Concetti Chiave
- La letteratura cortese nasce in Francia nel XII secolo come reazione alla rigidità morale della Chiesa, offrendo una nuova visione dell'amore.
- I poeti di lingua d’oc esaltano l’amore come saggezza e sentimento nobile, con l'uomo completamente devoto alla donna.
- Nei romanzi del nord della Francia, l'amore include anche il piacere carnale, dando maggiore rilievo alle figure femminili.
- La bellezza fisica della donna è considerata un riflesso delle sue qualità interiori, con specifiche caratteristiche estetiche convenzionali.
- Marie de France descrive la damigella ideale con tratti specifici, enfatizzando la bellezza fisica come espressione di virtù.
Indice
Origini della letteratura cortese
Le prime manifestazioni di letteratura cortese si hanno nella Francia degli inizi del XII secolo. Questa nacque come reazione contro la rigidità dell’etica morale della Chiesa e come sfogo di una spinta alla rivoluzione del modo di pensare e dei costumi.
La visione dell'amore cortese
La letteratura cortese forniva, per il Medioevo, una nuova visione dell’amore, grazie ai trovatori, ai trovieri ed ai romanzieri; un amore fondato soprattutto sulla sublimazione della donna.
I primi furono i poeti di lingua d’oc, che predicavano la bellezza dell’amore, visto non come follia o disonore per l’uomo, ma come saggezza e come un sentimento in grado di esaltare tutte le qualità affettive e spirituali di una persona.
Il ruolo della dama
La dama nell’amore cortese è l’estasi di ciascun uomo. L’amante è accecato dalla bellezza della donna, la sua devozione a lei è estrema, egli le è completamente sottoposto e le deve perciò un lungo e totale servizio amoroso, senza mai aspettarsi una ricompensa. La figura femminile è quindi esaltata come la più bella e la più nobile, e per lei l’uomo innamorato perde la sua personalità, trovandosi come un bambino.
Differenze tra trovatori e romanzieri
Per i romanzieri della Francia settentrionale l’amore era cosa meno casta e la donna provocava piacere, oltre che spirituale, anche carnale. Questo amore occupava maggiore spazio nei romanzi rispetto alle opere dei poeti lirici. Per questo fatto le figure femminili assunsero un rilievo più accentuato, mentre prima l’opera si svolgeva quasi esclusivamente attorno al tema dell’amore come estasi. La dama idolatrata dai trovatori era spesso un essere indefinito, idealizzato, sublimato, mentre l’eroina dei romanzieri era sempre un essere di carne.
Ideali di bellezza femminile
La bellezza fisica della donna seduceva il cavaliere quasi quanto la sua perfezione morale, poiché l’amore nasce dall’attrazione fisica in primo luogo. Anzi, dalla seconda metà del XII secolo, l’idea che si abbia un’identità tra bontà e bellezza prese sempre maggiore diffusione, per il principio che una bella apparenza non può che riflettere ottime qualità interiori, la bellezza era data da un’immagine molto convenzionale, che corrispondeva agli stereotipi della moda. Fondamentalmente la pelle doveva essere chiara, il viso ovale, i capelli biondi, la bocca piccola, gli occhi azzurri e le sopracciglia disegnate. Secondo Marie de France, la damigella ideale doveva avere queste qualità:
“Ha il corpo ben fatto, i fianchi stretti, il collo più bianco della neve su un ramo. I suoi occhi sono grigio-azzurri, il viso chiarissimo, la bocca gradevole ed il naso regolare. Ha le sopracciglia brume, la fronte ampia, i capelli ricciuti e biondissimi. Alla luce del giorno sono più luminosi dell’oro.”
Anche se poco descritte dai poeti, le altre parti del corpo femminile sono le gambe lunghe, il seno piccolo e , generalmente, la donna doveva essere esile e slanciata.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine della letteratura cortese e quale visione dell'amore proponeva?
- Come viene rappresentata la figura femminile nella letteratura cortese?
- Quali differenze esistono tra i poeti di lingua d’oc e i romanzieri della Francia settentrionale riguardo all'amore?
- Quali erano gli ideali di bellezza femminile nel contesto della letteratura cortese?
La letteratura cortese ha avuto origine nella Francia del XII secolo come reazione alla rigidità morale della Chiesa, proponendo una nuova visione dell'amore basata sulla sublimazione della donna.
Nella letteratura cortese, la figura femminile è esaltata come la più bella e nobile, con l'uomo innamorato che le dedica un servizio amoroso totale senza aspettarsi ricompense.
I poeti di lingua d’oc vedevano l'amore come un sentimento spirituale e nobile, mentre i romanzieri della Francia settentrionale lo consideravano anche carnale, dando maggiore rilievo alle figure femminili nei loro racconti.
Gli ideali di bellezza femminile includevano pelle chiara, viso ovale, capelli biondi, occhi azzurri, e un corpo esile e slanciato, riflettendo gli stereotipi della moda dell'epoca.