Concetti Chiave
- L'Età dei Metalli, suddivisa in Età del Rame, del Bronzo e del Ferro, segna l'inizio della metallurgia e varia cronologicamente a seconda delle regioni.
- Con l'introduzione della metallurgia, l'Europa entra nella Protostoria, un'era in cui alcune civiltà sviluppano sistemi di scrittura mentre altre rimangono senza.
- Le differenze nello sviluppo metallurgico tra regioni sono dovute alla disponibilità di risorse e alle reti di comunicazione, portando a diversità culturali.
- L'uso dei metalli rivoluziona l'economia, introducendo nuovi strumenti agricoli e creando differenze sociali e conflitti all'interno delle comunità.
- La necropoli di Varna in Bulgaria, risalente al V millennio a.C., offre preziose informazioni sull'Età dei Metalli, con reperti in oro, rame e altri materiali.
Il periodo che segue le cosiddette “Età della Pietra” è noto come Età dei Metalli ed è a sua volta suddiviso in Età del Rame, del Bronzo e del Ferro. I termini che la definiscono si riferiscono all’introduzione progressiva della metallurgia, ossia delle tecniche di estrazione e lavorazione dei metalli. I limiti cronologici di queste età dei metalli variano a seconda delle aree geografiche considerate. Per questo, l’età del ferro inizia nel 2650 a.C.
in Africa, verso il 1100 a.C. nella zona mediterranea e verso l’800/700 a.C., nell’Europa del Nord. Con l’età dei metalli, l’Europa entra nella protostoria, periodo che raggruppa l’insieme dei popoli senza scrittura, ma contemporanea alle prime civiltà storiche. La comparsa della metallurgia costituisce un reale progresso perché permette la produzione di oggetti che presentano dei vantaggi per la lavorazione della selce piromaca, chiamata anche pietra focaia: sono più solidi e soprattutto, una volta rotti, possono essere riciclati.Indice
La protostoria e la scrittura
Almeno per quanto riguarda l’area più avanzata della Mezzaluna Fertile, questa fase si considera “Storia” e non più “Preistoria”. Per questo periodo, si usa anche il termine “Protostoria” (dal greco prótos, “primo”), che indica il lasso di tempo durante il quale alcuni popoli svilupparono i primi sistemi di scrittura e produssero documenti utili allo studio anche di quelle culture che ancora ignoravano la scrittura.
Differenze regionali nello sviluppo
Così come per i riferimenti cronologici relativi alla Preistoria, le date che si adoperano per studiare le prime età della storia sono relative e richiedono un’estrema attenzione al contesto geografico. Nella stessa Europa, le differenze sono notevoli, con alcune regioni più precoci di altre nello scoprire e abbracciare le nuove tecnologie metallurgiche. In altri termini, ciascuna regione della Terra ha avuto una “sua” Età della Pietra e un “suo” sviluppo delle tecniche metallurgiche, con differenze anche di secoli o di millenni, legate alla reperibilità di risorse e alle reti di comunicazione. Ed è così che alla diversità naturale dei paesaggi cominciò ad affiancarsi una diversità legata alle vicende umane.
Rivoluzione economica e sociale
Le conseguenze economiche dell’uso dei metalli furono notevoli, a tal punto che gli studiosi parlano di “rivoluzione dei prodotti secondari”. La conoscenza del ferro, del bronzo e del rame porta all’introduzione dell’aratro, al miglioramento delle culture e della vita economica. Inoltre la possibilità di accumulare ricchezze, costituite da oggetti in metallo, ma anche di ceramica o bestiame, determina un nuovo ordine sociale: infatti si creano delle differenze di status e si vennero a generare conflitti all’interno dei villaggi, definendo pertanto anche il ruolo dei guerrieri.
Scoperte archeologiche a Varna
Informazioni molto interessanti sull’età dei metalli, ci vengono fornite dalla necropoli di Varna, in Bulgaria che sembra risalire al V millennio a.C. Nell’antica necropoli di Varna sono state scoperte circa 300 tombe e recuperati 22.000 manufatti, tra cui oltre 3.000 oggetti in oro, per un totale di 6 chilogrammi complessivi, superiore a tutti gli altri reperti aurei scoperti in necropoli coeve in tutto il mondo. Altri reperti includono oggetti in rame, strumenti di selce, gioielli, conchiglie di molluschi mediterranei, ceramiche, lame di ossidiana e perline.
Domande da interrogazione
- Quali sono le suddivisioni principali dell'Età dei Metalli?
- Come varia l'inizio dell'Età del Ferro nelle diverse regioni geografiche?
- Quali furono le conseguenze economiche e sociali dell'uso dei metalli?
- Cosa è stato scoperto nella necropoli di Varna e perché è significativo?
L'Età dei Metalli è suddivisa in Età del Rame, del Bronzo e del Ferro, ciascuna caratterizzata dall'introduzione progressiva della metallurgia.
L'Età del Ferro inizia nel 2650 a.C. in Africa, verso il 1100 a.C. nella zona mediterranea e verso l'800/700 a.C. nell'Europa del Nord, mostrando variazioni significative a seconda delle aree geografiche.
L'uso dei metalli portò a una "rivoluzione dei prodotti secondari", migliorando l'agricoltura e la vita economica, e determinò un nuovo ordine sociale con differenze di status e conflitti nei villaggi.
Nella necropoli di Varna sono state scoperte circa 300 tombe e 22.000 manufatti, tra cui oltre 3.000 oggetti in oro, rendendola significativa per la quantità e la varietà dei reperti rispetto ad altre necropoli coeve.