Concetti Chiave
- La clonazione permette di creare organismi geneticamente identici attraverso il trasferimento del nucleo di una cellula somatica in un ovocita privo di nucleo.
- La pecora Dolly è stata il primo clone creato da una cellula adulta, dimostrando che tali cellule possono ritornare a uno stato embrionale.
- La clonazione animale è utile per migliorare il bestiame, studiare malattie genetiche, e conservare specie a rischio di estinzione.
- I tentativi di clonazione umana sono stati limitati e problematici, con molti fallimenti e preoccupazioni etiche e legali.
- Il dibattito sulla clonazione è legato a questioni etiche e al timore che possa essere utilizzata per fini eugenetici, influenzando la selezione genetica umana.
Tema - Genetica, Clonazione ed Eugenetica
La clonazione comprende una serie di procedure che hanno lo scopo di creare, a partire da un determinato individuo (animale o vegetale), organismi geneticamente identici ad esso. Si tratta di una sorta di riproduzione senza l’intervento dei gameti. In sostanza, viene prelevato il nucleo da una cellula somatica dell’individuo che si vuole clonare e viene fuso con un ovocita privato del proprio nucleo. Poiché il nucleo diploide della cellula somatica porta nel suo DNA tutto il patrimonio genetico, il nuovo individuo risulta, se non intervengono mutazioni, geneticamente identico al donatore del nucleo: in definitiva è un suo clone, copia esatta. Per molti anni le piante sono state prodotte con la clonazione, prelevando una piccola parte da una pianta e riproducendo da essa una nuova pianta; la clonazione è stata utilizzata per un certo periodo anche per produrre frutta e verdura su scala commerciale. Più recentemente questa tecnologia è stata applicata anche agli animali. I primi tentativi di clonazione di animali risalgono agli anni settanta del XX secolo, quando John B. Gurdon dell’università di Cambridge diede il via ai primi esperimenti di clonazione di animali utilizzando le rane. Gurdon riuscì a far nascere da nuclei diploidi inseriti in ovociti di rana i girini, che però non riuscirono a svilupparsi fino allo stadio adulto. Vari tentativi di clonazione furono condotti su altri anfibi, su topi e su pecore, ma sempre utilizzando il DNA di cellule prelevate da embrioni allo stadio di morula.
La pecora Dolly
Nel 1996 il genetista Ian Wilmut, che lavorava in un istituto di biotecnologie di Edimburgo (Scozia), riuscì a far nascere la pecora Dolly a partire da una cellula adulta differenziata di un’altra pecora. Dolly è stata un evento particolare non tanto per essere un clone, visto che i tentativi di clonazione di animali si svolgevano da anni, ma perché la fonte genetica utilizzata per produrla era, per la prima volta, una cellula adulta e non una cellula embrionale. Lo scalpore suscitato dalla nascita della pecora Dolly fu dovuto alla scoperta che cellule differenziate prelevate da organismi superiori adulti possono riacquistare le caratteristiche di toti potenza, tipiche delle cellule embrionali, necessarie a ricreare un individuo completo.
Qui il video della notizia annunciata al: The New York Time:
(15) The Story of Dolly the Cloned Sheep | Retro Report | The New York Times - YouTube
La tecnica utilizzata oggi per clonare gli animali, chiamata somatic cell nuclear transfer (trasferimento del nucleo delle cellule somatiche), è la stessa usata per clonare Dolly. Consiste nello stimolare con un trattamento ormonale un animale e prelevare un ovocita, a cui viene tolto il nucleo. Dall’animale donatore viene invece prelevata una cellula somatica (nel caso di Dolly una cellula della ghiandola mammaria di una pecora) e viene messa in contatto con l’ovocita: depolarizzando la membrana dell’ovocita, questo si fonde con il nucleo. La cellula che si ottiene viene infine impiantata nell’utero di una madre surrogata.

Oggi è possibile riprodurre in vitro organismi geneticamente identici partendo da cellule embrionali e scindendole nei primi stadi di sviluppo. La pecora Dolly è morta nel 2003 in seguito a un’infezione polmonare. Dolly è stata imbalsamata ed è attualmente esposta a Edimburgo, presso il National Museum of Scotland.
Clonazione animale e salvaguardia delle specie in estinzione
La clonazione di animali ha permesso di apportare rapidamente notevoli miglioramenti al bestiame ed è uno strumento importante per la ricerca scientifica. La tecnologia del DNA ricombinante, insieme alla clonazione animale, fornisce agli scienziati eccellenti modelli animali per studiare le malattie genetiche, il cancro, l’invecchiamento e cercare di trovare nuovi trattamenti. La clonazione animale è anche un utile strumento per la salvaguardia di specie a rischio di estinzione, come il panda gigante e la tigre siberiana. Il primo successo di clonazione a scopo di salvaguardia di specie in via d’estinzione si è avuto con un raro bovide, il gaur, di cui restano solo 35 000 esemplari in India, in Indonesia e nel Sud-Est asiatico. Il piccolo gaur clonato, chiamato Noah (Noè), è nato in seguito alla fusione di un nucleo di cellula epiteliale prelevata da un maschio di gaur con un ovocita di mucca. Noah, purtroppo, è morto poco dopo la nascita per una comune infezione.
