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uomo violento che lo tiranneggia, Giovanni sopporta tutto, anche il tradimento della moglie con

Wanzer, ma quando questi picchia il figlioletto , lo accoltella. L’ultimo romanzo è Forse che si forse

che no, in seguito D’Annunzio scrisse prose di vario genere, l’esperienza più interessante è

rappresentata dal Notturno, una specie di diario che l’autore scrisse durante i mesi in cui fu costretto

a letto, bendato, a seguito di un incidente aereo.

Le novelle

Nel 1902 D’Annuzio pubblicò Le novelle della Pescara, nel 1882 pubblicò Terra vergine.

L’opera poetica

Compone nel 1893 una delle opere più importanti, il Poema Paradisiaco, seguì le Laudi del cielo del

mare della terra e degli eroi. Compone a Parigi Il martirio di San Sebastiano.

Il teatro

D’Annunzio cominciò a scrivere per il teatro, fra cui La città morta, La gioconda, la tragedia

Francesca da Rimini e La figlia di Iorio, tre atti in versi ambientati in un Abruzzo primitivo e fuori

dal tempo. Del 1907 è la tragedia in versi La nave, il mito del superuomo e della conquista del

mare, viene ambientato nella Venezia delle origini. Tra gli altri scritti dannunziani-articoli, discorsi

politici, prose pubblicate sui giornali. E’ del 1935 il Libro segreto opera di riordino e ricucitura di

appunti e memorie.

Pensiero

Egli cerca una fusione dei sensi e dell'animo con le forze della vita, accogliendo in sé e rivivendo

l'esistenza molteplice della natura, con piena adesione fisica, prima ancora che spirituale. E' questo

il "panismo dannunziano", quel sentimento di unione con il tutto, che ritroviamo in tutte le poesie

più belle di D'Annunzio, in cui riesce ad aderire con tutti i sensi e con tutta la sua vitalità alla

natura, s'immerge in essa e si confonde con questa stessa.

La sua vocazione poetica si muta poi in esibizionismo: abbiamo allora l'esaltazione del falso

primitivo, dell'erotismo o quella sfrenata del proprio io, indicata nei due aspetti dell'estetismo e del

superomismo. L'estetismo è in definitiva il culto del bello, in pratica vivere la propria vita come se

fosse un'opera d'arte, o al contrario vivere l'arte come fosse vita. Quest'atteggiamento, preso dal

Decadentismo francese, è corrispondente cioè alla personalità del poeta, che deve distinguersi dalla

normalità, dalle masse. Il superuomo assomiglia all'esteta, ma non deve essere legato a principi

sociali e morali . Per questo motivo si vuole elevare al di sopra della massa; è l'esteta attivo, che

cerca di realizzare la sua superiorità a danno delle persone comuni.

STORIA

I Guerra Mondiale

Il periodo che precedette il primo conflitto mondiale fu caratterizzato da un periodo relativamente

stabile e pacifico, che degenerò a partire dal 1914: il mondo intero fu letteralmente sconvolto in

proporzioni fino allora ancora sconosciute.

Sono molte le ragioni per cui la Prima Guerra Mondiale, conosciuta anche con il nome di

“Grande Guerra” si differenziò nettamente da tutte quelle che la precedettero. Per la prima volta

furono coinvolte in un conflitto nato nel cuore dell'Europa anche le potenze extra-europee, come

Giappone e Stati Uniti. Inoltre la 1 Guerra Mondiale fu caratterizzata dall'utilizzo da parte di tutte

le nazioni coinvolte di uno spiegamento di forze senza precedenti e dall’utilizzo di nuove armi:

gli aerei, inventati pochi decenni prima, i carri armati e sottomarini. Fu introdotto anche l’utilizzo

delle più devastanti armi chimiche. Ma il motivo principale che differenzio la Prima Guerra

Mondiale da tutti gli altri conflitti antecedenti furono gli effetti: si trattò proprio di una guerra

“totale”, che coinvolse tutta la compagine degli Stati belligeranti: non solo a livello bellico, ma

anche economico, amministrativo e politico. Notevole, inoltre, l’utilizzo di mirate campagne

propagandistiche.

