Beatrice_Manca
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Concetti Chiave

  • La vita è un dono prezioso e spesso percepito come breve, con il rischio di lasciarci sopraffare dall'angoscia o il rimpianto.
  • Dedicarsi solo all'introspezione può trasformarsi in una prigione mentale, isolandoci dal mondo reale.
  • Inseguire freneticamente obiettivi superficiali può portarci a trascurare il nostro vero benessere interiore.
  • La chiave è trovare un equilibrio tra soddisfazione professionale e tempo per sé stessi.
  • Utilizzare meditazione e lettura per rafforzare la consapevolezza e vivere pienamente la vita.

La vita è il più grande dono che ci sia stato fatto, ma molti lamentano la sua breve durata, infatti è come un piccolo animaletto che abbiamo tra le mani e che potrebbe fuggire da un momento all’altro. Il tempo a nostra disposizione non è tanto e al suo scadere dentro di noi cresce un enorme senso di angoscia che può essere accompagnato o da una dolce nostalgia oppure da un crudele rimpianto. È importante fare in modo di arrivare alla fine dei nostri giorni sorridendo per ciò che abbiamo vissuto ed essendo soddisfatti di noi stessi, ma allora qual è il modo giusto di affrontare la vita?
Utilizzare il tempo che abbiamo dedicandosi esclusivamente all’introspezione e alla crescita personale può essere importante, ma la vita è un’altra cosa.

Per apprezzare il nostro tempo bisogna vivere e non rilegarsi in un mondo che costruiamo dentro noi stessi abbandonando tutto e tutti. Il rifugio dentro la nostra testa diventerebbe ben presto una prigione attraverso cui osservare il mondo che va avanti lasciandoci indietro, dimenticandosi di noi. All’inizio non ci daremmo peso ma, avvicinandoci alla morte, ci scorrerebbe davanti agli occhi la vita che non avremmo potuto vivere.
Allo stesso tempo lasciarsi trascinare dalla frenesia della vita è sbagliato, non vale la pena passare tutto il tempo a nostra disposizione cercando di raggiungere obiettivi che ormai non sentiamo nemmeno più nostri. Trascurare noi stessi per obiettivi fini a se stessi. Diventare una persona affermata, avere abbastanza soldi da vivere nell’agio e poi non avere nemmeno un po’ di tempo da dedicare a ciò che ci piace sul serio, la gente che ci guarda con rispetto, l’avere un bel lavoro, l’avere il portafoglio pieno e il tempo che scorre veloce travolgendoci, può davvero renderci felici?
Come sempre la ragione sta nel mezzo. Il porsi degli obiettivi da raggiungere e la soddisfazione professionale sono importanti quanto il ritagliarsi del tempo per se stessi. Sfruttare le nostre energie per arrivare a fare il lavoro dei nostri sogni per poi arrivare a casa e, esausti, alleggerire la nostra anima con la riflessione o con la lettura.
Questo è il modo giusto di vivere: sfruttare la meditazione e la dolcezza delle parole dei libri per darci la forza e la consapevolezza di noi stessi necessari a vivere al meglio e a ottenere soddisfazioni fuori da quell’angolo di mondo che ci siamo ritagliati.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il modo giusto di affrontare la vita secondo il testo?
  2. Il testo suggerisce che il modo giusto di affrontare la vita è trovare un equilibrio tra introspezione e crescita personale, e il perseguimento di obiettivi professionali, senza trascurare il tempo per se stessi.

  3. Perché è importante non rifugiarsi solo nell'introspezione?
  4. Rifugiarsi solo nell'introspezione può trasformarsi in una prigione mentale, facendoci perdere il contatto con il mondo esterno e lasciandoci con rimpianti per la vita non vissuta.

  5. Qual è il rischio di lasciarsi trascinare dalla frenesia della vita?
  6. Il rischio è di trascurare se stessi e i propri veri desideri, inseguendo obiettivi che non ci appartengono più, e di non avere tempo per ciò che ci rende veramente felici.

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