sere2293
Ominide
4 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • L'importanza del secondo viaggio di Colombo nel 1492 includeva il trasporto di cavalli e animali domestici, elementi cruciali per la sottomissione delle popolazioni indigene.
  • I conquistadores europei, armati di cavalli e armi in ferro, riuscirono a sottomettere rapidamente imperi come quello azteco e inca.
  • Alcuni popoli indigeni, come gli araucani, riuscirono a resistere a lungo adattandosi alle tecniche di combattimento europee, ma furono infine sopraffatti dalle malattie.
  • Le malattie portate dagli europei, come il vaiolo, devastarono le popolazioni indigene, facilitando la conquista del Nuovo Mondo.
  • L'Africa non fu colonizzata fino al tardo Ottocento a causa delle malattie infettive locali, che ostacolavano gli europei come accaduto agli indigeni americani.

Indice

  1. L'importanza degli animali nel viaggio di Colombo
  2. La rapida conquista del Messico e del Perù
  3. L'impatto devastante delle malattie europee
  4. Le epidemie e la colonizzazione dell'Africa

L'importanza degli animali nel viaggio di Colombo

Dopo il primo fortunato viaggio di Cristoforo Colombo del 1492, ne seguì un altro in cui l'esploratore più conosciuto al mondo trasportò anche dei cavalli e degli animali domestici come capre e cani. Questa notizia sembra futile alla conoscenza di quanto accadde per l'esplorazione e la successiva conquista delle Americhe; tuttavia essa è invece fondamentale per spiegare la successiva sottomissione che gli abitanti delle Americhe subiranno.

Gli indigeni non conoscevano in alcun modo le armi degli europei e nemmeno i loro cavalli. Questi ultimi li spaventarono e moltissime popolazioni, tra cui in special modo Aztechi e Inca, morirono proprio per mano di cavalli e cavalieri. Sebbene, infatti, pochissimi fossero i conquistadores rispetto agli indigeni, le loro armi e la loro cavalleria sapevano destreggiarli con una facilità immediata. Così gli spietati conquistadores, tra cui si ricordano per la massima ferocia gli spagnoli Cortès e Pizzarro, riuscirono in breve tempo a dominare e sottomettere anche grandi Imperi come quello azteco e inca che ancora combattevano uomo a uomo e che possedevano esclusivamente armi di legno.

La rapida conquista del Messico e del Perù

Fu quindi facile e piuttosto rapida la conquista del Messico e del Perù. Tuttavia alcuni abitanti del Nuovo Mondo seppero in breve tempo adattarsi ai nuovi metodi di combattimento introdotti dagli stranieri conquistatori e, rubando in special modo i loro cavalli, impararono a cavalcarli e aizzarli contro i loro vecchi proprietari. Utilizzando poi, come gli spagnoli e gli europei, lance in ferro e in alcuni rari casi anche la polvere da sparo, gli araucani e gli indiani delle pampas e delle pianure argentini riuscirono per molti anni a fermare l'avanzata nemica. Tuttavia il vero nemico di queste popolazioni americane furono le malattie portate dagli europei: vaiolo, peste, febbre gialla e molte altre. Gli abitanti del Nuovo Mondo non conoscevano queste malattie e quindi non avevano sviluppato gli anticorpi; in tal modo tali epidemie furono devastanti per queste popolazioni a tal punto di divenire uno degli agenti più influenti a che gli europei potessero impossessarsi dei loro territori.

L'impatto devastante delle malattie europee

Infatti moltissimi popoli, come gli araucani sopra citati, nonostante avessero difeso le loro terre per più di duecento anni, dovettero infine cedere agli europei, in quanto non avevano più soldati a disposizioni. Altrettanti furono sterminati totalmente da queste epidemie che venivano considerate dagli europei come un segno e un aiuto divino alla conquista. La prima epidemia di vaiolo raggiunse il Messico tra il 1520 e il 1521 e si allargò a buona parte dell'America centrale. L'unico parziale rimedio era stata l'inoculazione, ovvero ci si iniettava un pustola di un paziente malato di vaiolo nel sangue per sviluppare degli anticorpi e sperare di contrarre la malattia in maniera meno grave. Solo nel 1800 si diffuse la vaccinazione, ormai tuttavia le malattie avevano flagellato buona parte dei precolombiani.

Le epidemie e la colonizzazione dell'Africa

Uno dei motivi per cui l'Africa non fu colonizzata fino alla seconda metà dell'Ottocento è da stabilirsi nelle epidemie: gli europei, come prima era accaduto ai precolombiani d'America, non avevano sviluppato anticorpi e vaccini contro malattie come la malaria, la febbre gialla, la tripanosomiasi e la sua degenerazione della nagana che uccide persino gli animali, tra cui anche i cavalli. L'ambiente per così dire febbrile dell'Africa rimase inaccessibile agli europei per quattrocento anni: gli Europei così decisero di utilizzare questo continente “nero” come fonte di schiavi da sfruttare nelle proprie colonie americane. L'arrivo degli schiavi di colore, a cui nella maggior parte dei casi veniva praticata l'inoculazione, spesso comunque portavano nuove epidemie in America facendo spesso strage di interi popoli.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto dell'introduzione di cavalli e armi europee sulle popolazioni indigene delle Americhe?
  2. L'introduzione di cavalli e armi europee ha avuto un impatto devastante sulle popolazioni indigene, come gli Aztechi e gli Inca, che non conoscevano questi strumenti e furono facilmente sottomessi dai conquistadores.

  3. Come hanno reagito alcune popolazioni indigene ai nuovi metodi di combattimento europei?
  4. Alcune popolazioni indigene, come gli araucani e gli indiani delle pampas, si sono adattate ai nuovi metodi di combattimento, rubando cavalli e utilizzando armi europee per resistere all'avanzata nemica.

  5. Qual è stato il ruolo delle malattie europee nella conquista delle Americhe?
  6. Le malattie europee, come il vaiolo e la febbre gialla, hanno avuto un ruolo cruciale nella conquista delle Americhe, decimando le popolazioni indigene che non avevano sviluppato anticorpi contro di esse.

  7. Perché l'Africa non fu colonizzata dagli europei fino alla seconda metà dell'Ottocento?
  8. L'Africa non fu colonizzata fino alla seconda metà dell'Ottocento a causa delle epidemie locali, come la malaria e la febbre gialla, contro cui gli europei non avevano sviluppato anticorpi o vaccini.

  9. Quali furono le conseguenze dell'arrivo degli schiavi africani nelle Americhe?
  10. L'arrivo degli schiavi africani nelle Americhe portò nuove epidemie, che spesso causarono stragi tra le popolazioni locali, aggravando ulteriormente la situazione sanitaria nel Nuovo Mondo.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

sere2293 di Mauro_105

URGENTE (321112)

sere2293 di Lud_

domandina

sere2293 di Samantha Petrosino