Concetti Chiave
- Negli ultimi anni, la televisione è passata da un focus sulla varietà dei programmi a una logica di prodotto commerciale, influenzata dal consumismo.
- Con la fine del monopolio della TV di stato, le emittenti private competono per l'audience, sacrificando spesso la qualità dei contenuti.
- I telegiornali, anziché informare, si concentrano su ciò che "fa notizia", trasformando tragedie e conflitti in spettacoli per mantenere l'interesse degli spettatori.
- Le notizie sono spesso ridotte a gossip, con una presentazione superficiale per attirare il pubblico, simile alle tecniche di vendita.
- L'informazione televisiva si adatta ai gusti del pubblico, offrendo contenuti che riflettono e soddisfano le tendenze culturali e politiche della società.
Con la caduta del monopolio della TV di stato e l'agguerrita concorrenza delle emittenti private, i programmi televisivi sono diventati schiavi dell'audience e non della qualità del prodotto stesso.
Non vi è alcun programma televisivo che rimane immune dallo share e dall'audience, tantomeno i telegiornali che dovrebbero rappresentare una macchia nera tra il nero della televisione "spazzatura".

Il telegiornale, per la sua caratteristica principale, l'immediatezza, e la sua capacità di essere diretto e tempestivo non ha il dovere di rielaborare le notizie fornendo la propria opinione, ma è comunque il ponte che ci collega in tutte le parti del mondo; se non ci fossero i media un fatto potrebbe accadere senza che il, resto dei sei miliardi di persone del globo non coinvolte ne vengano a conoscenza, quindi è come se non avvenisse. Per fare un esempio, per fare un esempio che potrebbe sembrare moralista, ma che rende molto chiaramente il concetto, osserviamo la guerra; nel mondo attualmente ci sono circa una cinquantina di guerre; di queste quali vengono menzionate dai telegiornali generalmente? Tre: il conflitto mediorientale, ormai da anni onnipresente sui nostri schermi; qualche scaramuccia che interessa una certa superpotenza coinvolta in qualche fatto più grosso del normale; i Balcani, perché giustamente non si può far finta di non vedere dei popoli mentre si "scannano" fuori casa nostra.
Queste guerre assumono i risvolti di film hollywoodiani e quindi ci coinvolgono particolarmente, ma se un notiziario ci racconta che in Sierra Leone, per esempio, migliaia di persone muoiono per un a guerra fomentata dalle multinazionali dei diamanti che ci piacciono tanto, allora disgustati cambiamo canale. Di questa, come di molte altre guerre, non conosciamo molto.
All'interno del panorama degli argomenti che fanno maggiormente notizia ci sono le tragedie. Le tragedie stimolano in noi una curiosità morbosa; questo avviene perché i drammi che sentiamo nei tg sono estremamente gravi, molto più gravi di quelli che affrontiamo quotidianamente, ma soprattutto capitano a persone estranee. Quindi ogni notiziario bada di presentare tre le prime notizie qualche tragedia, specialmente quelle familiari come è successo con la vicenda di Erica a Novi Ligure.
La notizia per essere venduta efficacemente, nonostante sia più o meno seria, deve diventare un "gossip": un pettegolezzo. Il mestiere di molti telecronisti è diventato perciò quello di sciorinare adeguate parole in modo conciso. Questa antitesi è il segreto per catturare l'interesse del telespettatore, ne sanno qualcosa i rappresentanti di commercio.
I vari tg si sono specializzati nell'offrire un prodotto adeguato ad una determinata fascia di utenti, che può essere la classe medioborghese in cerca di sentimenti forti: è il caso di tg1 e tg5, i cosiddetti "tg familiari"; oppure di determinate tendenze politiche, è il caso di tg4 e in minor modo di tg3...
Per concludere l'informazione televisiva è blasfema e se ci si allontana di poco dal fatto nudo e crudo potrebbe rientrare nei demenziali programmi di intrattenimento in prima serata, visto che come è successo recentemente nel programma di Celentano, tutti fanno informazione come e dove vogliono, trasformando notizie in scandali e pettegolezzi. Tuttavia non dobbiamo lamentarci più di tanto, poiché la televisione si è plasmata sui nostri costumi, e né dobbiamo limitarla poiché il prezzo della democrazia è appagato dal diritto e certe volte dal piacere di cambiare canale. O no?
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i principali cambiamenti nel panorama televisivo nell'ultimo decennio?
- Come è cambiato l'approccio dei telegiornali nell'informazione?
- Quali sono le tipologie di notizie che attirano maggiormente l'attenzione del pubblico?
- In che modo i telegiornali si sono adattati alle diverse fasce di pubblico?
- Qual è l'impatto della televisione sulla società secondo il testo?
Nell'ultimo decennio, la televisione ha subito un mutamento significativo, passando da un'offerta di programmi variegata a un approccio commerciale, dove l'audience e gli spazi pubblicitari sono diventati prioritari rispetto alla qualità dei contenuti.
I telegiornali si concentrano più su ciò che "fa notizia" piuttosto che sul contenuto reale delle notizie, trasformandosi in strumenti per catturare l'attenzione e mantenere gli spettatori incollati allo schermo.
Le tragedie e i drammi, specialmente quelli familiari, stimolano una curiosità morbosa nel pubblico, poiché sono percepiti come più gravi delle esperienze quotidiane e coinvolgono persone estranee.
I telegiornali si sono specializzati nel fornire contenuti adatti a specifiche fasce di utenti, come la classe medioborghese o determinate tendenze politiche, creando così "tg familiari" o tg con orientamenti politici specifici.
La televisione si è adattata ai costumi della società, e nonostante le critiche, rappresenta un aspetto della democrazia che permette agli spettatori di scegliere e cambiare canale, riflettendo le preferenze e i gusti del pubblico.