Concetti Chiave
- Durante l'Illuminismo, l'alfabetizzazione si espanse oltre le élite, raggiungendo artigiani, professionisti e contadini più istruiti.
- La crescente domanda di cultura portò allo sviluppo dell'editoria, con l'ascesa di gazzette, periodici e il celebre "Times".
- Si formò un'opinione pubblica attraverso nuovi spazi di dibattito come circoli, club, logge massoniche e caffè.
- Gli intellettuali illuministi si inserivano in una "repubblica della ragione" europea, favorendo lo scambio culturale e l'universalità della ragione.
- Il cosmopolitismo illuminista promuoveva il superamento delle barriere culturali e la pace tra i popoli.
Indice
Crescita dell'alfabetizzazione
Durante il periodo illuminista crebbe in primo luogo l'alfabetizzazione, che riguardò non più solo le élite aristocratiche e borghesi, ma anche parte dei ceti artigiani e professionali e gli strati superiori della popolazione contadina. I canali fondamentali dell'alfabetizzazione rimanevano le scuole religiose, protestanti e cattoliche, ma si avviò anche, nellaseconda metà del secolo, una politicadi istruzione promossa dagli stati.
Sviluppo dell'editoria
La maggiore alfabetizzazione e la crescente domanda di cultura favorirono lo sviluppo dell'editoria.
Il Settecento dfu il secolo dell'Encyclopédie, il secolo delle gazzette, dei periodici popolari, dei primi quotidiani (il "Times" nacque nel 1785). Il modello inventato dallo "Spectator" di Addison (1711-12), sulle cui colonne i membri di un club discutevano problemi di attualità, ebbe grande fortuna in tutta Europa.
Formazione dell'opinione pubblica
Nel Settecento illuminista cominciò dunque a formarsi un'opinione pubblica: concetto a noi familiare, ma del tutto nuovo per una società come quella di Antico regime. Accanto alle accademie e alle università, finanziate e dirette dallo stato o dalle istituzioni ecclesiastiche, si diffusero canali non istituzionali di dibattito: circoli e società scientifiche, club, redazioni di riviste, logge massoniche, ma anche gli influenti salotti sdi intellettuali e i vivaci caffè di Londra, Milano, Venezia e Parigi furono i luoghi nuovi in cui nel Settecento si facevano cultura e opinione.
Universalità della ragione
Circolazione dei libri, scambi epistolari e viaggi inserivano l'intellettuale illuminista in una dimensione europea, una "repubblica della ragione" in cui il francese aveva sostituito il latino come lingua universale.
L'idea stessa dell'universalità della ragione spingeva i Lumi verso il cosmopolitismo, una concezione non localista e non nazionalista dei rapporti fra gli uomini: il superamento delle barriere culturali fra gli stati, la fine delle guerre e la realizzazione della pace fra i popoli furono i grandi temi della cultura illuminista.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali canali di alfabetizzazione durante il periodo illuminista?
- Come influì la crescita dell'alfabetizzazione sullo sviluppo dell'editoria nel Settecento?
- In che modo si formò l'opinione pubblica nel Settecento illuminista?
Durante il periodo illuminista, i principali canali di alfabetizzazione furono le scuole religiose, sia protestanti che cattoliche, e successivamente le politiche di istruzione promosse dagli stati.
La crescita dell'alfabetizzazione e la crescente domanda di cultura favorirono lo sviluppo dell'editoria, portando alla nascita di gazzette, periodici popolari e i primi quotidiani, come il "Times" nel 1785.
L'opinione pubblica si formò attraverso canali non istituzionali di dibattito come circoli, società scientifiche, club, redazioni di riviste, logge massoniche, salotti di intellettuali e caffè vivaci in città come Londra, Milano, Venezia e Parigi.
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