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HITLER, DITTATORE DEGLI ANNI ’30-’40 P. 4
1. Vita completa P. 4
2. Mein Kampf P.
6
3. Ascesa al potere e persecuzione degli ebrei P.
7
IL CAMMINO DEGLI EBREI P. 10
1. Vita Primo Levi P. 10
2. Se questo è un uomo P. 13
LA SOLUZIONE FINALE P. 15
1. Caratteristiche P. 16
2. I triangoli P. 17
3. Vittime P. 18
AVVENTURA CALIFORNIANA P. 19
1. Morfologia P. 19
2. Los Angeles e Hollywood P.
20
3. Avventura Californiana P. 22
BIBLIOGRAFIA P. 23
PREFAZIONE
La shoah ha costituito un momento di estrema importanza storica
ed è importante continuare a parlarne per cercare di capire cosa è
successo e sperare che un’esperienza del genere non si ripeta più.
L’antisemitismo, già diffuso in epoca imperialista ha raggiunto il vertice
- 2 - Se questo è un
durante il nazismo. Primo Levi testimonia con il suo libro
uomo la tragedia degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, ma
anche Charlie Chaplin nel 1940, con il suo primo film sonoro in bianco e
Il grande dittatore
nero affronta tale problema e cerca di sensibilizzare
l’opinione pubblica americana. Il regista, di origini ebree, ebbe un ruolo
fondamentale nello sviluppo della cinematografia di Hollywood anche se
in California sono state talvolta oscurate delle pellicole riguardanti la
persecuzione degli ebrei fino alla seconda guerra mondiale.
Vita completa
Adolf Hitler nacque nel 1889 vicino a Linz
nell’Alta Austria. Era figlio di Alois Hitler, ufficiale
inferiore delle dogane, e Klara Polzl. Alois, figlio
illegittimo, da giovane prese il cognome di sua
madre, Schicklgruber, ma poi riuscì ad assumere
quello del padre naturale trasformandolo da Heidler
a Hitler.
Adolf non prese mai il cognome di
Schicklgruber, poiché esso era di origine ebraica,
come sottolineavano spesso i suoi avversari politici
- 3 -
quando volevano contrastare le sue idee antisemite. Appena nato Hitler
si trasferì con la famiglia a Leonding dove frequentò le scuole
elementari. Nel 1903 perse il padre. Durante l’adolescenza a causa della
sua cattiva condotta, gli venne rifiutata l’iscrizione alla scuola di Linz e
fu costretto a frequentare la scuola dell’obbligo Seguendo la passione
per l’arte, alla quale il padre fu sempre contrario, partì per Vienna allo
scopo di ritirare il bando di ammissione all’Accademia delle belle Arti. Si
candidò per due volte alla scuola d’arte e architettura di Vienna, ma
venne scartato in entrambe le occasioni. Nel 1907 morì anche la madre.
Adolf diventato orfano, lasciò Leonding per Vienna dove iniziò ad
avvicinarsi all’antisemitismo. La città aveva una grossa comunità
ebraica. Il futuro dittatore acquisì il credo della superiorità della razza
ariana che fu alla base delle sue idee politiche.
Nel 1913 si trasferì a Monaco di Baviera per evitare di entrare
nell’esercito Austro – Ungarico ma non ci riuscì. Dopo essere stato
costretto dalla polizia a presentarsi al
distretto militare per fare la visita di leva, i
medici lo rimandarono a casa per la sua non
idoneità. Questo rifiuto, invece di renderlo
felice, gli provocò una ferita all’orgoglio e
decise di diventare apolide poiché non riuscì
ad ottenere ne la cittadinanza austriaca ne
quella tedesca.
Nell’agosto del 1914 partecipò alla Prima
Guerra Mondiale come volontario. Questo suo
gesto lo portò a ricevere la cittadinanza
tedesca.
Nel 1916 rimase ferito durante un attacco e fu ricoverato nell’ospedale
di Beelitz. Pochi mesi dopo tornò al fronte combattendo le più
sanguinose battaglie sul fronte delle Fiandre. Nel 1918 fu accecato da
un attacco di iprite e venne ricoverato all’ospedale militare di Pasewalk
dove venne a sapere della caduta della Germania. Durante gli anni di
guerra, Hitler acquisì un forte patriottismo tedesco tanto da dare la
colpa della capitolazione agli ebrei. A fine guerra tornò a Monaco.
