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Sintesi
Tesina:La seconda guerra mondiale
Estratto del documento

15/09/22, 19:49 SECONDA GUERRA MONDIALE

Tra il luglio e l’ottobre del 1946, i rappresentanti dei 21 paesi si riunirono a Parigi per stipulare le

condizioni di pace che furono firmate nel febbraio del 1947. Tra i paesi che subirono riduzioni

territoriali figurava anche l’Italia, che perdeva le colonie e i territori conquistati durante la guerra,

oltre a Briga e Tenda, cedute alla Francia, e a una parte della Venezia Giulia, ceduta alla

Jugoslavia. Trieste venne dichiarata territorio libero. Questa perdita ferì il paese e fece sorgere un

aspro conflitto tra Italia e Jugoslavia che si concluse solo nel 1954, quando Trieste tornò all’Italia.

Anche la Germania perse i territori conquistati e subì la divisione in due parti. La Polonia cedette la

sua parte orientale alla Russia in cambio della Prussia orientale e delle province di ad est della

linea Order-Neisse (dal nome dei fiumi che marcano i confini). Per l’Austria venne deciso che le

truppe alleate mantenessero l’occupazione, che durò fino al 1955.

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15/09/22, 19:50 ADOLF HITLER

Adolf Hitler nasce il 20 aprile 1889 a Braunnau sull’Inn, alla frontiera austro-bavarese. Suo padre

Alois Hitler, lavorava nell’amministrazione reale e sua madre era una cugina del padre.

Frequentò la Realschule a Linz, dove fu un allievo turbolento e mediocre. La morte del padre nel

1905 per tubercolosi, che era il flagello di famiglia, lo immobilizzò a letto, lo scoraggiò

scolasticamente, ma nonostante il disagio economico e il cancro di Hitler1.jpg (75338 bytes)

cui sua madre stava morendo, decide di partire per Vienna, per

realizzare la sua vocazione artistica, iscrivendosi all’Accademia di

Belle Arti.

Viene respinto per due anni consecutivi all’esame di ammissione

dell’Accademia e non poté iscriversi alla facoltà di Architettura,

essendo sprovvista di un certificato di licenza. Inizia così un periodo

oscuro, 5 anni di vagabondaggio e di decadimento fisico e sociale,

quasi totale, lontano dalla famiglia, essendo morta sua madre. In

quel periodo era proprio un fantasma del ghetto: girava con un

soprabito nero troppo lungo e sformato, che gli era stato regalato da

un suo amico occasionale ebreo, i capelli sporchi sotto il capello logoro, una barba che gli

invadeva il volto affilato dalla febbre.

Nel 1909 egli dovette rassegnarsi a lavorare in una società, e a piazzare i suoi quadri. In quel

periodo leggeva molto e discuteva di politica con i suoi amici, ma quasi sempre si trattava di

monologhi, che stupivano l’uditorio per i loro temi, la loro perentorietà e la loro violenza. Tra tutti gli

amici che aveva, lui era l’unico, che nonostante la decadenza fisica, non si lasciò a quella morale.

Lui non abbandonò mai i propri valori: decoro e ordine.

Gli mancava solo la disciplina, e la lotta per salvare la sua dignità, lo convinse che, solo il più forte

e il più astuto, avrebbe vinto tale lotta della vita. Hitler fu sempre a contatto con le classi lavoratrici

e quello che provocava la sua collera, erano le teorie dei marxisti, che rifiutavano i valori della

patria borghese e del lavoro capitalista. Scoprì che dietro queste teorie, c’era l’ebraismo.

L’antisemitismo si stava sviluppando in Europa centrale, e proprio a Vienna confluivano tutte le

razze e gli scarti dei ghetti slavi.

E’ proprio in questa situazione che egli contrasse l’odio per gli ebrei: chi si nascondeva dietro al

marxismo internazionalista e materialista, chi si arricchiva a spese del popolo e portava via donne

e giovani, chi minava la supremazia della razza tedesca nell’Impero, se non l’ebreo?

Fu proprio a Vienna per Hitler la "scuola" più dura e la più fruttuosa della sua vita.

Nel 1913 egli decise di partire per Monaco e nel 1914, dinanzi al Consiglio di revisione a

Salisburgo, fu riformato per cattive condizioni di salute. Quando il 1° agosto 1914 ci fu la

dichiarazione di guerra, Hitler era felicissimo e volle partecipare a tale "grande fortuna".

