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LA CROCE ROSSA

« Nell'Ospedale e nelle Chiese di Castiglione sono stati depositati, fianco a fianco, uomini di

ogni nazione. Francesi, Austriaci, Tedeschi e Slavi, provvisoriamente confusi nel fondo delle

cappelle, non hanno la forza di muoversi nello stretto spazio che occupano. Giuramenti,

bestemmie che nessuna espressione può rendere. Risuonano sotto le volte dei santuari. Mi

diceva qualcuno di questi infelici "Ci abbandonano, ci lasciano morire miseramente, eppure noi

»

ci siamo battuti bene!"

( )

Henri Dunant da Un souvenir da Solferino

Jean Henri Dunant

Nobel per la pace 1901

Jean Henri Dunant (più noto come Henry Dunant) (Ginevra, 8 maggio 1828 – Heiden, 30

ottobre 1910) è stato un umanista, imprenditore e filantropo svizzero.

Premio Nobel per la pace, ricevette il premio nel 1901, il primo anno in cui venne assegnato tale

riconoscimento, per aver fondato la Croce Rossa di cui erano già da alcuni decenni membri attivi

molti paesi di tutto il mondo, tra cui anche l'Impero Ottomano.

Seguendo la tradizione evangelica della sua famiglia, Dunant aderì formalmente al movimento

evangelico all'età di 18 anni e si dedicò al tema dell'abolizione della schiavitù grazie anche al suo

incontro con l'attivista e scrittrice statunitense Harriet Beecher Stowe che conobbe nel 1853. Nel

1855, si iscrisse al YMCA, la Young Men's Christian Association, che aprì la sua prima sede in

territorio europeo a Parigi in quello stesso anno.

All'età di ventisei anni entrò nel mondo degli affari come rappresentante della Compagnie

genevoise des Colonies de Sétif in Nord Africa ed in Sicilia. Nel 1858 pubblicò il suo primo libro,

Notice sur la Régence de Tunis, fatto soprattutto di memorie di viaggio ma all'interno del quale si

trova un lungo capitolo dedicato alla questione della schiavitù che Dunant ripubblicò separatamente

nel 1863 dal titolo L'Esclavage chez les musulmans et aux États-Unis d'Amérique.

Nel 1859 il mondo e la vita di Dunant cambiarono bruscamente. Dopo aver acquistato una vasta

porzione di territorio nella colonia francese algerina, con l'intento di stabilirvi degli impianti di

mulini a vento per la produzione di cereali a favore della popolazione locale, Dunant chiese un

finanziamento di circa 100 milioni di franchi svizzeri, che gli venne negato in quanto era privo dei

diritti sull'approvvigionamento idrico sui terreni da lui acquistati. Dopo aver chiesto con insistenza,

ma senza alcun risultato, di ottenere tali diritti ai rappresentanti coloniali francesi sul luogo, Dunant,

per nulla scoraggiato da questa opposizione al suo progetto, si decise a recarsi in Europa per

chiedere direttamente all'imperatore francese Napoleone III di ottenere i diritti sulle acque delle sue

proprietà. Fu così che Dunant si trovò al cospetto di Napoleone III proprio in occasione del terribile

scontro combattuto nella sanguinosa battaglia di Solferino del 24 giugno 1859 che vide sulla linea

del fronte gli eserciti franco-piemontese e austriaco, e che ebbe come risultato quasi 40.000 soldati

morti o feriti. Dunant, arrivato sul luogo della battaglia al termine dei combattimenti, si trovò

davanti al terribile scenario di decine di migliaia di feriti di ambo le parti, molti dei quali ancora

abbandonati sul campo di battaglia, in attesa di essere trasportati nelle decine di ambulanze, ormai

stracolme di feriti, cui venivano prestate le poche cure possibili dagli ufficiali medici francesi,

aiutati dalla popolazione locale. Il primo, in ordine di tempo, di questi ospedali improvvisati della

battaglia di Solferino e San Martino, venne istituito a Medole, alle ore 7 antimeridiane del 24

giugno 1859, nel palazzo messo a disposizione dal nobile Francesco Ceni, poi insignito della

decorazione di Ufficiale dell'Accademia dal Governo Francese.