Nel 1920 si avvicinò al Partito tedesco dei Lavoratori (DAP). Nello stesso
anno, congedato dall’esercito, potè dedicarvisi a tempo pieno
diventandone il leader e cambiandone il nome in Partito Nazional
Socialista dei Lavoratori Tedeschi (NSDAP), conosciuto comunemente
come Partito Nazista. Verso la fine del 1923 Hitler effettuò il Putsch
(colpo di stato) a Monaco ma fallì. Venne processato per alto tradimento
e condannato a cinque anni di prigione. Mein Kampf
Fu durante questa prigionia che scrisse il (la mia battaglia),
opera letteraria in cui trattò il pensiero e il programma politico del suo
partito, fondamento dell’apologia nazista.
Trascorso quasi un anno in carcere, considerato
innocuo, Hitler ottenne una riduzione della pena e
nel dicembre del 1924 venne rilasciato.
Nel 1929 durante la Grande Depressione,la
Germania era amministrata da un regime
democratico, la “Repubblica di Weimar”, che non fu
mai accettata dai conservatori e dal Partito
- 4 -
Comunista. Il governo aveva come capo il cattolico Bruning il quale era il
maggior esponente dello Zentrum (Partito Popolare).
Le conseguenze di questo governo furono forti, e la più grave fu
un’estesa disoccupazione che rese problematiche le condizioni di vita di
milioni di tedeschi, sollevando un notevole malcontento nella
popolazione. Hitler, basandosi sulla frustrazione del popolo tedesco e
aiutandosi con la forza, riuscì negli anni a
fare acquisire al partito sempre più potere
fino a giungere, nel 1933, a ricoprire la
carica di cancelliere.
Nel 1934 istituì la vera e propria dittatura
assumendo contemporaneamente i poteri di
cancelliere e di capo di stato. Hitler perseguì
una politica estera estremamente
aggressiva, volta ad espandere il
lebensraum (spazio vitale) tedesco a spese
delle popolazioni dell’Europa orientale.
Giunse ad invadere la Polonia il 1°
settembre del 1939 provocando lo scoppio della seconda guerra
mondiale. Sconfitto dagli eserciti alleati con truppe sovietiche ormai
penetrate in città, si suicidò nel suo bunker di Berlino il 30 aprile del
1945 insieme alla compagna Eva Braun.
Fu responsabile sin dal 1933 di una politica di discriminazione e
segregazione degli ebrei dalla vita sociale ed economica del paese;
politica che dal 1941 si tramutò in un piano d’internamento e sterminio
totale (noto con il nome di “soluzione finale“) al quale ci si è riferiti sin
dall’immediato con il termine di “shoah” o “olocausto”. Oltre al
genocidio degli ebrei, la “soluzione finale” prevedeva l’eliminazione di
altri gruppi etnici, politici e sociali (rom, popolazioni slave, omosessuali,
comunisti, disabili mentali, minoranze religiose, prigionieri di guerra ed
oppositori politici).
Mein Kampf
Gli argomenti principali trattati sono:
l’antisemitismo e la lotta di razza invece che
di classe, l’alleanza con l’Inghilterra,
l’ampliamento del territorio tedesco e la
centralizzazione dei poteri in un unica
persona.
Il primo punto trattato è la conferma del
pensiero antisemita, ovvero la superiorità
della razza ariana nei confronti del popolo
ebreo, dalla quale nasce la lotta di razza.
Hitler sosteneva che gli ebrei fossero la causa
principale della sconfitta
della Grande Guerra e
della profonda crisi
economica in cui la Germania era caduta nel
dopoguerra, poiché molte banche ed industrie
- 5 -
erano sotto il controllo delle famiglie ebree. Incolpò questi di aver
incoraggiato focolai rivoluzionari bolscevichi nel paese, favorendo,
dall’interno, la caduta della nazione e di aver indotto i politici alla resa e
alla sottoscrizione del trattato di Versailles. Il pensiero antisemita
appoggiava il concetto di una lotta di razza, basata sulla difesa della
razza ariana che non doveva essere contaminata da quella ebraica. Tutti
questi fattori comportarono poi il tentativo di distruzione della razza
ebraica tramite le leggi razziali, ghetti e campi di concentramento.
Il secondo argomento fa riferimento alla volontà di effettuare
un’alleanza con l’Inghilterra, al fine di evitare una eventuale seconda
guerra a due fronti. Durante la prima guerra mondiale la Germania fu
circondata, sia ad Est sia ad Ovest, dalle potenze della Triplice Alleanza,
che gli chiusero le vie costringendola a combattere su due fronti e a
frazionare le forze di difesa. Negli anni ’30 Hitler voleva risolvere il
problema facendo un’alleanza con l’Inghilterra in modo tale da
occuparsi solo del fronte ovest, ma il suo obbiettivo non fu raggiunto.
