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Introduzione Nazismo e sue conseguenze - Tesina
La tesina di terza media tratta del nazismo. La tesina permette di analizzare i seguenti argomenti: in Religione l'ebraismo, in Storia il Nazismo, in Educazione Civica la tortura, in Italiano Primo Levi con Se questo è un uomo, in Storia dell'Arte Walter Gropius e il Bauhaus, in Geografia il Canada, in Scienze l'energia idrica, in Educazione Tecnica l'energia e le sue forme e in Inglese l'enviroment.
Collegamenti
Nazismo e sue conseguenze - Tesina
Religione - L'Ebraismo.
Storia - Il Nazismo.
Educazione Civica - La Tortura.
Italiano - Primo Levi - Se questo è un uomo.
Storia dell'Arte - Walter Gropius e il Bauhaus.
Geografia - Il Canada.
Scienze - L'energia idrica.
Educazione Tecnica - L'energia e le sue forme.
Inglese - L'enviroment.
L’EBRAISMO
La presenza degli Ebrei è più antica di quella dei Cristiani, perciò essi costituiscono
una radice della cultura italiana.
I primi Ebrei si stabilirono a Roma più di 2000 anni fa; mentre altri gruppi si
stabilirono a Siracusa, Pozzuoli, Pompei, Taranto, Milano, Brescia.
Questa religione si distinse dalle altre di quel tempo per il suo rigido monoteismo e
per la profonda fede morale rispetto ad alcune leggi chiamate TORAH. Solo chi
segue queste leggi è destinato al regno dei cieli.
Oltre al rispetto di queste leggi ci sono altre tradizioni e feste ebraiche che ancora
oggi gli Ebrei rispettano:
1. Il loro giorno di riposo è il sabato (SHABBAT). Durante questo giorno, gli
Ebrei si dedicano al riposo e alla preghiera.
2. La Pasqua (PESAH) che ricorda la liberazione degli Ebrei dall’Egitto.
3. La pentecoste (SHABUOT) che commemora i 50 giorni che Mosè stette sul
monte Sinai per ricevere i 10 comandamenti.
Questa religione, dopo tante persecuzioni, fu definita da Teodosio religione di
stato. Fu protetta anche dai Papi e da Carlo Magno, ma col passar del tempo, gli
Ebrei furono definiti gente pericolosa e nemica perché erano accusati di
commerciare roba rubata e di prestare denaro con interessi.
Nel 1200, si stabilì che gli Ebrei dovevano vivere in luoghi separati e che
dovevano portare un segno di riconoscimento.
Gli Ebrei, oltre ad essere accusati d’usura, nel 1300 furono accusati di diffondere
la peste avvelenando i pozzi d’acqua.
Questa serie d’accuse portarono gli Ebrei a fuggire dalla Germania e a giungere in
Italia, dove nel 1500, papa Paolo IV, stabilì che gli Ebrei dovevano vivere nei
ghetti.
Finalmente, intorno al 1800, con il re Carlo Alberto, gli Ebrei ebbero gli stessi
diritti dei Cristiani, ma nel 1900, con il partito fascista unito alla politica di Hitler,
gli Ebrei furono dichiarati una razza inferiore; si decise così di allontanarli dalle
scuole, dal pubblico impiego e dal servizio militare. Quando poi l’Italia si alleò
con la Germania, iniziarono le vere e proprie persecuzioni e deportazioni nei
campi di concentramento. IL NAZISMO
Terminata la prima guerra mondiale, la Germania stava vivendo un periodo di crisi a
causa della sconfitta subita. Il potere fu assunto da un governo provvisorio formato da
socialdemocratici, cattolici e liberali. Nel frattempo, i comunisti avevano organizzato
una sorta di governo rivoluzionario a Berlino, ma essi restarono completamente
isolati. Nonostante ciò, essi promossero due tentativi rivoluzionari che furono subito
repressi.
A questo puntò fu eletta l’assemblea costituente, incaricata di preparare una nuova
costituzione, che si riunì a Weimar e non a Berlino, per sottolineare la rottura con il
passato.
La costituente proclamò la nascita della Repubblica federale tedesca ed approvò la
Costituzione di Weimar.
I primi anni della Repubblica di Weimar furono particolarmente difficili, soprattutto
per i danni che la Germania stava pagando dopo il trattato di Versailles. I tedeschi
vivevano questa situazione come un’altra umiliazione e tale risentimento favorì la
nascita di numerosi partiti di destra violentemente nazionalisti. Tra questi il più
importante era il Partito nazionalsocialista o nazista di cui portavoce era Adolf Hitler.
