

persona la realtà di uomo e persona del soldato Ungaretti.

Egli instaura un paragone tra il bianco senza lacrime che lo pervade e la roccia dell’altura in cui si

trova.

Le caratteristiche della roccia (freddezza, prosciugamento, resistenza, mancanza di vita) sono

trasferite per descrivere quella che è la sofferenza provata dal soldato nell’esperienza tragica della

guerra. Il testo si conclude con una affermazione lapidale:”La morte si sconta vivendo”. Queste

parole comunicano il pensiero di Ungaretti, per il quale in una simile circostanza, appare come una

liberazione desiderata.

San Martino del Carso

Valloncello dell'Albero Isolato, il 27 agosto 1916

Di queste case

non è rimasto

che qualche

brandello di muro

Di tanti

che mi corrispondevano

non è rimasto

neppure tanto

Ma nel cuore

nessuna croce manca

È il mio cuore

il paese più straziato

Parafrasi

Di queste abitazioni non è rimasto in piedi niente se non qualche pezzo di muro. Di tante persone di

cui ero legato da sentimenti di affetto è rimasto meno che delle case. Nel mio cuore, tuttavia, non

viene meno il ricordo delle persone care che la guerra mi ha portato via. Proprio il mio cuore è il

paese più desolato.

Commento

Il poeta, impegnato sempre in guerra sente come la guerra sia portatrice di morte e desolazione. Egli

si guarda attorno e vede soltanto qualche maceria che sopravvive. Le persone care, invece, non

sopravvivono, sono completamente annientate. Esse comunque continuano a vivere nel ricordo del

poeta, per il quale, appunto, proprio il suo cuore è il paese che conserva più croci.

Fratelli

Di che reggimento siete

fratelli?

Parola tremante

nella notte

Foglia appena nata

Nell'aria spasimante

involontaria rivolta

dell'uomo presente alla sua

fragilità

Fratelli

Parafrasi

A quale reggimento appartenete, fratelli? La parola fratelli vibra nel silenzio della notte. È tenera

come una fogliolina appena spuntata in cui risuonano le grida del dolore dei feriti, vi è la ribellione

innata degli uomini che sono coscienti della propria precarietà e fragilità. “Fratelli!”

Commento

Il breve componimento è stato scritto a Mariano il 15 luglio 1916. Il titolo riassume con una parola

il contenuto fondamentale del testo, che unisce tutti gli uomini impegnati in guerra. La stessa parola

ritorna al secondo verso come complemento di vocazione e all’ultimo verso.

Nella seconda parte della poesia, Ungaretti si sofferma sull’umana condizione di fragilità che

accomuna gli esseri viventi e che porta ad una involontaria rivolta per affermare la propria vita.

È una parola tremante, perché è pronunciata con timore nell’oscurità della notte; è una timida

proposta d’amore fra i massacri della guerra.

TESINA DI

STORIA

La Prima Guerra Mondiale fu originata da cause politiche, militari, economiche e culturali. Per

quanto riguarda le cause politiche, vi erano i contrasti fra gli Stati, infatti in Europa esistevano molti

territori contesi da diversi stati:

* la Francia voleva sottrarre alla Germania l’Alsazia e la Lorena,

* L’Italia voleva liberare Trento e Trieste dal dominio dell’impero austro-ungarico,

* Austria, Russia e Italia volevano espandersi nella zona dei Balcani.

Alla vigilia della guerra l’Europa era divisa in due schieramenti:

* La triplice alleanza che comprendeva Germania, Austria e Italia

* La triplice Intesa costituita da Francia, Gran Bretagna e Russia.

Per le cause militari ci fu la corsa al riarmo, infatti al Germania da anni si preparava dotandosi di

grandi armamenti. La causa economica era tra le potenze industriali, infatti si era scatenata una gara

economica e commerciale sempre più dura, i grandi gruppi industriali ricavavano enormi profitti

dalla costruzione di armamenti e navi, per loro la guerra era fonte di grandi guadagni. Per quanto

riguarda, invece le cause culturali, si diffuse un giudizio positivo sulla guerra, cioè parte

dell’opinione pubblica vedeva nella guerra l’unica possibilità di cambiamenti della situazione

sociale e politica.