Nel Terzo punto Hitler aveva previsto per la Germania un
ampliamento della nazione verso est al fine di riscattare i territori
perduti durante la prima guerra mondiale con il trattato di Versailles. Tra
questi c’era la regione della Rhur, ricca di giacimenti carboniferi. I primi
paesi che occupò furono la Cecoslovacchia nel 1938 e la Polonia nel
1939. Per quanto riguarda l’occupazione Cecoslovacca, la Francia e
l’Inghilterra lasciarono libero sfogo alle mire espansionistiche di Hitler.
Prima di occupare la Polonia stipulò con l’Unione Sovietica il Patto di non
Aggressione, attraverso il quale le due nazioni giurarono di non
attaccarsi e divisero l’Europa Orientale in due zone d’influenza, una
sovietica e una tedesca. Invadendo la Polonia occidentale, Hitler
determinò la dichiarazione di guerra da parte della Francia e
dell’Inghilterra il 3 settembre 1939.
L’ultimo punto riguarda la concentrazione dei poteri in un’unica
persona. Questo obbiettivo fu raggiunto grazie alla morte del presidente
Hindenburg nel 1934, che consentì ad Hitler di acquisire, oltre ai poteri
di cancelliere, anche quelli di capo di Stato tramite la presentazione di
una legge in Parlamento che istituì il ruolo di Fuhrer. Ciò comportò
l’inizio della vera e propria dittatura.
Ascesa al potere ed eventi più rilevanti
Nel 1930 si forma in Germania un governo di centro – destra con a
capo Bruning, maggiore esponente dello Zentrum. Il
suo governo portò disoccupazione al paese, tanto da
convincerlo ad indire delle elezioni: fu così che il
partito di Hitler diventò la seconda forza politica in
Germania. Il primo rimase quello di centro-destra. Il
successo di Hitler si basava sulla conquista della
classe media, colpita dall’inflazione degl’anni 20. Nel
1932 si svolsero le elezioni per il presidente di Stato
tra Hindenburg e Hitler; l’appoggio dei sindacati e del
partito socialdemocratico portò la vittoria di
Hindenburg. Il malcontento del popolo sotto la guida
- 6 -
di Bruning continuò a tal punto di convincere Hindenburg ad affidare il
governo a Franz von Papen il quale indisse delle nuove elezioni nel luglio
del 1932.
Il primo partito della Germania diventò il partito nazionalsocialista ma al
governo vi rimase Von Papen.
I Comunisti e i Nazisti controllarono la maggioranza del Reichstag e Von
Papen, trovandosi in minoranza, ordinò ulteriori elezioni nel novembre
del 1932 dove, non ottenendo alcuna preferenza, fu allontanato dal
potere.
A questa elezione il NSDAP perse molti voti ma rimase il più forte partito
della Germania.
Nonostante la potenza del partito, Hindenburg si rifiutò di affidare
il cancellierato a Hitler e nominò cancelliere Schleicher, ministro della
Difesa nel gabinetto Von Papen. Nel 1933 Schleicher si dimise e il capo
dello Stato nominò cancelliere Hitler.
Il 27 febbraio 1933, la sede del
Reichstag (il parlamento tedesco) fu
incendiata.
Hitler usò il pretesto dell’incendio per
colpevolizzare i comunisti e per
eliminare una grande forza politica che
gli impediva di poter conquistare il
potere. Emise il “Decreto dell’incendio
del Reichstag” con il quale soppresse
importanti diritti civili in nome della
sicurezza nazionale, mandando in
prigione i capi comunisti.
Hitler ed il partito, non avendo ancora il pieno controllo del potere,
indissero delle elezioni che si svolsero in un clima di terrore
caratterizzate da manifestazioni violente da parte delle SA contro
movimenti sindacali ed ebrei e di intimidazione verso il popolo. Il 5
marzo 1933 si svolsero le elezioni, il partito (NSDAP) salì al 44 % dei voti
ma non era sufficiente per attuare il progetto di un completo
cambiamento delle istituzioni tedesche. Hitler, appoggiato
successivamente anche dal partito popolare tedesco (Zentrum), riuscì
ad assumere pieni poteri dittatoriali.