Concetti Chiave
- L'insediamento degli Europei in Nord America ha portato a relazioni complesse con gli amerindi, caratterizzate da alleanze e conflitti, culminando in una crescente pressione sui nativi per l'espansione territoriale.
- Le "guerre indiane" iniziando con l'indipendenza degli Stati Uniti hanno visto una progressiva espropriazione dei territori amerindi, aggravata dalle epidemie e dalla decimazione dei bisonti, cruciali per l'alimentazione indigena.
- Nonostante alcuni successi militari, gli amerindi persero sempre più terre e furono costretti a vivere in riserve, con trattati spesso violati e rinegoziati a loro sfavore.
- La resistenza Sioux culminò con la "Guerra delle Colline Nere" e la battaglia di Little Big Horn, ma alla fine i Sioux furono costretti a cedere le loro terre sacre e a dipendere dalle ridotte razioni alimentari fornite dagli Stati Uniti.
- Il massacro di Wounded Knee segnò la fine delle "guerre indiane" e rappresenta un evento simbolico di oppressione nella memoria dei nativi americani, che continua a influenzare le rivendicazioni di diritti e riconoscimenti.
Indice
Relazioni tra amerindi e coloni
Con l'insediamento degli Europei in Nord America, le relazioni tra amerindi e coloni sono fatte di alleanze e scontri. La pressione sui nativi americani si intensificò per tutto il XVIII secolo, a causa della ricerca di conquista di nuovi territori da parte degli Europei.
Conseguenze dell'indipendenza americana
Con l'indipendenza degli Stati Uniti (1776) iniziò ciò che la storia ha tramandato con il termine "guerre indiane", vale a dire la lotta tra gli Stati Uniti e gli amerindi. I decenni che seguirono videro gli amerindi perdere gradualmente i loro territori e il loro potere. Va detto che l'ecatombe demografica da sola fu un fattore spettacolare di indebolimento. Da 10 milioni all'inizio del XV secolo, gli amerindi del Nord America erano ridotti a solo 250.000 alla fine del XIX secolo.
La causa: epidemie – i coloni europei portarono malattie, come il vaiolo, contro le quali gli amerindi non erano immuni – ma anche carestie in seguito al calo del numero di bisonti che fornivano una parte sostanziale del cibo alle popolazioni indigene. In effetti, cacciati per cibo e pellicce, i bisonti lo erano a maggior ragione con la costruzione di linee ferroviarie essenziali per lo sviluppo della società americana. I bisonti venivano uccisi per alimentare gli operai che costruiscono le linee in questione. Di conseguenza, il numero di bisonti scese da oltre 60 milioni a meno di 1000 durante il XIX secolo.
Politiche di deportazione e resistenza
Nonostante alcune sconfitte inflitte alle truppe americane, gli amerindi persero sempre più territorio a favore degli americani, lanciati nella corsa verso ovest. I trattati, firmati dopo le sconfitte militari, portarono presto a politiche di deportazioni "consenzienti" nelle riserve. Una volta che le tribù furono ridotte a vivere nelle riserve, i trattati che assicuravano loro il possesso di queste terre furono sistematicamente violati e costantemente rinegoziati a svantaggio dei nativi americani.
Va precisato che la politica delle autorità americane era dominata da due costanti: permettere ai coloni di impadronirsi di territori a scapito degli amerindi e distruggere il loro stile di vita, portandoli, con la persuasione o con la forza, a adottare uno stile di vita "civilizzato". Delaware, Irochesi, Shawnee, Ottawa, Miami, Cherokee, Seminole, Creek, Sauks, Apache, Navajos: tante tribù che, sotto costrizione, hanno dovuto cedere il loro territorio e accettare di essere ridotte a vivere nelle riserve.
Trattati violati e guerre Sioux
L'ultimo atto di questo scontro avvenne con una delle ultime tribù ad avere una sufficiente forza guerriera: i Sioux, insediati nelle Grandi Pianure, dal Missouri al confine canadese.
Nel 1868, a seguito di una guerra condotta dal capo Sioux Nuvola Rossa, il Trattato di Fort Laramie permise ai Sioux di mantenere un vasto territorio. Come tutti gli altri trattati, il trattato fu presto violato dagli Stati Uniti. La guerra riprese. È la "Guerra delle Colline Nere", che prende il nome dalle terre sacre per i Sioux e che erano in gioco nel conflitto. L'episodio più famoso di questa guerra è la battaglia di Little Big Horn (Montana). I leader Sioux, Cavallo Pazzo e Toro Seduto, alleati con i Cheyenne e gli Arapaho, inflissero una pesante sconfitta all'esercito degli Stati Uniti il 25 e 26 giugno 1876.
Ma nel 1877, di fronte al potere dell'esercito americano, Cavallo Pazzo si arrese e dovette accettare la concessione di una riserva (fu ucciso pochi mesi dopo in circostanze oscure), mentre Toro Seduto dovette fuggire in Canada. Alla fine, i Sioux dovettero accettare di cedere le Colline Nere, tanto più che gli Stati Uniti impiegarono una minaccia che si era già dimostrata vincente con altre tribù: la riduzione delle razioni di cibo da cui gli amerindi dipendevano sempre più, colpiti duramente dalla progressiva scomparsa del bisonte.