L’ideologia hitleriana considerava la razza ariana la ‘ razza pura ’ e secondo Hitler gli
Ebrei erano i responsabili di una grande congiura, gli Slavi erano una razza inferiore
mentre i comunisti erano accusati di voler dissolvere l’unità tedesca.
Al partito nazista Hitler affiancò le SA (squadre d’assalto) chiamate anche camice
brune: esse assicurarono ai nazisti il controllo di estrema destra.
Nel novembre del 1923 Hitler mise in atto un colpo di stato a Monaco di Baviera, ma
il tentativo fallì e Hitler fu imprigionato e condannato a cinque anni di prigione.
Dopo l’arresto di Hitler, il parlamento nazista fu soppresso dal governo, ma si
ricostituì all’uscita dal carcere di Hitler che, in quell’occasione, creò le SS (squadre di
sicurezza) guidate da Himmler.
Intanto, con la caduta della borsa di New York, la situazione economica tedesca
peggiorava. Di questa situazione, ne seppe approfittare il partito hitleriano che
prometteva di risolvere la crisi in modo rapido e totale.
Per ristabilire l’ordine e la legalità nel paese, il 30 gennaio 1933 il presidente
Hindenburg, incaricò Hitler di formare un nuovo governo.
Assunto il potere, Hitler procedette rapidamente all’instaurazione di un regime
dittatoriale e totalitario.
Il 27 febbraio 1933 fu misteriosamente dato alle fiamme il palazzo del Reichstag (il
parlamento tedesco) e la responsabilità fu attribuita dai nazisti ai comunisti, così
Hindenburg indisse delle nuove elezioni e il 5 marzo 1933 si affermò nuovamente il
partito nazista che potette contare sulla maggioranza assoluta in parlamento.
Messo fuori legge il partito comunista, Hitler chiese ed ottenne dal Reichstag i pieni
poteri. Finì così il periodo della repubblica di Weimar ed ebbe inizio il Terzo Reich.
Nella notte del 30 giugno 1934, denominata come la notte dei lunghi coltelli, gli
uomini di Himmler, capo anche della Gestapo (la polizia segreta composta da soli
nazisti), ridussero al silenzio lo stato maggiore delle camicie brune.
Questo feroce massacro fu deciso da Hitler per rassicurare i grandi gruppi industriali
e per tranquillizzare le gerarchie militari.
Alla morte di Hindenburg, Hitler n’assunse tutte le funzioni e, dopo un referendum
popolare, ratificò la legge che riuniva nella sua persona le cariche di capo dello stato
e di capo del governo. Nel 1938, si riservò anche il comando supremo delle forze
armate e si attribuì il titolo di Führer.
Hitler, con il ruolo di capo assoluto, prese una serie di decisioni radicali:
Sciolse il parlamento nazionale e i parlamenti regionali;
Trasferì tutti i poteri locali a governatori da lui nominati;
Sospese la costituzione del 1919 e trasferì la capitale da Weimar a Berlino;
Inquadrò tutti i lavoratori in un’unica organizzazione sindacale, il Fronte
tedesco del lavoro.
Hitler avviò una politica economica che portò all’eliminazione della disoccupazione,
infatti, la costruzione d’opere pubbliche, come autostrade, dette lavoro a moltissimi
operai.
La riorganizzazione della produzione agricola migliorò il reddito degli agricoltori.
L’industria fu favorita da un massiccio piano di riarmo che fece aumentare i salari
degli operai.
Il nazismo si caratterizzò per la sistematica repressione degli oppositori politici che
furono incarcerati e deportati nei campi di concentramento ovvero i lager gestiti dalle
SS, che sottoposero i detenuti ad una brutale disciplina e a turno di lavoro forzato e
massacranti.
Il regime nazista introdusse, inoltre, una durissima legislazione razziale, volta a
colpire gli Ebrei e tutte le minoranze etniche. Nel 1935 furono promulgate le leggi di
Norimberga, che dettero inizio alla persecuzione sistematica degli Ebrei che furono
esclusi dai pubblici uffici, dal commercio e dalle banche, inoltre gli Ebrei furono
obbligati a premettere a loro nome, sul passaporto e sulla carta d’identità, la lettera
“J” iniziale di “ Juden” (Giudeo)
Fu impedito loro di frequentare cinema, teatri, ristoranti e furono obbligati a portare
una stella gialla cucita sui vestiti per poterli facilmente identificare ed eventualmente
allontanare.
Nella notte fra il 9 e il 10 novembre 1938, la notte dei cristalli, i nazisti distrussero
negozi, incendiarono case e sinagoghe, profanarono i cimiteri ebraici.
Anche in politica estera il nazismo mostrò la propria violenza.
Hitler voleva creare un impero tedesco che comprendesse tutte le popolazioni
europee di razza germanica (pangermanesimo).
