Concetti Chiave
- Nonostante il riconoscimento legale della parità di genere, le donne continuano a subire discriminazioni in diversi ambiti sociali e lavorativi.
- La storia ha visto figure femminili emergere, ma la società ha spesso subordinato le donne a ruoli marginali rispetto agli uomini.
- In molti paesi del terzo mondo, la mancanza di istruzione contribuisce a matrimoni precoci e limita l'autonomia delle donne.
- Anche nei paesi sviluppati, le donne affrontano disparità salariali e stereotipi che le riducono a oggetti sessuali o strumenti di consumo.
- La lotta per la parità di genere richiede un cambio culturale per eliminare stereotipi e garantire alle donne un trattamento equo e dignitoso.
Parità di genere nella costituzione
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Così dice l'articolo 3 della Costituzione Italiana. Ma è davvero così?
Durante il corso dei secoli il ruolo della donna è stato completamente subordinato al privilegio maschile,anche quando ci sono state delle figure “eroiche” femminili che per la loro forte personalità hanno saputo imporsi come protagoniste. Ma dal 1946 quando le donne ottennero il diritto al voto,il movimento femminile si è mosso autonomamente fino all’emancipazione della donna e al pieno riconoscimento della parità dei diritti e delle pari opportunità tra uomo e donna.Purtroppo però nel mondo non tutte le donne hanno ancora ottenuto questa indipendenza e questi diritti:come nei Paesi del terzo mondo dove la mancanza di un’adeguata istruzione è la causa di matrimoni precoci ai quali le bambine vengono costrette,e la mancanza di potere decisionale anche nelle decisioni/scelte familiari porta la donna ad essere sminuita e costretta ad ubbidire.
Discriminazione nei paesi sviluppati
Questa discriminazione accade tuttora anche nei Paesi sviluppati,in forma minore. Ad esempio nel campo del lavoro,dove molte donne che lavorano come gli uomini,ricevono salari inferiori. Oppure la considerazione di esse come oggetti sessuali o come mezzi per stimolare i consumi.Quello che spaventa davvero, è che a molte donne va bene così,nonostante le numerose battaglie affrontate.A prescindere dalle capacità o dalle volontà, ancora sono molti i passi da gigante che occorrono fare per arrivare ad una più completa parità di genere. Il vero problema è quindi quello di liberare la società da antichi stereotipi riguardanti i ruoli femminili e maschili. Questo perché ancora oggi, nel 2018, sono molte coloro che combattono contro mariti violenti, situazioni sessiste al lavoro e discriminazione. Ancora oggi,la donna,deve guadagnarsi il suo posto effettivo nel mondo. La lotta per la normalità, perché di questo si tratta in fondo, ancora non è finita.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'articolo 3 della Costituzione Italiana nella questione femminile?
- Quali sono le sfide principali che le donne affrontano nei Paesi del terzo mondo?
- Quali problemi persistono nei Paesi sviluppati riguardo alla parità di genere?
L'articolo 3 della Costituzione Italiana afferma che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, ma la realtà spesso non rispecchia questo principio, specialmente per le donne.
Nei Paesi del terzo mondo, le donne affrontano sfide come la mancanza di istruzione, matrimoni precoci e la mancanza di potere decisionale, che le costringono a ruoli subordinati.
Nei Paesi sviluppati, le donne affrontano discriminazioni come salari inferiori rispetto agli uomini, considerazione come oggetti sessuali e la necessità di combattere stereotipi di genere e situazioni sessiste.