Concetti Chiave
- Il miglioramento della qualità del suono è cruciale in spazi come teatri, auditorium e sale da concerto.
- Il suono raggiunge l'uditore sia direttamente che attraverso onde riflesse, influenzando la percezione sonora.
- Il tempo di riverberazione, se mantenuto entro 1,5-1,7 secondi, migliora l'acustica rendendo i suoni più gradevoli.
- Superare il limite del tempo di riverberazione provoca disturbi come rimbombi ed echi.
- La correzione acustica si ottiene ottimizzando il tempo di riverberazione tramite materiali con adeguati coefficienti di assorbimento.
Correzione acustica, migliorare la qualità del suono
Un secondo ordine di problemi acustici in architettura è costituito dal miglioramento della qualità dei suoni all'interno dello stesso vano in cui essi sono stati generati; la corretta soluzione di tale tipo di problemi è particolarmente importante per teatri, cinematografi, auditorium, sale da concerto e da registrazione, aule per lezioni e conferenze, chiese.
I termini della questione sono i seguenti: il suono prodotto da una sorgente (conferenziere, strumento musicale, altoparlante) raggiunge l'uditore sia direttamente sia anche per onde riflesse dalle varie superfici interne del locale, pareti, soffitti, pavimenti; i diversi percorsi dell'onda sonora comportano al punto d'ascolto uno "sfasamento" temporale che viene denominato tempo di riverberazione o coda sonora, questa è misurabile in secondi o loro frazioni e corrisponde al tempo necessario affinché l'intensità del suono istantaneo nel locale si riduca praticamente a zero.
Questa coda sonora, se è confinata entro determinati limiti, non superiori a 1,5-1,7 secondi, proporzionali al volume dell'ambiente e alla destinazione dello stesso diventa un elemento favorevole all’acustica perché rende i suoni più pastosi e gradevoli.
Oltre tale limite invece crea fenomeni di disturbo e confusione, dal semplice sovrapporsi di suoni successivi a rimbombi e persino agli echi.
Un calcolo sufficientemente approssimato della coda sonora f, che in realtà dipende anche dalla forma dell'ambiente e dalla conformazione specifica delle superfici che lo delimitano, si può fare con la seguente formula:
f=(Volume dell’ambiente)/(6xA)
in cui:
A rappresenta la somma di prodotti delle aree delle superfici interessate alla riflessione pesate con i relativi coefficienti di assorbimento dei singoli materiali.
La classica "correzione acustica" va quindi eseguita portando il tempo di riverberazione o coda sonora prossimo ai valori ottimali, operando sulle superfici, in particolare dei soffitti e delle pareti, con l'adozione di materiali di adatto coefficiente di assorbimento.