Le cause del conflitto sono da ricercarsi, da una parte, nella crisi dei rapporti internazionali

europei, dall’altra, nella rapida e significativa ascesa della Germania a potenza navale, con

conseguenti ripercussioni sul mondo coloniale. Inoltre, nei movimenti nazionalisti e irredentisti,

specie nelle seguenti zone strategiche dell’Europa: Balcani, Alsazia, Lorena, Trentino e Trieste.

Il pretesto fu dato dall’attentato a Sarajevo, ai danni dell’erede al trono austriaco Francesco

Ferdinando, da parte di un indipendentista slavo. L’Austria mandò immediatamente un ultimatum

alla Serbia, la quale, rifiutandosi di scendere a patti, emise la dichiarazione di guerra il 28 luglio

del 1914.

Il sistema delle alleanze fu presto stabilito. Da una parte si schierarono l’Austria e la Germania,

dall’altra l’Inghilterra, la Francia e la Russia, mobilitate in difesa della Serbia.

La Germania invase quindi la Francia, passando attraverso il Belgio e violandone così la

neutralità, cosa che suscitò molto scalpore soprattutto in Inghilterra, che per questo motivo scese

in campo al fianco delle truppe francesi.

L’intenzione tedesca era di portare avanti una “guerra di movimento”, rapida e veloce, ma il

tentativo fallì: il conflitto si rivelò lungo ed estenuante, in quel che fu definita una “Guerra di

Trincea”.

Dopo l’avanzata tedesca in Francia ed il blocco continentale operato dalla flotta inglese, nel 1915

anche l’Italia entra in guerra. In quel periodo l’opinione pubblica era divisa i due fazioni, da una

parte c’erano i “neutralisti”, dall’altra gli “interventisti”.

Il 26 aprile del 1915, il governo italiano si alleò segretamente con la Triplice Intesa (Inghilterra,

Francia, Russia), stipulando il Patto di Londra. Attraverso tale accordo, l’Italia si impegnava nella

guerra contro l’Austria ed, in caso di vittoria, avrebbe dovuto ottenere le terre irredente di

Trentino, l’Alto Adige, Trieste, Istria e della la città di Valona, in Albania.

Il 23 maggio le truppe italiane entrarono in guerra.

Sul fronte italo-austriaco, il conflitto si presentò subito estremamente lento, combattuto nelle

trincee scavate nelle montagne del Friuli da soldati reclutati tra le fasce più povere della

popolazione.

Nel 1917, si ribaltò la situazione, con l’ingresso nel conflitto degli Stati Uniti a fianco della

Triplice Intesa ed il ritiro della Russia, impegnata entro i propri confini con la Rivoluzione.

L’offensiva austriaca divenne sempre più pressante, finché l’esercito italiano subì la famosa

sconfitta di Caporetto, il 24 ottobre del 1917, con gravi ripercussioni anche sulla vita economica

e sociale del Paese. Ebbero infatti inizio una serie di scioperi e di manifestazioni, tali da

costringere il governo a fare grandi promesse ai soldati, al fine di risollevarne il morale, evitando

defezioni ed ammutinamenti.

Il 1918 fu l’anno decisivo del conflitto, che ne segnò anche la conclusione della Prima Guerra

Mondiale con la vittoria della Francia.

Sul fronte italo-austriaco, l’esercito italiano, guidato dal un nuovo generale Armando Diaz, riuscì

a conquistare Trento e Trieste, stipulando un armistizio con l’Austria e giungendo finalmente alla

pace.

La Conferenza di Pace di Parigi penalizzò duramente i paesi perdenti, in particolar modo la

Germania, facendo prevalere gli interessi delle due potenze europee: Francia ed Inghilterra.

All’Italia furono concessi i territori di Trentino, Alto Adige, Trieste ed Istria. Dallo

smembramento dell’impero austro-ungarico nacquero quindi nuove realtà territoriali e politiche:

l’Ungheria, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia.

Rimase però sospesa la questione della città di Fiume, poiché non ne venne prevista

l’annessione all’Italia. Fu così che, nel settembre del 1919, un gruppo di volontari guidato dal

poeta Gabriele D’Annunzio, prese possesso della città, instaurandovi un governo definito

“Reggenza del Carnaro”. In seguito, la città di Fiume venne liberata con il trattato di Rapallo,

stipulato tra Italia e Jugoslavia.

