Concetti Chiave
- La congiura dei Pazzi nel 1478 mirava a destabilizzare il potere dei Medici, ma Firenze rimase fedele a Lorenzo, mentre Giuliano fu assassinato.
- Lorenzo il Magnifico fu un importante mecenate del Rinascimento, sostenendo poeti e artisti, seguendo la tradizione familiare di promuovere la cultura.
- Dopo la congiura dei Pazzi, Lorenzo affrontò con successo un'alleanza ostile con il papa Sisto IV e il re di Napoli, usando la diplomazia come metodo principale.
- Lorenzo fu un mediatore cruciale nella politica italiana, definito "l'ago della bilancia", mantenendo l'equilibrio tra i vari stati italiani frammentati.
- Nonostante un inizio di governo festoso, il clima politico cambiò con l'ascesa di Savonarola, che criticava la corruzione del clero e fu giustiziato nel 1498.
Indice
L'influenza culturale dei Medici
La famiglia Medici, oltre a governare con saggezza la città di Firenze e a promuovere una politica di non aggressività fra i vari stati italiani, contribuì attivamente alla nascita della cultura rinascimentale. La corte medica fu infatti un punto di riferimento essenziale per i poeti e gli artisti che percorrevano la Penisola italiana in cerca della protezione di nobili ed ecclesiastici.
Se Lorenzo il Magnifico fu il grande mecenate, ossia un esperto committente di opere letterarie e artistiche, la stessa dote fu comune alla maggior parte dei membri della sua casata.
Nel 1441 il padre, Piero de’ Medici, indisse ad esempio, su invito del trattatista e architetto Leon Battista Alberti, una gara di poesia in lingua volgare sul tema dell’amicizia: il Certame coronario. La madre, la nobildonna Lucrezia Tornabuoni, non fu da meno del marito, accogliendo e proteggendo lo scrittore Luigi Pulci, autore del poema epico Morgante. Anche il figlio di Lorenzo, Giovanni, divenuto papa con il nome di Leone X, si circondò di pittori e poeti, chiamandoli a Roma presso la sede papale.Il complotto dei Pazzi
Nel 1478 alcune famiglie nobili fiorentine, capeggiate dalla casata dei Pazzi, organizzarono un complotto ai danni di Giuliano e Lorenzo de’ Medici, signori molto importanti di Firenze. L’uccisione dei due fratelli, subentrati nel 1469 al padre, Pietro de’ Medici, nel governo della città, avrebbe infatti modificato profondamente l’assetto politico del capoluogo toscano. A poche ore dalla congiura i cambiamenti sperati però non si realizzarono: Firenze si schierò compatta con il sopravvissuto Lorenzo (poiché Giuliano era invece stato assassinato) e i cospiratori furono immediatamente giustiziati.
Diplomazia e politica di Lorenzo
Dopo questi fatti di sangue, Lorenzo, che aveva inaspettatamente raccolto un ampio consenso popolare, dovette fronteggiare un’alleanza antimedicea fra papa Sisto IV, che, molto probabilmente, era coinvolto anche nella congiura dei Pazzi, e il re di Napoli Ferdinando I d’Aragona. Nel tentativo di risolvere questo dissidio con mezzi diplomatici, si avventurò in territorio nemico, raggiungendo Napoli nel 1480.
Il risultato di questo viaggio fu la rottura dei precedenti accordi fra Ferdinando I e il pontefice e un riavvicinamento tra Firenze e la corte napoletana. La diplomazia, insieme con l’utilizzo sporadico di piccole campagne militari ( poco dopo essere salito al potere si scontrò ad esempio con la città di Volterra), furono d’altronde i metodi privilegiati impiegati da Lorenzo, soprannominato “il Magnifico” per queste sue caratteristiche, per governare. Dai contemporanei fu significativamente indicato come “l’ago della bilancia” della politica italiana. La penisola, minacciata dalle mire espansionistiche dei regnanti stranieri, erano infatti frazionata in una miriade di stati tra loro antagonisti.
L'equilibrio politico italiano
L’equilibrio sorto in seguito alla firma della pace di Lodi (1454) fra ducato milanese e la repubblica veneziana e alla formazione della Lega italica, ovvero un accordo tra i vari regni italiani, non avrebbero retto ai particolarismi locali senza l’opera di mediazione compiuta da Lorenzo de’ Medici. Molti storici concordano nell’indicare l’anno della sua morte, avvenuta nel 1492, a soli quarantatré anni, come data d’inizio della decadenza italiana. Soltanto due anni dopo infatti il re francese Carlo VIII penetrava in Italia con il suo esercito: il primo di una lunga lista di sovrani che avrebbero invaso la penisola.
La trasformazione culturale di Firenze
La prima parte del governo di Lorenzo il Magnifico fu caratterizzata delle feste popolari, dai canti in onore del Carnevale, dalle giostre… Negli anni successivi qualcosa però iniziò lentamente a cambiare. Se la poesia comica e i tornei non vennero del tutto abbandonati, a quest’atmosfera gioiosa si sovrappose un bisogno crescente di meditare su tematiche filosofiche e religiose. In questo contesto iniziò a operare Girolamo Savonarola, il prete domenicano che, nell’ultimo decennio del Quattrocento, infiammò il popolo fiorentino con le sue prediche. Scagliandosi contro la corruzione del clero e del papato, il frate propose una drastica riforma della Chiesa: un ritorno alle origini e alla purezza del messaggio cristiano. I suoi appassionati discorsi furono però giudicati una minaccia sia dalle gerarchie ecclesiastiche che dai membri del governo. Accusato di avere pubblicamente sostenuto tesi non conformi a quelle cristiane, fu impiccato e poi dato alle fiamme nel 1498.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'evento scatenante della congiura contro i fratelli de' Medici?
- Come ha reagito Firenze dopo l'attentato ai fratelli de' Medici?
- Quali furono le conseguenze diplomatiche del viaggio di Lorenzo a Napoli?
- Quali metodi utilizzava Lorenzo il Magnifico per governare?
- Come cambiò l'atmosfera culturale a Firenze durante il governo di Lorenzo?
La congiura contro Giuliano e Lorenzo de' Medici fu organizzata da alcune famiglie nobili fiorentine, guidate dai Pazzi, con l'intento di modificare l'assetto politico di Firenze.
Firenze si è schierata compatta con Lorenzo, il sopravvissuto, e i cospiratori sono stati immediatamente giustiziati.
Il viaggio di Lorenzo a Napoli portò alla rottura degli accordi tra Ferdinando I e il papa, e a un riavvicinamento tra Firenze e la corte napoletana.
Lorenzo il Magnifico utilizzava la diplomazia e, occasionalmente, piccole campagne militari per mantenere l'equilibrio politico in Italia.
L'atmosfera culturale a Firenze passò da feste popolari e canti a un crescente interesse per tematiche filosofiche e religiose, influenzata dalle prediche di Girolamo Savonarola.