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Introduzione della tesi di laurea: consigli per scriverla al meglio articolo

L’introduzione è una parte cruciale del lavoro di tesi: ecco qualche consiglio per scriverla nel migliore dei modi

INTRODUZIONE DELLA TESI DI LAUREA: UNA PARTE FONDAMENTALE

La tesi di laurea è ovviamente il momento di maggior impegno e talvolta difficoltà che si possa incontrare nel corso della carriera universitaria: all’interno di un lavoro di ricerca piuttosto approfondito, si tende talvolta a trascurare l’importanza dell’introduzione, che sembra la parte “più facile” e immediata.
Nulla di più sbagliato: l’introduzione è una parte cruciale, da svolgere nel migliore dei modi poiché quasi certamente la commissione leggerà solo questa parte del lavoro e le eventuali conclusioni riportate, le quali faranno quindi da metro di giudizio dell’intera opera. E’ dunque buona cosa conoscere qualche metodo per realizzare al meglio l’introduzione.

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INTRODUZIONE DELLA TESI DI LAUREA: COME DEVE ESSERE

La parte iniziale del vostro lavoro ha il fine di mostrare una panoramica riassuntiva della tesi e di come essa sia stata sviluppata. E’ quindi importante esplicitare immediatamente gli obiettivi che vi siete preposti, cercando di inserirli all’interno di un panorama di ricerca più ampio, con riferimenti a opere o spunti che possano aver ispirato il vostro lavoro di tesi: in questa parte si dovrà dunque dare una sorta di excursus teorico del campo di ricerca prescelto. Una volta fatto ciò, si può passare a parlare della tesi vera e propria, indicando gli strumenti e i metodi utilizzati per definire gli obiettivi citati, per poi proseguire in una sorta di riassunto dei singoli capitoli che anticipi gli argomenti trattati nelle varie parti: sarà importante in questo punto dare maggior rilievo ai “pezzi forti” della tesi, le parti cioè che sembrano più riuscite o originali. Sarà proprio questa parte più riassuntiva ad introdurre perfettamente il lavoro stesso, senza aver bisogno di una conclusione vera e propria dell’introduzione.

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INTRODUZIONE DELLA TESI DI LAUREA: MEGLIO ALLA FINE

Paradossalmente dunque questo lavoro introduttivo è molto più semplice da realizzare se svolto al termine della tesi stessa, quando saranno ormai ben definite le varie parti e le conclusioni cui il lavoro giunge. Pur aprendo l’opera, ne è sostanzialmente un riassunto che esplicita obiettivi, motivazioni e metodologie, ma è importante che non diventi troppo lungo e pesante: oltre alla chiarezza, la sinteticità è un criterio fondamentale per scrivere una buona introduzione, che non dovrà quindi superare le 2-3 facciate, al fine di lasciare il succo della questione nel lavoro stesso. Una panoramica che quindi non dovrà mai entrare troppo nel dettaglio o risultare eccessivamente forbita: per tutto questo in fondo c’è la tesi stessa.
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