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Perché questa tesina? Questo lavoro è nato in seguito ad una lunga riflessione, innumerevoli aggiunte, tagli, rimaneggiamenti, ed è perciò il risultato finale di un lungo periodo di gestazione. Il motore di tutto ciò è stato il mio forte istinto nell'aiutare il prossimo, nel soccorrere le persone malate e dedicare parte del mio tempo a chi ne avesse bisogno.
La Croce Rossa mia ha fatto provare emozioni uniche, vivere momenti indimenticabili, mi ha messo più volte di fronte a situazioni tragiche, mostrandomi in prima persona che cosa voglia dire soffrire e addirittura morire; mi ha sensibilizzato, mi ha fatto capire quanto la vita sia fragile e per questo preziosa. E'così che ho deciso di dedicare questa mia tesina di fine percorso scolastico alla Croce Rossa.
Collegamenti
Croce Rossa, tesina
Storia - Storia della Croce Rossa
Inglese - Principi fondamentali della Croce Rossa internazionale
Biologia - Il cuore
Fisica - Funzionamento elettrico del cuore
Ed.Fisica - Arresto Cardiaco in ambito sportivo
ricevuto nel 1901 il Premio Nobel per la pace. Ma la Croce Rossa è sopravvissuta al suo
"inventore".
Nel 1914, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, iniziò l'assistenza a intere popolazioni. Si
calcola che in quegli anni siano stati soccorsi 450 mila feriti mentre 500 mila prigionieri sono stati
rimpatriati alla fine della guerra. Ogni giorno la Croce Rossa si occupava di 18 mila biglietti che
permettevano di registrare informazioni e di tenere i contatti con le famiglie dei prigionieri e dei
dispersi.
Un momento storico fu quando nel 1919 venne creata la Lega delle Società di Croce Rossa,
Federazione internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
Quest'ultimo riferimento è necessario in quanto in alcuni Paesi invece della croce figura una
mezzaluna. La lega si impegnò nel sostegno alla creazione e allo sviluppo di nuove società
nazionali; al coordinamento delle operazioni di assistenza in soccorso alle vittime di disastri
naturali; all'assistenza ai rifugiati fuori dalle aree di conflitto; alla promozione dei principi e degli
ideali della Croce Rossa.
Durante la Seconda Guerra Mondiale le richieste di aiuto raggiunsero cifre mai viste prima. La
Croce Rossa noleggiò 40 navi per i soccorsi e per il trasporto dei prigionieri, mentre a Ginevra
un'agenzia si occupava dell'archivio dei prigionieri occupandosi anche di 60 mila messaggi al
giorno. Il comitato internazionale riuscì poi a fare arrivare messaggi e aiuti a oltre 20 milioni di
prigionieri.
A guerra finita la Croce Rossa si occupò di sostenere la ricostruzione delle città e di aggiungere
nuovi protocolli alle quattro Convenzioni del 1949: nel '77 si specificò infatti la protezione da parte
del diritto internazionale umanitario di feriti, malati, naufraghi, prigionieri di guerra e popolazione
civile. La Croce Rossa conta oggi 250 milioni di volontari attivi in tutto il mondo, di ogni razza,
classe o religione. Non bisogna infatti dimenticare che nel '65 furono adottati i 7 principi della
Croce Rossa: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, servizio volontario, unità e
universalità.
BIBLIOGRAFIA:
-http://www.fermimn.gov.it/belfiore/html/cap1/cap1_d.html
-Manuale di primo soccorso, educazione sanitaria, infortunistica e protezione civile a cura di
Mssimo Tessitori
-http://www.cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17
THE FUNDAMENTAL PRINCIPLES OF THE INTERNATIONAL RED CROSS AND RED
CRESCEN MOVEMENT
The Fundamental Principles were proclaimed by the 20th International Conference of the Red
Cross, Vienna, 1965. This is the revised text contained in the Statutes of the International Red
Cross and Red Crescent Movement, adopted by the 25th International Conference of the Red
Cross, Geneva, 1986. HUMANITY
The International Red Cross and Red Crescent Movement, born of a desire to bring assistance
without discrimination to the wounded on the battlefield, endeavours, in its international and
national capacity, to prevent and alleviate human suffering wherever it may be found. Its purpose
is to protect life and health and to ensure respect for the human being. It promotes mutual
understanding, friendship, cooperation and lasting peace amongst all peoples.