La clonazione umana
La prima clonazione di un embrione umano è avvenuta negli Stati Uniti nel 2001, presso un istituto di Worcester, nel Massachusetts. Lo sviluppo dell’embrione si è però fermato precocemente, quando ancora era solo un agglomerato cellulare indifferenziato. Il procedimento per clonare l’uomo è simile a quello utilizzato per la pecora Dolly. Il nucleo di un ovocita viene eliminato e sostituito con il nucleo di una cellula somatica di un individuo adulto. L’ovocita viene quindi stimolato affinché si divida. Allo stadio di blastocisti si procede con l’impianto in utero, affinché l’embrione prosegua lo sviluppo fino alla nascita.
La tecnica di clonazione umana eseguita con lo scopo di ottenere cellule staminali consiste nel mettere in un terreno di coltura l’embrione allo stato di blastocisti, facendolo proliferare come un normale tessuto. Questo consente di ottenere un numero elevato di cellule indifferenziate. La comunità scientifica ritiene che, allo stato attuale delle nostre conoscenze, la clonazione umana sia troppo pericolosa; resta comunque una pratica vietata dalla legge in molti paesi. I tentativi di clonazione fino a oggi hanno portato come risultato embrioni deformati e aborti. Anche nella clonazione animale i successi ottenuti, rispetto agli esperimenti eseguiti, sono pochissimi: la pecora Dolly è stata l’unico clone nato su 277 tentativi. E molti ritengono che fosse affetta da invecchiamento precoce.
Nell’ambito della clonazione ci sono ancora molti interrogativi cui la scienza oggi non può rispondere da sola. Oltre all’aspetto scientifico, il dibattito sulla clonazione e in generale sulla creazione di esseri transgenici vegetali e animali comprende anche aspetti etici, morali e religiosi. Le preoccupazioni sollevate dai tentativi di clonare l’uomo sono legate da un lato al timore di creare esseri portatori di gravi malformazioni, dall’altro che la clonazione umana, con l’ausilio delle tecniche del DNA ricombinante, possa essere utilizzata con il fine di selezionare caratteristiche genetiche per migliorare la specie umana. Una branca molto dibattuta della genetica che si propone come obiettivo proprio il progressivo miglioramento della composizione genica dell’uomo è l’eugenetica.
Con lo sviluppo delle tecnologie di ingegneria genetica alcuni scienziati, tra cui Troy Duster, esperto di sociologia dell’Università di Berkeley, in California, sostengono che la genetica contemporanea sia indissolubilmente correlata all’eugenetica. L’avanzamento delle biotecnologie e la possibilità di sequenziare il genoma umano in maniera ormai completa, potrebbero portare secondo l’esperto a una selezione dei caratteri genetici dei nascituri.
Potremmo essere già all’alba di una nuova era dell’eugenetica, quella in cui i bambini vengono considerati dei semplici prodotti di consumo, guidati dal mercato e creati su ordinazione.
Domande da interrogazione
- Qual è la procedura di base per la clonazione animale?
- Perché la nascita della pecora Dolly è stata significativa?
- Quali sono i potenziali benefici della clonazione animale?
- Quali sono le principali preoccupazioni etiche riguardo alla clonazione umana?
- Qual è la posizione della comunità scientifica sulla clonazione umana?
La clonazione animale si basa sul trasferimento del nucleo delle cellule somatiche, dove il nucleo di una cellula somatica viene fuso con un ovocita privato del proprio nucleo, creando un clone geneticamente identico al donatore del nucleo.
La nascita di Dolly è stata significativa perché è stata la prima volta che un clone è stato creato utilizzando una cellula adulta differenziata, dimostrando che tali cellule possono riacquistare le caratteristiche di totipotenza necessarie per ricreare un individuo completo.
La clonazione animale può migliorare rapidamente il bestiame, fornire modelli animali per studiare malattie genetiche e aiutare nella salvaguardia di specie a rischio di estinzione.
Le preoccupazioni etiche includono il rischio di creare esseri con gravi malformazioni e l'uso della clonazione per selezionare caratteristiche genetiche, che potrebbe portare a una nuova era di eugenetica.
La comunità scientifica ritiene che la clonazione umana sia troppo pericolosa allo stato attuale delle conoscenze e molti paesi la vietano per legge, a causa dei rischi di malformazioni e aborti.