Concetti Chiave
- Il 1600 segnò la nascita della scienza moderna, con un focus sullo studio delle cause naturali e l'uso della matematica per quantificare fenomeni astronomici.
- Copernico, Tito Brahe e Keplero furono figure chiave nella rivoluzione astronomica, con contributi significativi come il modello eliocentrico e le leggi sul moto dei pianeti.
- Galileo Galilei introdusse il metodo scientifico moderno, basato sull'osservazione e l'esperimento, sfidando le concezioni aristoteliche.
- La rivoluzione scientifica portò a scoperte cruciali in anatomia e biologia, con innovazioni come la teoria della circolazione sanguigna e il microscopio.
- Il periodo vide anche uno sviluppo delle accademie scientifiche, che promuovevano la diffusione del sapere e il progresso tecnico, oltre a innovazioni in campo giuridico e politico.
Indice
Origini della scienza moderna
Il 1600 fu il secolo in cui la scienza moderna trovò origine nei mutamenti che ridefinirono alcuni concetti essenziali. Innanzitutto cambiò il modo di porsi davanti ai fenomeni naturali: non ci si chiedeva più a quale fine si determinasse un evento, ma per quale causa e in che modo.
Nel 1543 con la pubblicazione dell’opera "La rivoluzione dei corpi celesti", Copernico propose un modello eliocentrico per il quale il sole era al centro dell’universo in contrasto con la concezione aristotelico-tolemaica. Tra coloro che si resero artefici della rivoluzione scientifica si ricordano Tito Brahe che con le sue osservazioni fu il fautore del sistema tettonico, sostenendo che la terra rimaneva al centro, il sole girava intorno alla terra e i pianeti intorno al sole e l’allievo di Tito, Keplero, che avanzò di nuovo l’ipotesi copernicana aggiungendo che i pianeti compiono orbite ellittiche e non circolari, dopo averle individuate matematicamente, e formula le tre leggi sul moto dei pianeti.Rivoluzione astronomica e metodo scientifico
La matematica è perciò la scienza che ci permette di quantificare in modo preciso il moto degli astri ed insieme all’osservazione porta a grandi risultati. Il primo telescopio datato 1609-1610 era di Galileo che comunicò gli esiti delle osservazioni nel Sideos Nuncros e dimostrò che l’universo tolemaico non corrispondesse all’esperienza, ma si dimostrò vero quello che aveva osservato Tito e formalizzato Keplero. Con Galilei non si ha solo l’affermazione di una rivoluzione astronomica, ma esso rappresenta il primo scienziato moderno, perché consapevolmente affermava che la natura si potesse studiare, potendo conoscere le leggi attraverso l’uso dell’esperienza e della matematica con il metodo induttivo-deduttivo.
Progresso in anatomia e microbiologia
La scienza si impose anche in anatomia, dove non arriva a formulare le leggi dei processi fisiologici, ma con l’osservazione mira a descrivere come fosse costituito il corpo umano. Harvey scoprì la circolazione sanguigna, illustrata come una circolazione idraulica in cui il cuore è una pompa, venne inventato il microscopio, nacque così la microbiologia, con cui Redi analizzò la formazione di parassiti dalle uova e quindi dimostrò falsa la teoria della generazione spontanea, venivano scoperti i vasi capillari da Malpighi e il raccordo fra circolazione venosa e arteriosa. L’uso di matematica ed osservazione va a contrapporsi alla cultura precedente che si basava sull’autorità e la deduzione logica applicata all’esperienza comune senza controllare se le deduzioni avessero un riscontro nella realtà. Gli scienziati del 600 istruiti dal metodo di Galilei verificavano le ipotesi con esperimenti scientifici che assumevano infatti notevole importanza: l’osservazione empirica conduceva a formulare ipotesi spontanee che solo un’analisi accurata del fenomeno poteva confermare e chiarire o contraddire. Galilei criticò la concezione di Aristotele sulla caduta dei gravi per cui ogni corpo cade con una velocità proporzionale al proprio peso, il che è confermato dall’esperienza, ma Galilei dimostrò che non era vero, poiché a fermare la caduta di un grave era la resistenza dell’aria, ma non potendo creare il vuoto, che sarà scoperto da Torricelli, falsificò per via matematica il ragionamento di Aristotele.
