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Concetti Chiave

  • L'universo medievale era concepito con una struttura gerarchica, dai livelli infernali ai cieli, con gli angeli come intermediari tra gli uomini e Dio.
  • La gerarchia angelica culmina con i Serafini, il rango più vicino a Dio, di cui Lucifero era un tempo parte.
  • I dibattiti teologici medievali includevano la natura degli angeli e dei demoni, con una visione prevalente che li vedeva come creature immateriali.
  • Il diavolo nell'immaginario comune è stato influenzato dalla figura di Pan, dio pagano della natura, caratterizzato da tratti caprini e sensualità.
  • Oltre a Pan, altri modelli iconografici, spesso di origine animale, sono stati utilizzati per rappresentare il demonio come il "gran nemico".

Indice

  1. La gerarchia dell'universo secondo Gregorio
  2. Discussioni sulla natura dei diavoli
  3. Il diavolo nell'immaginario comune

La gerarchia dell'universo secondo Gregorio

Secondo papa Gregorio (VI secolo) l’universo ha una struttura gerarchica, dal più profondo dell’inferno alla cima dei cieli, e tra gli uomini e Dio esistono varie categorie di spiriti buoni, gli angeli; la più alta gerarchia angelica, quella più vicina a Dio, è costituita dai Serafini: Lucifero era stato il più grande degli angeli, perciò un Serafino. Questa visione sopravvive per tutto il Medioevo, per arrivare alla conoscenza della Divina Commedia di Dante.

Discussioni sulla natura dei diavoli

Di che materia è fatto un diavolo? Qui le discussioni furono infinite; il secondo concilio di Nicea ( del 787) concordò che sia gli angeli, però invisibile e sottile, come l’aria o il fuoco; successivamente prevalse l’idea che angeli e demoni fossero solo creature con la materia ( concilio Laterano del 1215).

Il diavolo nell'immaginario comune

Ma come si rappresenta nell’immaginario comune questa creatura del male? Il maggiore indiziato è una divinità pagana, Pan: egli era un dio campestre, immaginato con testa e piedi di capra. Pan era un dio della natura: inseguiva le ninfe, aveva una sensualità smodata, compariva improvvisamente nei luoghi deserti e provocava la follia. Questa forma di dio dei sensi e dell’istinto vitale, per le sue caratteristiche e per il suo aspetto deforme e spaventoso, divenne il prototipo del diavolo, anche lui cornuto, tentatore, legato alle gioie del mondo, fornito di piedi caprini.

Esistono altri modelli iconografici che furono usati per immaginare il demonio ( spesso tratti dal mondo animale, come i pipistrelli) ma questo dio della libera natura pagana cominciò a essere immaginato,già alla fine dell’epoca antica, come il prototipo del “gran nemico”.

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