IMPARCIALITY
It makes no discrimination as to nationality, race, religious beliefs, class or political opinions. It
endeavours to relieve the suffering of individuals, being guided solely by their needs, and to give
priority to the most urgent cases of distress.
NEUTRALITY
In order to continue to enjoy the confidence of all, the Movement may not take sides in hostilities
or engage at any time in controversies of a political, racial, religious or ideological nature.
INDIPENDENCE
The Movement is independent. The National Societies, while auxiliaries in the humanitarian
services of their governments and subject to the laws of their respective countries, must always
maintain their autonomy so that they may be able at all times to act in accordance with the
principles of the Movement.
VOLUNTARY SERVICE
It is a voluntary relief movement not prompted in any manner by desire for gain.
UNITY
There can be only one Red Cross or one Red Crescent Society in anyone country. It must be open
to all. It must carry on its humanitarian work throughout its territory.
UNIVERSALITY
The International Red Cross and Red Crescent Movement, in which all Societies have equal
status and share equal responsibilities and duties in helping each other, is worldwide.
BIBLIOGRAFIA
-http://www.icrc.org/eng/resources/documents/red-cross-crescent-movement/fundamental
IL SERVIZIO DI EMERGENZA
E' importante ricordare come oggi la Croce Rossa ricopra numerosissime attività, svolte per la
maggior parte dai suoi volontari. Il servizio di emergenza è però il più importante poichè consente
al territorio che ricopre, di poter prestare soccroso nelle varie urgenze ed emergenze sanitarie.
Per salire in ambulanza è necessario frequentare il così detto terzo modulo, al quale si accede dopo
aver superato gli esami dei due corsi precedenti, che ti addestrano a svolgere altri servizi all'interno
della Croce Rossa. L'ultimo modulo, il più lungo ed impegnativo, forma le persone, attraverso tante
lezioni teoriche e altrettanto pratiche, a salvare o mantenere in vita un paziente prima che il
personale sanitario possa prenderla in carico. Si impara a gestire una maxiemergenza, ad affrontare
un incidente, un ostruzione, un evento psichiatrico ecc.
Ma ciò su cui si punta maggiormente ad addestrare il futuro soccorritore sono le manovre di BLSD
(basic life support defibrillation) che permettono di poter mantenere in vita, e spesso anche salvare,
una persona in arresto cardiaco. Prima di affronatre questo argomento nel dettaglio è necessario
però soffermarsi sull'organo coinvolto:IL CUORE.
I PRINCIPI FISICI DEL FUNZIONAMENTO DEL CUORE UMANO
Il cuore umano può essere considerato un vero e proprio capolavoro di ingegneria, poiché riesce a
coniugare nelle dimensioni di un pugno chiuso funzioni indispensabili per la nostra vita, nonché
diverse forme di energia, principalmente elettrica e meccanica. Dal punto di vista anatomico consta
di tre tipi di tessuti, il più esterno detto epicardio, quello mediano miocardio, che già dall’etimologia
rivela la propria natura muscolare, ed infine il più interno, l’endocardio, che contribuisce alla
formazione delle valvole cardiache. Una precisazione sul tessuto miocardico indispensabile per
comprendere il funzionamento cardiaco: esso è suddiviso in tessuto miocardico comune, al quale
spetta la funzione meccanica della contrazione, e il tessuto specifico. Questo è tipico di quello che è
il sistema di conduzione atrio-ventricolare e funge da conduttore dell’impulso elettrico.
Dal punto di vista strutturale è chiaramente diviso in quattro scompartimenti, gli atrii (destro e
sinistro) e i ventricoli (idem). Gli atrii ricevono il sangue che entra nel cuore e, attraverso valvole
(tricuspide a destra, bicuspide a sinistra), lo immettono nei ventricoli, i quali, costituiti da un tessuto
più spesso, spingono il sangue verso le grosse arterie che dal cuore partono prima di dividersi e
raggiungere ogni parte del corpo.
Per una descrizione alquanto sintetica di quello che è il processo circolatorio, si può dire che il
sangue povero di ossigeno viene pompato dal ventricolo destro nei polmoni attraverso l’arteria
polmonare. A livello appunto dei polmoni i capillari effettuano scambi gassosi rilasciando CO2 e
assorbendo O2. Il sangue appena ossigenato viene così immesso nell’atrio sinistro attraverso le vene
polmonari, e da qui, attraverso la bicuspide, passa al ventricolo sinistro che lo immette nell’aorta
raggiungendo quindi, attraverso numerose diramazioni, il resto del corpo.
