Concetti Chiave
- La rivoluzione industriale ha creato un forte divario tra la borghesia industriale e il proletariato urbano composto principalmente da operai.
- Bambini e donne erano spesso assunti nelle industrie per lavori semplici, ricevendo salari inferiori rispetto agli uomini.
- Le condizioni di lavoro erano dure, con orari estenuanti fino a quattordici ore e salari insufficienti per i bisogni essenziali.
- I proprietari mantenevano bassi i salari per massimizzare i profitti e limitare le richieste di condizioni migliori da parte degli operai.
- Il lavoro in miniera era particolarmente pericoloso e insalubre, con rischi di crolli ed esplosioni causate dal grisou.
Contrapposizione sociale
La rivoluzione industriale trasformò profondamente la società, creando una forte contrapposizione tra la borghesia dei grandi proprietari di industrie e il proletariato urbano, costituito ormai in maggioranza dagli operai delle industrie.
Gli operai potevano essere sia adulti sia bambini. Molti bambini venivano assunti, perché erano in grado di svolgere lavori semplici e venivano pagati di meno degli adulti. Era frequente che bambini di età inferiore ai sette e agli otto anni lavorassero nelle miniere e anche per loro l’orario era molto pesante, prevedendo anche turni notturni. Oltre ai bambini, anche le donne venivano spesso assunte in fabbrica per gli stessi motivi: erano prive di qualifiche professionali e percepivano paghe inferiori a quelle degli uomini.
Salari e condizioni di vita
Gli orari erano molto pesanti: dodici, quattordici e anche più ore. Il salario era molto basso e di solito non bastava nemmeno per soddisfare i bisogni fondamentali come il cibo e la casa. I proprietari delle industrie tenevano i salari molto bassi per aumentare i propri guadagni, ma anche per impedire agli operai di risparmiare denaro, infatti, se gli operai non fossero stati costretti a lavorare sempre e a qualsiasi condizione per non morire di fame, avrebbero potuto chiedere condizioni di lavoro migliori e un aumento salariale.
Pericoli del lavoro in miniera
Il lavoro in miniera era per molti aspetti peggiore rispetto a quello in fabbrica. L’ambiente era buio e l’aria irrespirabile, anche se vi erano pozzi che garantivano il passaggio di aria più ricca di ossigeno.
Inoltre il lavoro era molto pericoloso: vi era il rischio di crolli; il grisou, un miscuglio di gas metano e aria, che si sviluppa nelle miniere di carbon fossile, poteva provocare esplosioni, falde acquifere (deposti sotterranei d’acqua) potevano allargare improvvisamente la miniera, mettendo in pericolo la vita dei minatori.
Domande da interrogazione
- Quali erano le principali differenze sociali emerse durante la rivoluzione industriale?
- Quali erano le condizioni di lavoro e salariali per gli operai durante la rivoluzione industriale?
- Quali erano i principali pericoli del lavoro in miniera?
La rivoluzione industriale ha creato una forte contrapposizione tra la borghesia dei grandi proprietari di industrie e il proletariato urbano, composto principalmente dagli operai delle industrie, inclusi bambini e donne che lavoravano per salari inferiori.
Gli operai lavoravano per dodici, quattordici o più ore con salari molto bassi, insufficienti per i bisogni fondamentali. I proprietari mantenevano bassi i salari per aumentare i profitti e impedire agli operai di risparmiare e chiedere migliori condizioni.
Il lavoro in miniera era estremamente pericoloso a causa del rischio di crolli, esplosioni causate dal grisou e improvvisi allargamenti delle falde acquifere, mettendo in pericolo la vita dei minatori.