Particolarmente colpito da quello spettacolo, Dunant si unì ai soccorritori acquistando

personalmente i pochi materiali disponibili per dare assistenza e, soprattutto, cercando di meglio

organizzare e concentrare l'opera di soccorso a Castiglione delle Stiviere, ove si era insediata

l'intendenza dell'esercito francese e dove sarebbe stato più razionale l'uso dei pochi materiali e

l'opera dei pochissimi medici disponibili. Fu così che, forte di un piccolo esercito di circa 6.000

volontari, Dunant riuscì a trasferire i feriti la gran parte dei a Castiglione, dove vennero ospitati in

case private, nei chiostri dei conventi e persino nelle chiese cittadine. Principio fondamentale della

sua azione era il prestare soccorso ai soldati di entrambi gli schieramenti, senza distinzione alcuna,

con riferimento all'universalità ed equivalenza degli uomini davanti alla sofferenza.

L'esperienza lo segnò profondamente a livello personale, e rientrato in Svizzera decise di diffondere

la testimonianza di quanto aveva visto pubblicando un libro, Un Souvenir de Solférino del 1862,

testo intorno a cui si mobilitò progressivamente un ampio movimento di opinione internazionale.

La pubblicazione delle testimonianze di Dunant sul massacro di Solferino colpirono notevolmente

l'opinione pubblica ginevrina, in particolar modo il giurista Gustave Moynier, allora presidente

della Société genevoise d’utilité publique, una istituzione che riuniva tutti i personaggi di spicco del

mondo religioso protestante e d'ideale liberale. Quest'ultimo diede un grande appoggio personale

alle idee di Dunant, e propose l'istituzione di una commissione di studi composta da cinque membri

per approfondire e sviluppare le proposte di Dunant. Di questa commissione, oltre a Dunant stesso e

a Moynier, fecero parte altre importanti personalità ginevrine quali i medici Louis Appia e Theodore

Maunoir, oltre al generale Henry Dufour. Il 17 febbraio 1863 la commissione si trasformò in

Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti (noto anche come Comitato dei cinque), dando

così vita alla organizzazione dalla quale nascerà la Croce Rossa Internazionale.

Nel 1864, grazie anche all'aiuto di personaggi come Victor Hugo, Charles Dickens, e Florence

Nightingale, diede impulso all'organizzazione di una conferenza internazionale per affrontare il

tema del soccorso alle vittime della guerra. Fu così che il 26 ottobre 1863 si riunirono a Ginevra 39

delegati provenienti da 16 nazioni, il cui compito fu di sancire con un trattato la neutralità delle

organizzazioni di soccorso in tempo di guerra. Le organizzazioni in questione avrebbero dovuto

adottare come simbolo di tale neutralità l'emblema di una croce rossa in campo bianco, in onore

della cittadinanza svizzera di Dunant e del Comitato dei Cinque.

Nel 1862 Henry Dunant, massone, insieme ad altri quattro cittadini svizzeri:

un giurista - Gustave Moynier

un generale - Henry Dufour

due medici - Louis Appia e Theodore Maunoir

crea il Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti comunemente chiamato Comitato dei

cinque, precursore del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

Il Comitato dei cinque promuove le idee di Henry Dunant proposte nel libro Un ricordo di

Solferino ed il 26 ottobre 1863 organizza, a Ginevra, una Conferenza Internazionale con l'adesione

di 18 rappresentanti di 14 Paesi che firmeranno, il 29 ottobre dello stesso anno, la Prima Carta

Fondamentale contenente dieci risoluzioni che definiscono le funzioni ed i mezzi dei Comitati di

soccorso.

Nasce così il Movimento Internazionale di Croce Rossa.

Nel febbraio del 1864 scoppia la guerra tra la Danimarca e la Prussia. È la prima occasione per le

Società Nazionali di Soccorso per intervenire in aiuto dei feriti e delle vittime da entrambi le parti,

ma si rendono subito conto della difficoltà di intervento e della necessità di un serio impegno da

parte degli stati circa la protezione del personale e delle strutture dedite alla cura delle vittime e dei

feriti di guerra.