Fine delle guerre indiane
Nel 1880, Toro Seduto tornò dal Canada e si arrese alle autorità americane. Dopo due anni di prigionia, fu stato portato nella riserva del Grande Fiume (Dakota). Nel 1890, gli Stati Uniti volevano porre fine all'esistenza della grande riserva Sioux del Dakota del Sud e decisero di ridurre le razioni di cibo. La "danza dei fantasmi" si diffuse poi tra i Sioux affamati e umiliati. Le danze avevano lo scopo di promuovere l'arrivo di un salvatore della causa amerindia. Toro Seduto, che rimase ferocemente attaccato allo stile di vita dei nativi americani, sostenne i ballerini, anche se non aderì a questo movimento dal carattere sincretico perché credenze dei nativi americani e del Cristianesimo. Preoccupate per questa forma di resistenza, le autorità americane ordinarono l'arresto di Toro Seduto. Il 15 dicembre 1890, 43 poliziotti amerindi circondarono la sua casa. Resistendo a questo arresto, Toro Seduto venne ucciso e nella rissa, anche suo figlio Crow Foot (= Piede di Corvo) perse la vita. Spaventati, diverse centinaia di Sioux si unirono al villaggio Sioux il cui capo tribù era Big Foot (= Grande Piede). Le autorità americane lo volevano arrestare, ma indugiarono perché Grande Piede aveva la reputazione di essere un pacifista. Tuttavia, Grande Piede e la sua famiglia decisero di unirsi al capo tribù Nuvola Rossa. Conseguenza dell'arrivo di molti soldati nei pressi del loro villaggio? Necessità di riorganizzarsi per affrontare al meglio i rigori dell'inverno? Non conosciamo il motivo di tale decisione.
Le autorità americane interpetrarono questa mossa come una possibile volontà di unirsi alla resistenza degli “Spiriti danzatori” delle Bad Lands. Fu quindi deciso di intercettare Big Foot e di catturarlo insieme alla famiglia e ad altri Sioux.
Massacro di Wounded Knee
I fuggitivi furono raggiunti dall'esercito degli Stati Uniti il 28 dicembre 1890. Sotto sorveglianza armata, trascorsero la notte in un accampamento a Wounded Knee Creek. Il giorno dopo, i soldati americani erano più numerosi e i cannoni, portati durante la notte, furono puntati contro l’accampamento. Prima di essere trasferiti in un campo militare in Nebraska, gli indiani dovevano essere disarmati. Fu durante questa operazione che scoppiò un colpo di pistola e ne seguì una sparatoria generale. I soldati, che appartenevano alla compagnia massacrata 14 anni prima a Little Big Horn presero rapidamente il sopravvento sugli uomini Sioux mentre i cannoni sparavano sulle tende dove erano radunati donne e bambini. Da parte Sioux, fu il massacro: Grande Piede e 83 uomini, 44 donne e 18 bambini persero la vita.
Rinascita e lotta per i diritti
Il massacro di Wounded Knee chiude il capitolo delle "guerre indiane". Questa data è cancellata nella memoria americana mentre costituisce un elemento importante della memoria dei nativi americani che ancora chiedono il riconoscimento ufficiale dell'esistenza di un massacro. Fu nel febbraio 1973 che uno dei segni della rinascita amerindia negli Stati Uniti apparve su questi luoghi. I Sioux dell'American Indian Movement occuparono il villaggio di Wounded Knee per vedersi riconosciuto il possesso delle loro terre e i loro diritti. Le autorità federali si lanciarono in un assedio che durò diverse settimane e che si concluse in pace tra le due parti.
Oggi, alcuni amerindi continuano a lottare per i loro diritti e per la conservazione del loro stile di vita e della loro cultura.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la causa principale della drastica riduzione della popolazione amerindia dal XV al XIX secolo?
- Che cosa hanno rappresentato le "guerre indiane" per gli amerindi e gli Stati Uniti?
- Quali furono le conseguenze dei trattati firmati tra amerindi e Stati Uniti dopo le sconfitte militari?
- Come si concluse la resistenza dei Sioux contro gli Stati Uniti?
- Qual è l'importanza del massacro di Wounded Knee nella memoria dei nativi americani e degli Stati Uniti?
La causa principale è stata l'ecatombe demografica dovuta a epidemie portate dai coloni europei, come il vaiolo, e carestie seguite al calo del numero di bisonti, essenziali per l'alimentazione delle popolazioni indigene.
Le "guerre indiane" hanno rappresentato una lunga lotta tra gli Stati Uniti e gli amerindi, durante la quale quest'ultimi persero gradualmente i loro territori e il loro potere a favore dell'espansione americana.
I trattati portarono a politiche di deportazioni "consenzienti" nelle riserve, che furono poi sistematicamente violate e rinegoziate a svantaggio dei nativi americani, riducendo ulteriormente i loro territori.
La resistenza dei Sioux si concluse con la cessione delle Colline Nere dopo la "Guerra delle Colline Nere" e il massacro di Wounded Knee, che segnò la fine delle "guerre indiane" e un duro colpo alla popolazione Sioux.
Il massacro di Wounded Knee è un elemento importante della memoria dei nativi americani, simbolo delle ingiustizie subite, mentre è spesso cancellato nella memoria americana. Nel 1973, divenne segno della rinascita amerindia con l'occupazione del villaggio da parte dei Sioux dell'American Indian Movement.