Concetti Chiave
- Il periodo XVI-XVIII secolo è caratterizzato da diverse trasformazioni sociali ed economiche, ma è visto come un sistema mondiale autonomo con una divisione del lavoro internazionale.
- Le scoperte geografiche hanno accelerato l'evoluzione economica europea, spostando il centro del commercio dal Mediterraneo all'Atlantico, con città come Anversa emergenti come nuovi poli commerciali.
- Importazioni dall'America di oro e argento hanno risolto la carenza di metalli preziosi in Europa, nonostante i rischi di pirateria lungo le rotte atlantiche.
- La popolazione europea è cresciuta e fluttuata nel tempo, con il Seicento segnato da stagnazione a causa di guerre, epidemie e matrimoni tardivi come controllo della natalità.
- Fermenti capitalistici emergono nel Cinquecento, specialmente nel commercio e nel settore minerario, con investimenti significativi in infrastrutture e tecnologia.
Indice
Trasformazioni economiche e sociali
Il periodo preso in esame (secoli XVI-XVIII), benché in generale caratterizzato da profonde trasformazioni della struttura economico - sociale del mondo occidentale, non può essere considerato come un blocco omogeneo, in quanto fu segnato da movimenti demografici, economici e sociali di segno diverso e talvolta opposto. Tuttavia, è trattato con uno sguardo d’insieme, in quanto l’economia europea di questi secoli può ormai essere considerata una «economia mondo», costituendo un sistema mondiale dotato di una propria autonomia e coerenza, basato su di una propria divisione del lavoro a livello internazionale
Effetti delle scoperte geografiche
Le scoperte geografiche hanno avuto senza dubbio un effetto decisivo sull’evoluzione economica europea e sullo sviluppo del capitalismo, sia che le si consideri come causa decisiva sia che se ne metta in luce la funzione di «acceleratrici» rispetto a una evoluzione già in corso.
Il primo effetto fu il declino, sul medio - lungo termine, della centralità economica e commerciale del Mediterraneo, con l’emergere graduale di nuovi poli commerciali atlantici, come le città di Siviglia, Lisbona e soprattutto Anversa. Vi furono poi le importazioni dall’America di grandi quantità (di argento e d’oro, che permisero all’Europa di superare la
cronica carenza di metalli preziosi, usati tradizionalmente per acquistare merci in Oriente, mentre i pagamenti interni all’Europa si usavano generalmente le lettere di cambio, ossia titoli di eredito a termine. Il problema del trasporto dei metalli preziosi,
soggetti agli attacchi dei pirati lungo le coste atlantiche, fu risolto dagli spagnoli usando gli approdi mediterranei, come Barcellona e Genova, e poi trasportando l’oro via terra verso il Nord Europa o l’Oriente, Un altro effetto delle scoperte geografiche fu la diffusione massiccia in Europa di prodotti conte il cotone e lo zucchero.
Crescita e stagnazione demografica
Nel corso del XVI secolo la popolazione europea crebbe costantemente, arrivando a contare ca. 100 - 105 milioni di abitanti all’inizio del Seicento, dopo di che la popolazione resto costante, tranne in alcune regioni colpite dalla guerra dei Trent’anni. Infine, a partire del Settecento, la popolazione riprese a crescere. Tra le cause della stagnazione demografica del Seicento possiamo indicare l’aumento della mortalità provocato dalle guerre e dal le epidemie innescate da peggioramenti climatici e con seguenti carestie, nonché una sorta di controllo sociale sul livello delle nascite, prodotto ad esempio dai «matrimoni tardivi», un fenomeno diffusosi proprio nei secoli XVI e XVII.
Teoria di Malthus
Un’analisi del rapporto tra andamento demografico e disponibilità delle risorse fu sviluppata alla fine del Settecento da Malthus. Egli affermò che la popolazione, in assenza di controlli, tende a crescere più rapidamente delle risorse: di qui inevitabili carestie e violente crisi demografiche che riportano il sistema in equilibrio. I meccanismi di controllo della popolazione sviluppatisi nel XVII secolo avrebbero evitato una nuova crisi, rallentando la crescita demografica.
Fermenti capitalistici nel Cinquecento
In alcuni settori è possibile scorgere già nel Cinquecento fermenti di tipo «capitalistico», in Particolare nel settore del commercio, mentre molto più lenta fu al penetrazione del capitale nel settore produttivo. Il settore minerario conobbe un precoce sviluppo capitalistico, anche per la necessità di forti investimenti nello scavo dei pozzi, nella costruzione di macchine, etc-
Domande da interrogazione
- Quali furono gli effetti delle scoperte geografiche sull'economia europea?
- Come cambiò la popolazione europea tra il XVI e il XVIII secolo?
- Quali furono le cause della stagnazione demografica nel Seicento?
- Qual è il contributo di Malthus all'analisi demografica?
- In quali settori si manifestarono i primi segni di capitalismo nel Cinquecento?
Le scoperte geografiche influenzarono decisivamente l'economia europea, contribuendo al declino della centralità del Mediterraneo e all'emergere di nuovi poli commerciali atlantici. Inoltre, portarono all'importazione di grandi quantità di metalli preziosi dall'America e alla diffusione di prodotti come cotone e zucchero.
La popolazione europea crebbe costantemente nel XVI secolo, raggiungendo circa 100-105 milioni all'inizio del Seicento. Successivamente, rimase stabile a causa di guerre, epidemie e carestie, ma riprese a crescere nel Settecento.
La stagnazione demografica nel Seicento fu causata dall'aumento della mortalità dovuto a guerre, epidemie e carestie, oltre a un controllo sociale delle nascite, come i matrimoni tardivi.
Malthus sviluppò un'analisi alla fine del Settecento, affermando che la popolazione tende a crescere più rapidamente delle risorse, portando a carestie e crisi demografiche che ristabiliscono l'equilibrio.
I primi segni di capitalismo nel Cinquecento si manifestarono nel settore del commercio e, più lentamente, nel settore produttivo, con un precoce sviluppo capitalistico nel settore minerario.