A livello internazionale, ad ogni modo, le soluzioni dei diversi trattati di pace si dimostrarono

poco rispettose nei confronti delle varie identità nazionali, alimentando le cause che spinsero le

potenze mondiali a scontrarsi in un novo e devastante conflitto mondiale.

SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE

La malnutrizione

Le cause delle malattie nutrizionali sono tre:

1)L’eccesso di cibo o ipernutrizione, che provoca obesità;

2)La cattiva qualità,o deficienza dietetica qualitativa;

3)La insufficienza di cibo o insufficienza dietetica quantitativa che comporta uno stato di

denutrizione o iponutrizione.

Malnutrizione è uno stato patologico che si stabilisce quando non siano soddisfatte le esigenze

nutritive, qualitative e quantitative di un organiamo nel tempo.

La malnutrizione ha due forme, primaria e secondaria.

I fattori che determinano le forme di malnutrizione primaria possono essere: la disponibilità

ambientale , il potere d’acquisto, i pregiudizi alimentari, l’uso nell’alimentazione quotidiana di cibi

raffinati o conservati e/o cucinati male.

La malnutrizione crea effetti assai dannosi per la salute, è questo il motivo principale delle malattie

a cui sono a soggetti i bambini in particolar modo, ma anche gli adulti dei paesi poveri quali sono

quelli africani.

Anche nei paesi ricchi gli effetti negativi della malnutrizione si fanno sentire, infatti molti sono i

giovani con problemi gravi: obesità,anemia, disturbi epatici e fragilità ossea.

L O G S R

La ristorazione collettiva

Con il termine ristorazione collettiva s’intende un tipo di ristorazione che rivolge la sua attività a un

numero abbastanza ampio di persone accomunate dall’interesse di usufruire del medesimo servizio,

in quanto fanno parte di uno stesso gruppo. Il rapporto tra aziende e cliente presenta caratteristiche

di continuità e sistematicità. La ristorazione collettiva nasce e si diffonde per effetto di una serie di

trasformazioni e conquiste sociali, l’industrializzazione, l’incremento delle iscrizioni dei bambini

alle scuole materne e asili nido e la crescita dell’istruzione universitaria. Le forme di ristorazione

collettiva sono: La ristorazione aziendale, la ristorazione scolastica, socio-sanitaria, comunitaria e

assistenziale. La ristorazione aziendale propone una gamma gastronomica modesta e fa uso di cibi

precotti, il prodotto offerto rappresenta standard elevati da un punto di vista sia nutrizionale sia

igienico. La ristorazione sanitaria si basa sui principi della dietologia. Il ristoratore dovrà essere in

grado di applicare le indicazioni del dietologo. La ristorazione scolastica e comunitaria sono forme

di ristorazione collettiva antecedenti rispetto alla ristorazione aziendale. La ristorazione collettiva si

dovrà svolgere assicurando la sicurezza igienica e dietetica attraverso:

1) Il controllo chimico-igienico e microbiologico delle materie prime alimentari utilizzate;

2) Il controllo qualitativo degli elementi lavorati e semilavorati;

3) Il controllo della catena del freddo;

4) Il monitoraggio dei punti critici nelle fasi di produzione e manipolazione;

5) L’utilizzo di laboratori di analisi;

6) La sorveglianza sanitaria sul personale;

7) Lo svolgimento dei corsi di formazione per il personale

8) Un elevata professionalità nel servizio dietetico per garantire l’equilibrio nutrizionale.

I menù elaborati devono rispondere alle esigenze dei commensali. La ristorazione collettiva si

realizza in una cucina centralizzata, da dove le vivande possono essere servite in varie mense. La

produzione di pasti d’asporto comporta in particolare:

1) La progettazione di locali, impianti e attrezzature specifici;

2) Una cucina centralizzata per pasti veicolati;

3) L’applicazione del sistema di controllo HACCP;

4) L’utilizzo di automezzi per il trasporto autorizzati dall’ASL;

5) L’impiego di contenitori termici per il trasporto dei cibi.

Nella realizzazione di impianti di cucina è necessario :

1) Garantire l’applicazione delle norme di sicurezza;

2) Definire la stesura di Layout di cucina;

3) Predisporre attrezzature altamente tecnologiche e sistemi computerizzati per la gestione

delle presenze. ECONOMIA

Le rivelazioni aziendali

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