A determinare lo scoppio della prima guerra mondiale fu un grave fatto di sangue, l’attentato di

Sarajevo avvenuto il 28 giugno del 1914, infatti l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono

dell’impero d’Austria e Ungheria, fu ucciso con la moglie da un nazionalista serbo. L’Austria

dichiarò guerra alla Serbia il 28 luglio del 1914, da una parte vi erano gli Imperi centrali cioè

l’Austria-Ungheria e Germania cui si unirono poi l’impero turco e la Bulgaria; dall’altra le potenze

della Triplice Intesa cioè l’Inghilterra, Francia, Russia più la Serbia e gli altri Stati.

Allo scoppio della guerra l’Italia si dichiarò neutrale in quanto la maggioranza voleva che l’Italia

restasse neutrale, però essa si divise in neutralisti ed interventisti. Fra la maggioranza ricordiamo i

socialisti, la maggioranza dei cattolici e la Chiesa il cui papa era Benedetto XV, molti parlamentari

liberali guidati da Giolitti i quali erano convinti che l’Austria avrebbe ricompensato con dei territori

la neutralità dell’Italia e che perciò l’intervento era inutile.

Invece gli interventisti erano favorevoli a entrare in guerra e ne facevano parte i nazionalisti fra cui

ricordiamo Gabriele D’Annunzio, l’esercito e l’ambiente della corte, i grandi gruppi industriali,

alcuni tra i socialisti e i democratici i quali sostenevano che l’Italia doveva schierarsi con le nazioni

democratiche cioè l’Inghilterra e Francia contro gli Stati autoritari Germania e Austria. Su posizioni

simili a quelle dei nazionalisti si trovava l’ex socialista Benito Mussolini, egli fu espulso dal partito

socialista proprio perché favorevole alla guerra. Il 26 aprile del 1915 il governo italiano firmò a

Londra un patto segreto con la Francia e Inghilterra, l’Italia si impegnava a intervenire nel conflitto

al loro fianco in cambio della promessa di notevoli acquisizioni territoriali. Questo patto venne

tenuto in segreto per ben due anni, e il 24 maggio del 1915 l’Italia entrò in guerra a fianco delle

potenze della Triplice Intesa. L’Italia affrontò la guerra in condizioni di grave impreparazione. Fra il

maggio e il giugno del 1916 l’esercito austriaco si impegnò in quella che venne chiamato la

spedizione punitiva, in quanto gli italiani erano traditori da punire perché non avevano rispettato la

Triplice Alleanza. Gli austriaci volevano penetrare nella pianura padana attraverso l’altopiano

d’Asiago. L’esercito italiano, però, respinse l’offensiva e riuscì a conquistare Gorizia nell’agosto del

1916. Il prolungarsi della guerra iniziava a pesare, soprattutto sugli imperi centrali i quali non

potevano procurarsi facilmente le materie prime perché gli Inglesi controllavano i mari. La

Germania affrontò la marina inglese nella battaglia dello Jutland ma la battaglia non bastò a

sottrarre agli inglesi il dominio dei mari. Allora i tedeschi intensificarono la guerra sottomarina

contro tutte le navi sospettate di portare rifornimenti agli avversari. L’affondamento del

transatlantico Lusitania causò la morte di un migliaio di persone fra cui 124 cittadini statunitensi e

ciò provocò proteste e gli Stati Uniti entrarono nel conflitto a fianco dell’Intesa. Il 1917 fu un anno

decisivo per le sorti del conflitto,non solo per l’ingresso degli stati uniti in guerra. Intanto in Russia

esplose una rivoluzione che abbattè il regime dello zar e così si ebbe la Rivoluzione sovietica di

ottobre. Per evitare l’invasione del proprio territorio, la Russia uscì dalla guerra e il 3 marzo del

1918 la pace di Berst-Litovsk stabilì le condizioni della resa, infatti la Russia cedeva alla Germania

la Polonia e i Paesi Baltici, riconosceva l’indipendenza dell’Ucraina. Gli austriaci spostarono le loro

truppe dal fronte russo a quello italiano provocando una gravissima crisi militare all’Italia.

