Concetti Chiave
- Le tredici colonie americane avevano origini europee comuni ma erano culturalmente e socialmente diverse, creando un "melting pot" unico.
- Il rapporto con Londra era principalmente economico, con i coloni liberi di gestire le terre e un governatore a rappresentare il re.
- La società americana non seguiva gerarchie feudali, favorendo la mobilità sociale e un'etica del lavoro calvinista.
- Diversità religiosa notevole: il Nord puritano con un'etica rigorosa e il Sud aristocratico e anglicano, con le piantagioni che dominavano l'economia.
- Le colonie settentrionali erano più egualitarie e partecipative politicamente rispetto alle meridionali, basate su piantagioni e schiavitù.
Indice
Origini delle colonie americane
Alla viglia della rivoluzione del 1776 in America settentrionale si erano stanziate tredici colonie inizialmente tra loro autonome e assai diverse, accomunate solamente da un’univoca origine europea, in particolar modo anglosassone, che si rifletteva sulla lingua e sulla cultura. Queste, a differenza dell’esperienza spagnola e portoghese, nacquero come colonie di popolamento, per cui sul suolo americano si insediarono persone di ogni ceto, religione ed etnia con motivazioni molto differenti. Lo Stato della Virginia, ad esempio, fu fondato su iniziativa della Compagnia delle Indie Orientali, mentre il New England fu popolato dai puritani e dai dissenti religiosi, ma non mancavano nemmeno altri gruppi di emarginati, generalmente di estrazione sociale medio-bassa e accomunati dalla volontà di realizzare desideri in patria a loro reclusi: contadini, perseguitati politici, ex-carcerati, cadetti della nobiltà minore… Si giustifica così il famoso “melting pot” statunitense.
Relazioni con la madrepatria
Era alquanto lasso il rapporto della colonie con Londra: non vi era alcun organo statale che governasse in modo centralizzato i cittadini inglesi oltreoceano poiché gli interessi della madrepatria non consistevano in un controllo politico e dispotico delle terre transatlantiche, quanto in uno sfruttamento economico, attuato mediante il Patto Coloniale. Il sovrano inglese impose a capo di ogni stato un governatore, ma allo stesso tempo aveva concesso il libero uso delle terre ai coloni che vi si erano già stabiliti.
Nuovo modello sociale americano
Mentre l’Europa viveva gli ultimi momenti dell’Ancien Règime, ossia di una gerarchia fondata sul diritto consuetudinario che lasciava poco spazio all’iniziativa individuale, nel continente americano emergeva un nuovo modello di società più dinamico e meno rigido. Non essendovi, infatti, tradizioni o rapporti feudali, le differenze sociali non erano dettate dal sangue quanto dalla ricchezza maturata dal singolo secondo una rigorosa e nascente etica del lavoro di impronta calvinista. Le tradizioni di autogoverno, quindi, hanno determinato in questi luoghi una maggiore mobilità sociale e una quasi totale assenza di gerarchie, a eccezione delle distinzioni razziali. Questa nuova comunità, nonostante sia da un lato promotrice di grandi innovazioni, dall’altro tentava di essere egualitaria: nel suolo statunitense convivevano tre differenti etnie, di cui la bianca, seppur in netta minoranza, determinò con la sua espansione il genocidio della popolazione nativa e il disumano sfruttamento degli schiavi africani.
Diversità religiosa nelle colonie
In quanto nate con scopi popolativi, le colonie presentavano una grande promiscuità sotto molteplici punti di vista, in particolar modo in ambito religioso. Nel colonie settentrionali del New England l’insediamento dei Padri Pellegrini, dissidenti religiosi emigrati dalla Gran Bretagna nel 1620 a bordo della Mayflower, giustifica il carattere dominante della forma puritana, ancor più rigida e intollerante, basata su una rigorosa etica del lavoro e sull’interpretazione del successo economico come segno di predestinazione. Nella zona meridionale le piantagioni erano in mano a grandi proprietari terrieri di origine aristocratica e, perciò, legati a una religione sempre austera, ma di tipo anglicano, che determinava un maggiore legame alla gerarchia sociale.
Differenze economiche e sociali
La commistione americana si rifletteva anche in grandi differenze di carattere economico-sociale. Nelle colonie del Nord vigeva un’economia fondata sulla piccola e media proprietà terriera (alquanto chiusa e statica) e sull’ attività artigianale e commerciale in corrispondenza delle città portuali (più aperta e dinamica). Le comunità centro-settentrionali risultavano egualitarie e caratterizzate da un’energica partecipazione politica. Ciò non poteva essere detto delle colonie meridionali, in cui il sistema produttivo per lungo tempo si è basato su vaste piantagioni di cotone e tabacco, coltivate degli schiavi importati dall’Africa. Questi erano al servizio di proprietari inglesi di origine aristocratica, che furono costretti a fuggire in Virginia a causa della rivoluzione, mentre i piccoli agricoltori costituivano un’esigua minoranza nelle regioni del Sud.
Domande da interrogazione
- Quali erano le caratteristiche principali delle colonie americane alla vigilia della rivoluzione del 1776?
- Come era il rapporto tra le colonie americane e Londra?
- Quali differenze sociali esistevano nelle colonie americane rispetto all'Europa?
- Quali erano le differenze religiose tra le colonie del Nord e del Sud?
- Come si differenziava l'economia tra le colonie del Nord e del Sud?
Le tredici colonie erano autonome e diverse, accomunate da un'origine europea, principalmente anglosassone. Erano colonie di popolamento con persone di vari ceti, religioni ed etnie, riflettendo il "melting pot" statunitense.
Il rapporto era lasso, senza un controllo politico centralizzato. Londra si concentrava sullo sfruttamento economico tramite il Patto Coloniale, con governatori a capo di ogni stato, ma concedendo libertà d'uso delle terre ai coloni.
In America, le differenze sociali erano basate sulla ricchezza e non sul sangue, grazie a un'etica del lavoro calvinista. C'era maggiore mobilità sociale e assenza di gerarchie, tranne le distinzioni razziali.
Nel Nord, il puritanesimo era dominante, mentre nel Sud prevaleva l'anglicanesimo. Le colonie del Nord erano più egualitarie e partecipative politicamente, mentre nel Sud le piantagioni erano gestite da aristocratici legati a una religione austera.
Nel Nord, l'economia era basata su piccole e medie proprietà terriere e attività artigianali e commerciali. Nel Sud, l'economia si basava su piantagioni di cotone e tabacco coltivate da schiavi, con una minoranza di piccoli agricoltori.