michaelriccia
Ominide
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • L'articolo si concentra sull'importanza di fornire informazioni oggettive, minimizzando commenti personali, per aumentare la consapevolezza pubblica.
  • Strutturato con un lead accattivante e un blocco centrale ricco di dettagli, l'articolo manca di una conclusione tradizionale, tipica del formato online.
  • La presenza di titoli di paragrafo facilita la rapida consultazione e orientamento del lettore, adattandosi alle esigenze del giornalismo digitale.
  • Esplora l'uso di tecnologie high-tech e servizi online per affrontare emergenze umanitarie e sociali, come il supporto ai migranti in Europa.
  • Enfatizza l'impiego di app e social media come esempi positivi di sharing economy, promuovendo connessioni tra persone per lo scambio di beni e servizi.

Indice

  1. Valentina Ruggiu - High Tech per gli immigrati
  2. Commenti all'articolo

Valentina Ruggiu - High Tech per gli immigrati

L'articolo preso in considerazione è un ottimo esempio di testo informativo dove, al di là della tecnica di scrittura, chi scrive sa che il suo obiettivo finale è nient’altro che "fare informazione" ovvero produrre quello che potrebbe essere un elaborato affinché la gente o comunque i lettori possano venire a conoscenza di informazioni utili.
Affinché ciò sia possibile l’autore non deve fare altro che semplicemente riportare le cose e i fatti in modo più oggettivo possibile. Ciò viene fatto in che modo? Principalmente il modo migliore per esporre in modo oggettivo un concetto è quello di eliminare la maggior parte dei commenti e dei pareri personali.
Possiamo riconoscere nel testo almeno due delle sezioni che normalmente caratterizzano gli articoli di cronaca: il lead e il blocco.
• Il lead (o attacco) corrisponde all'inizio dell'articolo. Spesso è discorsivo, quasi narrativo e ha la funzione di catturare l'attenzione del lettore.
In questo articolo il lead contiene già, in forma sintetica, le informazioni che verranno successivamente approfondite.
• Il blocco è la parte centrale dell'articolo, in cui vengono approfonditi i fatti ed eventualmente incluse opinioni o interpretazioni autorevoli di quanto è accaduto.
Manca, invece, una conclusione vera e propria che generalmente ha il compito di sintetizzare ancora una volta i fatti indicando, eventualmente, possibili scenari futuri.

Commenti all'articolo

L'articolo è stato proposto nelle pagine online del quotidiano «la Repubblica». Si tratta di una precisazione importante perché spiega sia la presenza quasi invasiva di titoli di paragrafo che non troverebbero invece posto in una versione cartacea dello stesso articolo, sia l'assenza di una vera e propria sezione conclusiva.
La proliferazione dei titoli, che hanno lo scopo di segnalare con chiarezza l'argomento affrontato nel paragrafo, è determinata dalla velocità di consultazione che caratterizza il giornalismo online: con i titoli, infatti, gli utenti possono reperire rapidamente le informazioni a cui sono più interessati sia durante la lettura, sia prima della lettura attraverso i motori di ricerca.
Per la stessa ragione, una conclusione sarebbe superflua: è molto probabile che ciascun lettore esplorerà il paragrafo che più gli interessa (all'interno del quale sono anche previsti dei link che rimandano a ulteriori approfondimenti), trascurando gli altri. Di fatto, le direttrici e le finalità dell'articolo erano già state dichiarate nel lead, e il lettore ha già a disposizione una mappa per affrontare il testo.
L'articolo affronta un tema di grande attualità: lo sviluppo di tecnologie high-tech e servizi online per affrontare situazioni di emergenza umanitaria e sociale, come possono essere il difficile viaggio dei migranti verso l'Europa e la loro integrazione nel paese di arrivo. Si tratta di uno dei risvolti più interessanti e stimolanti delle sinergie tra tecnologia e social network, dove creatività e conoscenze tecniche si nutrono anche di pragmatismo e solidarietà. Usare app e social media per offrire servizi ai migranti è uno degli aspetti più positivi della sharing economy ("economia collaborativa»). Questa nuova tecnologia si sta diffondendo man mano sempre di più nel mondo intero, anche nei paesi piu poveri come quello che potrebbe essere l'Africa. Ma in che consiste vi starete chiedendo. Possiamo dire che si tratta di un nuovo modello di economia e attività sociali che è le basi fondate sull'uso di piattaforme digitali per connettere tra loro persone che vogliono scambiarsi beni o servizi in modo semplice e con la minima intermediazione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale dell'articolo di Valentina Ruggiu?
  2. L'obiettivo principale dell'articolo è "fare informazione" fornendo ai lettori conoscenze utili in modo oggettivo, eliminando commenti e pareri personali.

  3. Quali sono le due sezioni principali riconoscibili nell'articolo?
  4. Le due sezioni principali sono il lead, che cattura l'attenzione del lettore e introduce le informazioni principali, e il blocco, dove i fatti vengono approfonditi.

  5. Perché l'articolo non ha una conclusione vera e propria?
  6. L'articolo non ha una conclusione perché, essendo online, i lettori possono scegliere di leggere solo i paragrafi di loro interesse, rendendo superflua una sintesi finale.

  7. Qual è il tema centrale affrontato nell'articolo?
  8. Il tema centrale è lo sviluppo di tecnologie high-tech e servizi online per affrontare emergenze umanitarie e sociali, come l'integrazione dei migranti.

  9. Come viene descritta la sharing economy nell'articolo?
  10. La sharing economy è descritta come un modello economico e sociale basato su piattaforme digitali che connettono persone per scambiarsi beni o servizi con minima intermediazione.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community