L’esercito austriaco riuscì a sfondare le linee italiane riportando una netta vittoria a Caporetto vicino

Gorizia il 24 ottobre 1917. L’esercito italiano cominciò una ritirata, il nemico catturò decine di

migliaia di prigionieri e si impadronì di molto materiale. Con grande fatica si riuscì a stabilire una

nuova linea di difesa lungo il fiume Piave. Cadorna venne sostituito dal nuovo comandante

Armando Diaz. Finalmente il 4 novembre 1918 l’Italia firmo’ a Villa Giusti di Padova l’armistizio

con l’Austria con cui la guerra finì. L’Italia ricevette dall’Austria il Trentino, l’Alto Adige, la

Venezia Giulia e Trieste ma non ottenne i territori che le erano stati promessi con il patto di Londra

per questo quella dell’Italia venne considerata un vittoria mutilata

TESINA DI

GEOGRAFIA

Superficie: 9.629.091 Km²

Abitanti: 281.422.000

Densità: 29 ab/Km²

Forma di governo: Repubblica federale presidenziale

NEW YORK (5 novembre 2008) - Barack Obama è il nuovo presidente

degli Stati Uniti. E' il primo afro-americano a conquistare la

Casa Bianca.

L’attuale segretario di stato è Hillary Clinton.

Capitale: Washington

Gruppi etnici: Bianchi 75,1%

Neri 12,3%

Asiatici 3,6%

Indiani americani 0,9%

altri 8,1%

Paesi confinanti: Canada a NORD ed EST (Alaska)

Messico a SUD

Cuba (base navale di Guantanamo) a NORD

Monti principali: Mount McKinley 6194 m

Fiumi principali: Mississipi-Missouri-Red , Rock Yukon, Rio Grande

Arkansas,

Colorado

Ohio-Allegheny, Red River

Laghi principali: Lago Michigan ,Lago Superiore

Lago Huron Lago Erie Lago Ontario

Gran Lago Salato

Clima: Temperato, Artico (Alaska), Tropicale (Florida e Hawaii), Arido

Lingua: Inglese americano (ufficiale), Spagnolo (ufficiale come 2ª lingua nel New Mexico)

Religione: Protestante 56%

Cattolica 28%

Ebraica 2%

altro 14%

Moneta: Dollaro USA

L'economia è sviluppata in tutti e tre i settori, nel primo settore che comprende l'agricoltura,

l'allevamento e la pesca; nel secondo che si basa sulle industrie; nel terzo settore detto anche

terziario non produce cose ma servizi (trasporti, commercio, sanità, scuole).

L'agricoltura (e allevamento) si basa su una rete di grandi aziende, molto meccanizzate.

Gli altipiani delle Montagne Rocciose, infine, accolgono vasti Ranches, in cui si pratica

l'allevamento brado, cioè libero di bovini e ovini.

Gli Stati Uniti possiedono molto minerali. Nelle aree pianeggianti prevalgono minerali come il

petrolio, il metano e il carbone, in quelle montuose il rame, il piombo, lo zinco, l'oro ecc.. Grazie a

ciò si sono fortemente sviluppate le industrie siderurgiche (che lavorano il ferro), le industrie

metallurgiche e le industrie petrolifere (che raffinano il petrolio e producono fibre sintetiche,

gomma, detergenti, insetticidi e prodotti per l'agricoltura).

Insieme all'industria di base, anche le industrie manifatturiere sono molto sviluppate

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