GiorgiaCrosariol99
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Concetti Chiave

  • Omero è riconosciuto come il primo poeta dell'Occidente e il primo autore a fissare in forma scritta opere con finalità artistiche.
  • La "questione omerica" riguarda i dubbi sulla paternità dei poemi Iliade e Odissea, dovuti alle differenze stilistiche e tematiche tra le opere.
  • Omero afferma di aver composto l'Iliade nella giovinezza e l'Odissea in vecchiaia, con l'aiuto di un amico dopo aver perso la vista.
  • Le opere di Omero hanno ispirato molte civiltà greche e romane, contribuendo alla cultura e letteratura successive.
  • I poemi omerici esprimono i valori della civiltà greca e contengono episodi storici che aiutano a ricostruire il periodo degli "anni bui".

Oggi siamo in compagnia di Omero, l’inventore dell’Iliade e dell’Odissea a cui faremo delle domande per chiarire alcuni fatti sulla sua storia e sui poemi. Omero è un uomo anziano e ha raggiunto il culmine della sua vita, ma il suo volto segnato dal tempo ha un certo che di misterioso e il suo sguardo penetrante ispira accortezza e saggezza.

–“Buongiorno signor Omero! Direi che ora possiamo iniziare l’intervista. Tutti sappiamo che è stato il primo poeta dell’Occidente, ma soprattutto il primo autore ad aver redatto la propria opera in forma scritta. Lei segnò l’inizio della letteratura, mettendo per iscritto testi con finalità artistiche e non pratiche. Tutt’ora però è aperta la cosiddetta “questione omerica” e non siamo del tutto certi che lei abbia scritto entrambi i poemi, come può rispondere a questa domanda?”

-“Salve, buongiorno anche a lei! Si vi risponderò subito, molti dubitano che io non sia l’autore dei due poemi, e questo mi offende molto. Per comporre l’Iliade ho impiegato quasi tutti gli anni della mia giovinezza, mentre l’Odissea l’ho scritta durante la mia vecchiaia. Tanti pensano che l’Odissea non l’abbia scritta io perché le caratteristiche testuali, come il contesto, i valori esaltati, lo stile e la lingua di quest’opera sono differenti da quelle dell’Iliade, ma in realtà non ho fatto altro che maturare le mie conoscenze.”

-“Una domanda che quasi tutti ci poniamo, è come lei abbia fatto a scrivere le opere poiché, come tramandato dalla leggenda, lei è un cantore cieco.”

-“Dovete sapere che non sono sempre stato cieco, nel periodo in cui ho composto l’Iliade ci vedevo perfettamente, ma dopo a causa di una grave malattia ho perso completamente la vista, mentre per scrivere l’Odissea ho avuto l’aiuto da parte di un mio caro amico, il quale scriveva quello che io gli dettavo.”

-“Ora capisco! Lei lo sa che grazie alle sue opere moltissime civiltà greche e romane hanno potuto ispirarsi ad esse. Cosa ne pensa di tutto ciò?”

-“Questo mi lusinga tantissimo, soprattutto perché non pensavo che sarei diventato un uomo così famoso. Sono onorato che altre persone abbiano potuto attingere dalle mie opere per crearne delle altre, e inoltre vuol dire che ho svolto un buon lavoro e questo mi fa sentire pienamente soddisfatto.”

-“Questa è l’ultima domanda che le porgo, lei che valore attribuisce alle sue opere?”

-“Esse per me esprimono i valori della civiltà greca, poiché ne riassumono tutta la tradizione e ne reinterpretano un fase storica, della quale si era tramandata memoria oralmente, servendosi del mito e racchiudono quindi tutto il mondo della società dell’ VIII secolo a.C. Essi inoltre risultano molto importanti perché contengono alcuni episodi storici accaduti veramente che hanno aiutato a ricostruire il periodo che corrisponde agli ‘anni bui’ di cui si conosceva ben poco.”

-“Grazie tante per aver partecipato all’intervista e averci chiarito molti dubbi, ci è stato molto d’aiuto!”

-“Si figuri, sono lieto di avervi aiutato!”.

Per me è stato fantastico conoscere un uomo di tale importanza come Omero e l’incontro con lui, che penso sia stato insolito e sorprendente allo stesso tempo, ha risolto moltissimi dubbi che tutti noi studenti ci chiediamo quando studiamo l’epica a scuola.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la "questione omerica" e come risponde Omero a riguardo?
  2. La "questione omerica" riguarda i dubbi sull'attribuzione dell'Iliade e dell'Odissea a Omero. Omero risponde che ha scritto l'Iliade durante la giovinezza e l'Odissea in vecchiaia, maturando le sue conoscenze, nonostante le differenze stilistiche tra le opere.

  3. Come ha fatto Omero a scrivere le sue opere se era cieco?
  4. Omero spiega che non era sempre stato cieco; ha perso la vista dopo aver scritto l'Iliade. Per l'Odissea, ha avuto l'aiuto di un amico che scriveva sotto dettatura.

  5. Qual è l'impatto delle opere di Omero sulle civiltà greche e romane?
  6. Omero è lusingato dall'impatto delle sue opere, che hanno ispirato molte civiltà greche e romane, dimostrando che ha svolto un buon lavoro.

  7. Che valore attribuisce Omero alle sue opere?
  8. Omero attribuisce alle sue opere il valore di esprimere i valori della civiltà greca, riassumendo la tradizione e reinterpretando una fase storica importante, contenendo episodi storici che aiutano a ricostruire il periodo degli "anni bui".

  9. Come si sente Omero riguardo alla sua fama e al riconoscimento delle sue opere?
  10. Omero si sente onorato e soddisfatto del riconoscimento delle sue opere, non avendo mai pensato di diventare così famoso e apprezzando che altri abbiano potuto attingere dalle sue opere per crearne di nuove.

Domande e risposte

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