Concetti Chiave
- Il consumismo, iniziato circa 50 anni fa con il boom economico del 1958, ha portato a un materialismo diffuso che ci spinge a comprare in modo compulsivo.
- Il boom economico ha segnato una svolta con il sorpasso dell'industria sull'agricoltura, portando a una migrazione interna massiccia verso le città e un aumento dei consumi.
- Nonostante i benefici del boom, come l'accesso a elettrodomestici e l'aumento dei salari, il consumismo ha portato a una perdita del senso dell'essenziale e della semplicità.
- La crisi economica successiva ha costretto le famiglie italiane a riflettere sull'essenziale e a ridurre le spese, come evidenziato dai dati del censimento Confcommercio-Eurispes del 2012.
- Il boom economico ha avuto effetti duraturi, ma la crisi ci invita a riscoprire il valore di attività semplici e gratuite, cercando un equilibrio tra tecnologia e necessità essenziali.
Saggio breve: Il boom economico e il suo conto in ritardo
Siamo al giorno d’oggi attanagliati da qualcosa che ci ha cominciato a divorare circa 50 anni fa: il consumismo. Il materialismo ci sta soffocando spingendoci a comprare, comprare e comprare e come dice la scrittrice inglese Sophie Kinsella nel suo romanzo “I love shopping”: “… per resistere occorre la forza di un elefante”. Tutto ebbe inizio nel 1958, come ci riporta (ci fa sapere) un articolo di Giorgio Boatti pubblicato su “il venerdì di Repubblica”, quando l’industria italiana sorpassò l’agricoltura con i suoi più numerosi lavoratori.
Questo determinò una migrazione interna mai vista prima che portò un italiano su due ad abbandonare la campagna per trasferirsi in città. l’Italia stava vivendo il suo boom economico e il consumismo cominciava la sua scalata al potere. Come apprendiamo ancora da Giorgio Boatti nel suo articolo “C’eravamo tanto amati”, Milano era la capitale di questa boom e circa metà delle società per azioni operavano tra i navigli e il Duomo, i supermercati di Milano superavano per numero quelli di Parigi e quasi tutti avevano una tv in casa grazie alla salita dei salari e dei consumi.Questo boom ha portato benefici ma anche vizi, la televisione ne è un esempio, ha portato anche elettrodomestici di cui non si può più fare a meno, crisi o meno, la lavatrice e il frigorifero. Ci siamo così abituati a spendere e spandere, a circondarci di cose molte volte futili o superflue e abbiamo un po’ perso il senso dell’essenziale e della semplicità. Ora invece questi due termini suonano più famigliare alle famiglie italiane perché il grande boom, inarrestabile e veloce, ci ha portato un crash, una crisi economica tra le peggiori della storia. Ci siamo cosi ritrovati in difficoltà, debiti, molti sacrifici da fare e nessuna salita all’orizzonte. Sempre Sophie Kinsella nel romanzo “I love shopping” ci fa riflettere quando scrive: “… se ci pensate bene, quanto denaro sprechiamo ogni giorno?”.
Così la crisi ci costringe a fermarci e riflettere sull’essenziale e il superfluo e ben ce ne accorgiamo leggendo qualche dato di un censimento a cura di Confcommercio ad Eurispes effettuato nel 2012, “sintesi indagine conoscitiva sulla condizione dei giovani in Italia”. In questo interessante documento possiamo notare che in soli due anni, dal 2010 al 2012, dal 29% siamo passati al 59% di adolescenti che riferiscono di una maggiore attenzione sulle spese della famiglia, con tagli che vanno dai divertimenti alle uscite, alle vacanze fino ai beni di prima necessità come quelli alimentari. Anche i più piccoli sedicenni riferiscono di questa attenzione alle spese, dove anche loro contribuiscono tagliando le spese per le uscite, i vestiti e le nuove tecnologie come i cellulari.
È chiaro dunque come il boom economico che tanto ci piaceva ci ha ora portato il suo conto e noi non abbiamo altro modo per pagarlo che diventare più accorti, fare sacrifici e “stringere la cinghia” magari tornando a godere e usufruire di cose che erano ormai passate di moda forse perché gratuite. Come ci ricorda Sophie Kinsella esistono i parchi pubblici, i musei o anche solo una semplice passeggiata campagnola. Il boom economico ci ha donato tanto e ci ha anche fatto “evolvere” almeno tecnologicamente ed ora che invece c’è la crisi, dobbiamo temprarci e ritrovare l’equilibrio tra ciò che è essenziale e lo sconfinato mare di quello che invece non lo è.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'inizio del consumismo in Italia secondo il testo?
- Quali sono stati alcuni dei benefici e dei vizi portati dal boom economico?
- Come ha influenzato la crisi economica le abitudini di spesa delle famiglie italiane?
- Quali dati emergono dal censimento di Confcommercio ed Eurispes riguardo ai giovani italiani?
- Qual è la lezione che il testo suggerisce di apprendere dalla crisi economica?
Il consumismo in Italia è iniziato nel 1958, quando l'industria ha superato l'agricoltura in termini di lavoratori, portando a una migrazione interna verso le città e segnando l'inizio del boom economico.
Il boom economico ha portato benefici come l'aumento dei salari e la diffusione di elettrodomestici essenziali come la lavatrice e il frigorifero, ma ha anche introdotto vizi come il consumismo e la perdita del senso dell'essenziale.
La crisi economica ha costretto le famiglie italiane a riflettere sull'essenziale e il superfluo, con un aumento significativo dell'attenzione alle spese, portando a tagli in vari ambiti, dai divertimenti ai beni di prima necessità.
Dal censimento emerge che tra il 2010 e il 2012, la percentuale di adolescenti che riferiscono una maggiore attenzione alle spese familiari è passata dal 29% al 59%, con tagli su divertimenti, uscite, vacanze e beni di prima necessità.
Il testo suggerisce di apprendere a essere più accorti, fare sacrifici e ritrovare l'equilibrio tra l'essenziale e il superfluo, riscoprendo il valore di attività gratuite come visitare parchi pubblici e musei.