Fece domanda per prestare servizio militare nell’esercito della Baviera, e fu arruolato in un

battaglione di fanteria di riserva. Senza famiglia, senza amici, senza un mestiere, Hitler fu per 4

anni un soldato modello, per il quale l’esercito rappresentava focolare, affetti e mezzo di

sostentamento. Per tutta la guerra ebbe ruolo di staffetta di compagnia. Molto coraggiosamente

traversò l’inferno del fronte occidentale, guadagnando così il grado di caporale. Prese un unico

congedo in seguito ad una ferita alla gamba.

Nel 1917 constatò, con grande sorpresa e collera, che nel Paese regnavano una crescente

demoralizzazione, il dubbio e la carestia. Gli ufficiali prussiani erano degli incapaci, lasciavano

morire milioni di uomini, che si battevano, soffrivano e morivano ai loro ordini, invece di portare

ordine, disciplina e coraggio. Fu allora che Hitler pensò: "Se mi si affidasse il comando della

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15/09/22, 19:50 ADOLF HITLER

guerra! Saprei come far regnare l’ordine all’interno e ricambiare agli Hitler3.jpg (25282

Alleati la loro propaganda". bytes)

Nel 1918 la Germania venne sconfitta e per lui fu un colpo terribile.

Naufragavano quell’Impero e quella vittoria, per i quali aveva

appassionatamente combattuto per 4 anni.

Il 9 Novembre 1918 venne proclamata la Repubblica di Weimar,

battezzata così dal nome della città in cui si tenne l’Assemblea

Nazionale Costituente. Questa Repubblica regnò dal 1918 al 1933. Le

masse popolari, l’accettarono apaticamente e i gruppi di pressione

erano tali che ogni decisione importante del potere politico doveva

essere negoziata con la potenze dell’economia privata e dell’esercito,

inoltre la repubblica non seppe imporre la pace anche perché questa

non si comanda a bacchetta.

Nel 1919 Hitler entrò nel Partito tedesco dei lavoratori, che fu trasformato nel 1920 nel Partito

nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, del quale divenne il capo nel 1921.

L’inflazione gravissima e l’incertezza della Repubblica crearono il caos tanto che il presidente

decretò lo stato d’assedio, affidando all’esercito il compito di difendere la Repubblica che esso

disprezzava. Ma le autorità bavaresi volevano approfittare di questa situazione per esautorare la

democrazia e installare un governo reazionario e militare.

Nel 1929 Hitler, stanco degli indugi delle autorità di Monaco, colpì per primo e attuò il suo colpo di

Stato. Ma questo colpo di mano fallì e Adolf Hitler venne arrestato e il partito nazista e quello

comunista furono messi fuori legge. Hitler fu condannato e 5 anni di reclusione nella fortezza di

Landesberg, pena minima, che del resto, gli fu subito assicurato, sarebbe stata ridotta. Nel

carcere, Hitler, dettava il Mein Kampf a Rudolf Hess e intanto prendeva lezioni dal passato. Era per

essersi messo nell’illegalità e, quel che più conta contro l’esercito, che aveva fallito.

Nel 1924 dopo appena nove mesi di reclusione, Hitler veniva rimesso in libertà . Il suo partito era

stato sciolto, ma egli non pensò nemmeno un momento di abbandonare la vita politica.

Riorganizzò il partito e all’interno delle SA, che era un’associazione paramilitare, che egli voleva

far diventare un esercito politico. Fu scelto un piccolo gruppo, destinato a rimanere attorno al

Führer.

Il partito fu articolato in gruppi locali riuniti in Gau, i cui capi, i Gauleiter, venivano eletti. Hitler,

sospettoso moltiplicava gli incarichi e cambiava spesso il personale. Per affermare la propria

autorità, Hitler decise di nominare personalmente i Gauleiter e creò un tribunale per giudicare le

contese fra i membri. Negli anni successivi il numero degli adepti crebbe lentamente. Alla fina del

1929 il partito aveva già triplicato i suoi effettivi e le SA contavano 100.000 uomini, un numero pari

all’esercito regolare. D’altra parte, il numero dei disoccupati cresceva con lo stesso ritmo. Ora, la

SA, grazie alla sua cassa di soccorso e ai suoi refettori, offrì un rifugio agli affamati. In tal modo gli

effettivi dell’esercito politico si accrebbero continuamente e nel 1933, si poterono contare 300.000

uomini.