Queste azioni di pompaggio sono il risultato di contrazioni meccaniche del cuore che aumentano la
pressione del sangue dandogli così una spinta verso i vasi sanguigni, grazie alla parziale elasticità
dei quali arriva ai vari tessuti. Ma da dove provengono queste contrazioni? Qual è lo stimolo che
permette al cuore di ricaricarsi di sangue per poi emetterlo?
Il ciclo cardiaco è costituito da due fasi, la diastole, nella quale riscontriamo un rilassamento del
muscolo cardiaco e il conseguente riempimento di tutte e quattro le cavità, e la sistole, ossia il vero
e proprio momento di contrazione e spinta. Queste fasi di ripetute contrazioni e rilassamenti sono
facilmente riscontrabili attraverso un elettrocardiogramma.
Questa tecnica riesce a evidenziare nei vari momenti il funzionamento elettrico del cuore.
Tale meccanismo, contrariamente a quanto ci si può aspettare, non deriva da stimoli nervosi, bensì
da un vero e proprio pacemaker naturale, il nodo senoatriale (SA), collocato nell’atrio destro in
corrispondenza dello sbocco della vena cava superiore.
Questo fascio di cellule, in condizioni fisiologiche, ha la funzione di stimolare elettricamente i
tessuti ad esso collegati. È il centro dell’automatismo del cuore. Si è infatti notato che cuori
espiantati e senza alcun legame, nemmeno di natura nervosa, col resto del corpo in condizioni
particolari continuano ad autostimolarsi. C’è chi sostiene che il “carburante” di tale nodo è
costituito da acetilcolina, una sostanza stimolante. Le formazioni di tale struttura di conduzione
sono: il nodo senoatriale, il nodo atrioventricolare, il fascio di His nella sua struttura comune e le
due branche, ed infine la rete di Purkinje.
Lo stimolo elettrico viene trasmesso dal nodo SA attraverso formazioni di tessuto miocardico
comune all’intera muscolatura atriale, finché l’eccitamento giunge al nodo atrio-ventricolare, da
questo passa al tronco comune del fascio di His che, biforcandosi, lo trasmette ai due ventricoli,
nella muscolatura dei quali l’impulso penetra attraverso le fibre della rete di Purkinje.
Qualora il nodo SA non svolgesse il proprio compito lo stimolo verrebbe generato dal nodo atrio-
ventricolare, e in caso di non-funzionamento anche di questa struttura la funzione sarebbe svolta dal
fascio di His. Tuttavia in tali casi l’eccitamento avrebbe intensità inferiore.
Dal punto di vista microscopico tali fenomeni di natura elettrica vanno ricondotti al comportamento
delle fibrocellule miocardiche. Nel cuore vale la legge del tutto o del nulla, per la quale lo stimolo
delle singole fibre va a contribuire allo stimolo dell’intera superficie cardiaca, indicando in questo
modo il funzionamento sincronico di tutte le fibrocellule.
FUNZIONAMENTO ELETTRICO A LIVELLO MICROSCOPICO
Nello stato di riposo la fibrocellulapresenta una situazione di equilibrio tra cariche positive
all’esterno della membrana ecariche negative all’interno. Tale condizione è detta polarizzazione di
riposo e applicandodue elettrodi alle estremità della membrana si osserva l’assenza di movimento
dell’ago di un galvanometro. Non c’è quindi passaggio di corrente. La corrente elettrica è infatti un
movimento ordinato di elettroni causato da una differenza di potenziale. Introducendo uno dei due
elettrodi all’interno della membrana si rivela una d.d.p. tra l’interno e l’esterno della cellula, pari
all’incirca a -90mV detta potenziale di riposo.
Se entrambi gli elettrodi vengono poi posti sulla superficie esterna della fibrocellula e si applica uno
stimolo su una delle estremità, l’ago del galvanometro oscilla indicando così passaggio di corrente.
Tale corrente è definita corrente di azione e misura in genere +110mV. L’insorgenza di tale corrente
è dovuta al fatto che la zona su cui si applica lo stimolo diviene elettronegativa creando così una
d.d.p. con quella immediatamente contigua.
L’onda di elettronegatività si propaga poi per tutta la membrana esterna, mentre l’interno si trova ad
essere elettropositivo.
Si è così completato il processo di elettronegativizzazione della fibrocellula, al quale si da il nome
di depolarizzazione.
Tale condizione viene però presto superata con il ripristino della situazione iniziale di stasi, o