Diffusione del sapere scientifico
Il metodo sperimentale si dovette in parte anche a Bacone. La rivoluzione scientifica fu anche fonte di sviluppo e diffusione delle conoscenze perché il sapere scientifico era pubblico, aperto alla critica e all’apporto di tutti gli uomini capaci, quindi si tendeva alla sua diffusione in ambito intellettuale, ma anche nei confronti di tutta la società, perché c’era l’idea che la conoscenza dovesse essere utile all’uomo e alla società trasformandosi in tecniche ed invenzioni a vantaggio dello sviluppo e del miglioramento delle condizioni di vita.
Innovazioni matematiche e giuridiche
La circolazione delle idee era favorita dalle accademie scientifiche. Nel 1603 a Roma venne fondata l’Accademia dei Lincei, a Firenze nel 1657 l’Accademia del cimento, in Inghilterra la Royal Society e in Francia l’Accademia delle scienze di Parigi. Questi centri di incontro e di scambio fra scienziati portavano confronti da cui la scienza poteva progredire, sempre nel 600 vi furono innovazioni nell’ambito matematico: Newton e Leibniz scoprirono il calcolo integrale. In ultimo vi furono innovazioni in campo giuridico con la fondazione del Giusnaturalismo come teoria del diritto naturale con l’opera di Ugo Grozio, il testo sul diritto di guerra e di pace, con cui fondava il diritto su basi puramente razionali senza rifarsi all’autorità, alla concezione teologica o metafisica, Grozio fondò il diritto sulla ragione, come caratteristica e natura di ogni uomo, perciò questo diritto valeva anche se non esisteva Dio, ma si basava sul fatto che gli uomini sono tutti uguali, portatori di diritti naturali alla libertà, alla vita, e alla proprietà, come verrà espresso dalla teoria politica liberale di John Locke che ne trae le conseguenze di questa impostazione, criticando perciò l’assolutismo.
Il potere politico per Locke avrebbe dovuto garantire la fruizione dei diritti personali, tra cui vi è quello alla proprietà privata; Locke con la sua teoria pose le basi per il liberalismo. Fu teorizzato anche da Hobbes lo Stato assoluto (in forma estremista), per cui il sovrano deteneva il potere svincolato da qualsiasi legge, ma rifiutando il carattere e l’origine divina dello Stato.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali cambiamenti introdotti dalla rivoluzione scientifica del 1600?
- Quali furono i contributi di Copernico, Keplero e Galileo alla rivoluzione scientifica?
- In che modo la scienza del 1600 influenzò l'anatomia e la medicina?
- Qual è stato il ruolo delle accademie scientifiche nel 1600?
- Come influenzò la rivoluzione scientifica il pensiero giuridico e politico?
La rivoluzione scientifica del 1600 introdusse un nuovo approccio ai fenomeni naturali, focalizzandosi sulle cause e modalità piuttosto che sui fini. Fu caratterizzata dall'adozione del metodo induttivo-deduttivo, l'uso della matematica e dell'osservazione empirica, e la critica delle teorie precedenti basate sull'autorità.
Copernico propose il modello eliocentrico, Keplero formulò le leggi del moto planetario basate su orbite ellittiche, e Galileo utilizzò il telescopio per confermare le osservazioni astronomiche, dimostrando l'inesattezza del modello tolemaico e promuovendo il metodo scientifico.
La scienza del 1600 portò a scoperte come la circolazione sanguigna di Harvey, l'invenzione del microscopio, e la nascita della microbiologia. Queste innovazioni permisero una comprensione più dettagliata del corpo umano e dei processi fisiologici.
Le accademie scientifiche, come l'Accademia dei Lincei e la Royal Society, furono centri di scambio e confronto tra scienziati, favorendo la diffusione delle conoscenze scientifiche e contribuendo al progresso della scienza attraverso la collaborazione e la critica.
La rivoluzione scientifica influenzò il pensiero giuridico con il Giusnaturalismo di Ugo Grozio, che fondava il diritto su basi razionali. Politicamente, John Locke sviluppò il liberalismo, sostenendo i diritti naturali e criticando l'assolutismo, mentre Hobbes teorizzò lo Stato assoluto.