Nel 1936 Hitler ordinò il riarmo della regione che avrebbe dovuto rimanere
smilitarizzata e iniziò così l’occupazione della Cecoslovacchia, della Boemia, della
Moravia, della Slovacchia, di Memel e di Danzica.
A questo punto l’Inghilterra e la Francia garantirono alla Polonia la protezione
militare in caso di aggressione tedesca. Hitler non si lasciò impressionare e, dopo
aver rafforzato l’alleanza con Mussolini attraverso il Patto d’Acciaio, concluse nel
1939 un accordo di non aggressione con l’Unione Sovietica, Patto Molotov-
Ribbentrop.
Evitando il pericolo di un attacco russo sul fronte orientale, Hitler ordinò dopo poco
un attacco alla Polonia scatenando così la seconda guerra mondiale.
Mentre sui fronti di guerra si svolgevano le operazioni militari, nei territori occupati i
tedeschi attuavano il saccheggio sistematico delle risorse locali, manodopera
compresa. Milioni di persone furono deportate dai nazisti in Germania per essere
utilizzate, in condizioni disumane, nelle miniere, nelle fabbriche, nei campi.
Il fatto più aberrante fu la persecuzione degli Ebrei, che culminò in un vero e proprio
genocidio, infatti, morirono circa sei milioni di persone tra torture e sofferenze
orribili. LA TORTURA
Durante il periodo nazista, con la persecuzione sistematica degli Ebrei e con le
deportazioni nei campi di concentramento e di sterminio, furono attuate le più
tremende e impensabili torture. Per tortura s’intende ogni atto mediante il quale siano
inflitti intenzionalmente a una persona dolore o sofferenza gravi, sia fisici che
mentali. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani stipulata nel 1948 afferma
che è vietata, eppure la tortura esiste ancora e viene applicata in molti stati del
mondo. Le vittime sono uomini, donne e bambini qualsiasi. I motivi sono
discriminazioni politiche, razziali o religiose.
L’organizzazione che si oppone alla tortura e alla pena di morte, si chiama Amnesty
International (AI). Essa è un organizzazione internazionale privata ed apolitica
fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson con lo scopo di lottare contro
le violazioni fisiche e morali della dignità della persona umana. Tra le numerosi
campagne si ricordano: la campagna permanente contro la pena di morte; la
campagna contro le “sparizioni” iniziata nel 1981; la campagna contro la tortura
ancora in atto dal febbraio 1984; la campagna contro l’uso dei bambini soldato.
Nel 1977 Amnesty International ha ottenuto il premio Nobel per la pace per gli sforzi
volti a difendere la dignità umana contro la violenza e l’asservimento.
PRIMO LEVI - SE QUESTO È UN UOMO
Primo Levi nasce a Torino il 31 luglio 1919, da genitori
di religione ebraica. Nel 1937 si diploma al liceo
classico Massimo D’Azeglio e si iscrive al corso di
laurea in chimica presso la facoltà di Scienze
dell’Università di Torino. Nel '38, con le leggi razziali,
s’istituzionalizza la discriminazione contro gli ebrei, cui
è vietato l’accesso alla scuola pubblica. Levi, anche se
in regola con gli esami, ha notevoli difficoltà con la tesi:
si laurea nel 1941, a pieni voti e con lode, ma con una
tesi in Fisica. Sul diploma di laurea figura la
precisazione: «di razza ebraica». Comincia così la sua
carriera di chimico, che lo porta a vivere a Milano, fino all’occupazione tedesca:
l’autore è deportato a Monowitz, vicino Auschwitz, in un campo di lavoro i cui
prigionieri sono al servizio di una fabbrica di gomma. Al lager, i prigionieri, si
ritrovano in pochissimo tempo rasati, tosati, disinfettati e vestiti con pantaloni e
giacche a righe. Su ogni casacca un numero cucito sul petto. I prigionieri sono
marchiati come bestie. Il loro compito è quello di lavorare, mangiare, obbedire,
mentre il loro intento è quello di sopravvivere.
Primo Levi è tra i pochissimi a casa. Tra i numerosi libri di Primo Levi sono
fondamentali Se questo è un uomo (1947), che racconta le condizioni di vita dei
deportati di Auschwitz; La tregua (1958), che descrive il lungo viaggio verso casa
attraverso la Polonia e la Russia dei sopravvissuti ai campi di sterminio; Se non ora,
quando? (1982), con cui ritorna sulla tematica della guerra e dell'ebraismo.
Una delle sue più celebri poesie s’intitola se questo è un uomo, tratta proprio
dall’omonimo libro. SE QUESTO È UN UOMO
di Primo Levi
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,