Concetti Chiave
- La Quinta Crociata, indetta da papa Onorio III nel 1217, coinvolse vari contingenti europei sotto la guida di Leopoldo d'Austria.
- La crociata fu divisa in due fasi: la campagna di Palestina, che non portò a risultati significativi, e la campagna d'Egitto.
- Giovanni da Brienne convinse i crociati a spostarsi in Egitto, considerato il cuore del dominio musulmano, per colpire più efficacemente.
- San Francesco d'Assisi tentò di negoziare pacificamente con il sultano a Damietta, ma senza successo, sebbene i suoi sforzi furono apprezzati.
- La spedizione si concluse con una sconfitta totale nel 1221, a causa delle difficoltà logistiche e delle decisioni discutibili del legato papale Pelagio.
Indice
La crociata del 1217
Nel 1217, indetta dal papa Onorio III, sotto la guida di Leopoldo d’Austria partì una nuova crociata. L’esercito vedeva contingenti franchi, ungheresi, austriaci e ciprioti. Tuttavia, come già era successo con la IV, anche questa fu sviata dagli interessi economici.
Ad essa avrebbe dovuto partecipare anche Federico II di Svevia, come aveva giurato di fare al momento della sua incoronazione a Re dei Romani, ma rimandò l’adesione a parecchia riprese.Le due fasi della crociata
La crociata si articolò in due fasi: la campagna di Palestina e la campagna d’Egitto. La prima non ebbe esiti rilevanti: molti crociati visto che non venivano raggiunti risultati positivi preferirono ritornare in Europa.
Il ruolo di Giovanni da Brienne
Altri rimasero, in attesa di rinforzi e quando questi ultimi arrivarono, il condottiero Giovanni da Brienne li convinse a spostare i combattimenti in Egitto.Eccone il motivo.
Il cambio di strategia
La Palestina era passata sotto il dominio mussulmano dell’Egitto e i porti della Siria e della Palestina avevano cominciato a perdere importanza per cui le preziose merci dell’Oriente invece di far capo ad Antiochia o a Tiro, facevano ormai capo al Cairo o ad Alessandria. Per questo motivo, Leopoldo d’Austria, sostenuto da Giovanni di Brienne, pensò che sarebbe stato meglio colpire i mussulmani in Egitto, e quindi nel loro cuore, anziché recarsi in Terrasanta. Fin dall’inizio, si ebbero dei forti contrasti fra Giovanni di Brienne ed il legato del papa che appena arrivato in Egitto, si dichiarò capo supremo della spedizione.
S. Francesco e il sultano
Durante la 5.a crociata intervenne anche S. Francesco il quale, arrivato a Damietta mentre era in corso l’assedio dei Crociati, ebbe un incontro memorabile con il sultano. Lo scopo era di convincere il sultano a convertirsi per poter poi risolvere il problema dei Luoghi Santi in modo pacifico. Non ci riuscì, ma la sua presenza ed i suoi tentativi furono molto apprezzati negli ambienti mussulmani.
La sconfitta dei crociati
Tutto si risolse nel 1221 con una completa sconfitta dei Crociati, che stressati dalla fame e da problemi logistici, dovettero negoziare la loro libertà e di cui il principale responsabile fu senz’altro il legato papale Pelagio che con il suo comportamento costrinse perfino Giovanni di Brienne a lasciare la Crociata. Per questi motivi, era logico che il papa volesse ad ogni costo che l’insuccesso fosse riscattato con una nuova spedizione con gli scopi più consoni a quelli delle Crociate.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali fasi della Quinta Crociata?
- Quale fu il ruolo di San Francesco durante la Quinta Crociata?
- Quali furono le cause principali della sconfitta dei Crociati nel 1221?
La Quinta Crociata si articolò in due fasi principali: la campagna di Palestina e la campagna d’Egitto. La prima fase non ebbe esiti rilevanti, mentre la seconda si concentrò sull'Egitto, considerato il cuore del dominio mussulmano.
San Francesco intervenne durante l'assedio di Damietta, cercando di convincere il sultano a convertirsi per risolvere pacificamente il problema dei Luoghi Santi. Sebbene non riuscì nel suo intento, la sua presenza fu molto apprezzata negli ambienti mussulmani.
La sconfitta dei Crociati nel 1221 fu dovuta a problemi di fame e logistici, oltre al comportamento del legato papale Pelagio, che portò Giovanni di Brienne ad abbandonare la Crociata.