Così, l'8 agosto 1864, il governo Elvetico convoca una conferenza diplomatica alla quale

partecipano i rappresentanti di 12 nazioni (Gli USA sono l'unico stato non europeo a partecipare

alla conferenza). La conferenza si conclude il 22 agosto 1864 con la ratifica della prima convezione

di Ginevra per il miglioramento della sorte dei feriti in campagna. Il documento composto da 10

articoli volti a garantire neutralità alle ambulanze, agli ospedali militari al personale sanitario e al

materiale utilizzato. La protezione è estesa anche alla popolazione civile che si adoperi per i

soccorsi ai feriti. Viene stabilita inoltre la regola fondamentale secondo la quale i militari feriti e

malati saranno raccolti e curati a qualunque nazione appartengano. Viene adottato quale emblema

una Croce Rossa su sfondo bianco quale simbolo di protezione e neutralità riconosciuto a livello

internazionale. L’emblema privo di significato religioso è scelto invertendo i colori federali della

bandiera svizzera in omaggio al paese ospitante.

Nel 1919 un dirigente della società nazionale della Croce Rossa Americana, Henry P.Davidson,

vista l'ingente quantità di persone e mezzi utilizzati nelle attività di Croce Rossa durante la Grande

Guerra, propose per la prima volta l'impiego di queste risorse anche in tempo di pace, ponendo le

basi per la costituzione della Lega delle Società della Croce Rossa il 5 maggio 1919 a Parigi che nel

1991 prese il nome di Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna rossa.

Convenzioni di Ginevra e il diritto internazionale umanitario

Le convenzioni di Ginevra consistono in una serie di trattati sottoscritti per la maggior parte

.

a Ginevra, in Svizzera; esse costituiscono, nel loro complesso, un corpo giuridico di diritto

internazionale, noto anche sotto i nomi di diritto di Ginevra, diritto delle vittime di guerra e

diritto internazionale umanitario.

Le convenzioni ebbero inizio dallo sforzo di Henri Dunant, motivato dagli orrori di guerra da lui

osservati durante la battaglia di Solferino e descritte nell'opera Souvenir de Solferino destinata ai

sovrani di tutta Europa.

Il diritto internazionale umanitario costituisce una parte molto importante del diritto internazionale

pubblico e include le regole che in tempo di conflitto armato protegono le persone che non

prendono, o non intendono più, far parte alle ostilità e pongono i limiti ai metodi e ai mezzi di

guerra.

L’organismo interno alla Croce Rossa che si occupa di sorvegliare il rispetto di tali regole è il CICR.

Il CICR intende per diritto internazionale umanitrario che si applica nei conflitti armati, l’insieme

dei trattatie delle regole che sono specifici a risolvere le questioni di carattere umanitario o

direttamente internazionali, che di natura interna.

Per motivi umanitari, queste regole, limitano il diritto di entrambe le parti in conflitto sia nella

scelta dei mezzi e dei metodi di combattimento e sia nella protezione di persone e beni coinvolti che

rischiano di rimanere coinvolti.

Il diritto internazionale umanitario è costituito da due tipi di regole:

1)il diritto di Ginevra ovvero il diritto internazionale umanitario nel vero senso della parola, ideato

per salvaguardare il personale militare fuori combattimento e le persone che non sono attivamente

coinvolte nelle ostilità, in particolare la popolazione civile.

2)il diritto dell’Aia, o diritto della guerra che stabilisce i diritti e gli obblighi dei belligeranti sulla

condotta da tenere nelle operazioni militari e limita i mezzi per nuocere al nemico.

Questi settori del diritto internazionale umanitario non è completamente separato l’uno dall’altro,

perché una conseguenza di alcune regole del diritto dell’Aia e quella di proteggere le vittime dei

conflitti, d’altra parte alcune regole del diritto di Ginevra sono atte a limitare le azioni adottate in

guerra.

Con l’adozione dei due protocolli aggiuntivi del 1977 che riuniscono i due settori del diritto

internazionale umanitario non c’è più questa distinzione.

Con il termine di conflitto armato internazionale si intende un combattimento fra forze armate di

almeno due stati.

Con il termine conflitto armato non internazionale si intende un combattimento che avviene sul

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