Nel 1930 ci furono le elezioni e il partito di Adolf Hitler ottenne circa 6.500.000 voti, superando di

poco i socialdemocratici, seguiti dai comunisti. Approfittando, in seguito, del favore del Presidente

Hindenburg e degli elementi militari, ma soprattutto dello stato d’animo di depressione in cui si

trovava gran parte della popolazione tedesca (sette milioni di disoccupati), il Führer venne

nominato cancelliere.(gennaio ‘33).

Nel 1934 il Presidente Hindenburg era vecchio e declinava rapidamente e c’era il problema della

successione. Erano in molti i candidati, ma il 29 giugno 1934, dopo settimane di dubbio, Hitler

diede alle SS e alla Gestapo l’ordine di colpire. Ci fu una notte di sangue (notte dei coltelli) da un

capo all’altro del Reich. Per tutta la notte, in una prigione, i plotoni delle SS fucilarono uomini che

morivano gridando con "Heil Hitler". Morirono anche degli innocenti, furono liquidati vecchi rancori.

Più di 1.000 morti e circa 1.200 arrestati furono coperti dall’esercito, che rimase fedele.

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15/09/22, 19:50 ADOLF HITLER

Quando Hindenburg morì, Hitler gli successe in qualità di Führer e cancelliere del Reich, ormai la

Germania era Hitler e Hitler era la Germania. Il Führer si stancò assai presto degli affari interni e

lasciò governare i suoi uomini di fiducia, riservandosi gelosamente la politica estera.

Sempre nello stesso anno, la Germania abbandona la conferenza per il disarmo e la Società delle

Nazioni e Hitler inizia a sbarazzarsi dei nemici interni: ebrei e repubblicani, in quanto questa

sembrava essere la condizione per la rivincita.

Nel 1936 il Führer tentò il putsch austriaco, ma questo fallì a causa dell’intervento italiano.

Negli anni successivi la Germania si riarmò e rioccupò militarmente la Renania. Nel 1937 Hitler

stipulò un accordo con Mussolini, l’asse Roma-Berlino, che si rafforzava di giorno in giorno.

Nel 1938 il Führer assunse personalmente il comando delle forze armate nell’ultimo consiglio di

gabinetto del Terzo Reich. Si concluse l’Anschlub così come era stato previsto, e l’Austria fu

incorporata nella Grande Germania. In questo anno, iniziò l’applicazione delle leggi razziali.

Dopo aver conquistato la Boemia e la Slovacchia, nel ‘39 Hitler invase la Polonia e la conquistò,

causando la dichiarazione di guerra di Francia ed Inghilterra. Chi invece non lo ostacolò in questa

conquista fu l’URSS, con la quale Hitler aveva firmato un’alleanza, il patto Ribbentrop-Molotov.

Anche il Polonia iniziarono le leggi razziali e le persecuzioni e poco dopo prese il via anche la

soluzione finale.

Nel 1941 Hitler decise di attaccare la sua alleata, la Russia, dando poca importanza alla guerra

con l’Inghilterra. Questo fu un errore fatale per Hitler, poiché questo aprì un secondi fronte, errore

reso ben presto ancora più grave dall’entrata in guerra degli Stati Uniti. Da questo errore in poi la

situazione della Germania si venne a modificare a suo sfavore. In ogni caso Hitler rimase fedele al

giuramento pronunciato nel giorno dell’apertura delle ostilità, vivendo tutta la guerra in mezzo al

suo esercito.

Dal 1941 la salute del Führer, cominciò a risentire del lavoro frenetico e disordinato ch’egli

s’imponeva. Capelli grigi, vertigini, fobia per la neve, erano anche le conseguenze dei lunghi mesi

passati senza sole né riposo, sotto i cupi abeti delle foreste della Prussia orientale o dell’Ucraina,

che nascondevano il suo quartier generale. Per di più l’attentato del 20 luglio gli aveva leso i

timpani e il braccio sinistro, da allora, fu agitato da un tremito continuo.

Nel 1943 ci fu la disfatta tedesca a Stalingrado e il malcontento di buona parte dell’esercito si

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