Sharon1709
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Concetti Chiave

  • La crisi delle istituzioni religiose si manifestò con la decadenza della chiesa romana, senza una regola vincolante sul celibato del clero.
  • Lo scisma d'Oriente del 1054 segnò la frattura definitiva tra la chiesa di Roma e quella orientale, che si dichiarò ortodossa.
  • La lotta per le investiture fu uno scontro tra Enrico IV e Gregorio VII per il controllo sulla nomina dei vescovi, culminata con il Concordato di Worms nel 1122.
  • La rinascita delle città fu trainata dall'incremento demografico e agricolo, favorendo lo sviluppo delle attività mercantili e urbane.
  • I comuni italiani, nati da associazioni volontarie, si distinsero per la tendenza a espandere il controllo politico sulle campagne circostanti.

Indice

  1. Decadenza della chiesa romana
  2. Scisma tra Oriente e Roma
  3. Lotta per le investiture
  4. Concordato di Worms
  5. Rinascita delle città e commercio
  6. Nascita dei comuni italiani
  7. Libertà e privilegi cittadini
  8. Struttura politica dei comuni

Decadenza della chiesa romana

La chiesa romana era attraversata dalla grave decadenza. A quel tempo la regola secondo la quale i preti non dovevano sposarsi (celibato del clero) non era stata ancora stabilita in modo vincolante.

Scisma tra Oriente e Roma

Erano arrivati al punto di rottura i rapporti da tempo difficili fra l'Impero d'Oriente e la chiesa di Roma (lotta di potere).

La rottura si verificò nel 1054, in seguito a una nuova disputa teologica. La chiesa orientale proclamò ortodossa, ossia "giusta", "autentica" e rifiutò definitivamente di riconoscere l'autorità universale del papa. Nacque così il primo grande scisma (separazione, frattura).

Lotta per le investiture

Lo scontro che si aprì è conosciuto col nome di "lotta per le investiture" perché ciascuno dei contendenti (Enrico IV e Gregorio VII) rivendicava per sé l'autorità di investire del suo titolo un vescovo che svolgesse anche funzioni di feudatario. L'imperatore rifiutò il Dictatus Papae e tolsero il potere a Gregorio VII. Questi aveva immediatamente isposto con la scomunica che scioglieva i sudditi dall'obbligo di fedeltà all'imperatore (1076). Enrico VI fu costretto a cercare un accordo con il papa che ottenne solo piegandosi a implorare il suo perdono (1077).

Concordato di Worms

Il concordato di Worms (patto tra papato e impero) del 1122, riconosceva alla chiesa la supremazia nel campo spirituale e quindi la scelta dei vescovi, ma che lasciava all'imperatore l'investitura nella carica politica loro assegnata.

Rinascita delle città e commercio

L'aumento demografico, il miglioramento delle tecniche agricole e l'incremento della produzione avevano innescato un generale processo di rinascita delle città e delle attività mercantili.

Si ripristinarono le vecchie vie di comunicazione, se ne aprirono di nuove, sia per terre sia per mare, e ne trassero beneficio gli insediamenti urbani posti presso i porti marittimi e fluviali e all'incrocio di diverse strade. Ma si moltiplicarono anche i mercati periodici, le fiere. I commerci rilanciavano l'economia monetaria, che era rimasta a lungo stagnante e in certe zone era quasi del tutto sparita. La circolazione del denaro e le operazioni di cambio e di prestito cominciarono a essere regolamentate e garantite da accordi e normative aprendo così la strada alla nascita dei primi istituti bancari.

Nascita dei comuni italiani

L'attività commerciale aveva bisogno di autonomia. Nacquero così i comuni, libere associazioni volontarie.

La zona in cui lo sviluppo urbano raggiunse il suo massimo splendore fu quello dell'Italia centrale e settentrionale. In Italia alla fondazione e alla vita dei comuni concorse una pluralità di iniziative, che sono riconducibili in varia combinazione a tre gruppi sociali: uomini di guerra, uomini di denaro e uomini di cultura. I comuni italiani, diversamente da quelli europei, ebbero la tendenza a espandere il proprio controllo politico sul contado (campagna).

Libertà e privilegi cittadini

"L'aria di città rende liberi", si diceva allora. Infatti i cittadini vivevano entro cerchie murarie che distinguevano nettamente due sistemi di diritto: fuori dalle mura vigevano i rapporti di subordinazione feudali e servili, entro le mura esistevano libertà e privilegi, come quello di tenere liberamente un mercato o di esercitare parziali forme di autogoverno.

Struttura politica dei comuni

In effetti alla cittadinanza medievale era del tutto estranea l'idea moderna di eguaglianza. Erano generalmente fondati da un giuramento (coniuratio) fra i rappresentanti del "popolo", ovvero delle famiglie economicamente più influenti, che aveva come obiettivo la difesa di interessi privati e la conquista di autonomie rispetto all'autorità feudale. Il "popolo" si ritrovava in assemblea (arengo) ed eleggeva un esecutivo, un governo della città, composto da un numero variabile di membri (anche più di venti) in carica per un tempo determinato, generalmente un anno.

Il potere politico veniva esercitato sotto il controllo di un consiglio cittadino nel quale erano rappresentate le famiglie più in vista e le corporazioni professionali. A questo punto il comune era divenuto un'istituzione dotata di autonomia, che tuttavia variava di grado secondo lo sviluppo delle città e la forza con cui esse sapevano rapportarsi al potere feudale, al re o all'imperatore. La vita dei comuni registrò sempre forti tensioni interne fra le diverse componenti sociali e i contrapposti schieramenti politici. Il podestà veniva dato a un unico magistrato, di solito chiamato da fuori. Le istituzioni della città si orientavano così verso la signoria, la forma di governo con cui, alla fine del Medioevo, si concluse la parabola dell'esperienza comunale.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali dello scisma d'Oriente?
  2. Lo scisma d'Oriente fu causato da rapporti difficili e una disputa teologica tra l'Impero d'Oriente e la chiesa di Roma, culminando nel 1054 con la chiesa orientale che rifiutò l'autorità del papa.

  3. In cosa consisteva la "lotta per le investiture"?
  4. La "lotta per le investiture" era un conflitto tra Enrico IV e Gregorio VII riguardante l'autorità di investire i vescovi, con l'imperatore che rifiutò il Dictatus Papae e Gregorio VII che rispose con la scomunica.

  5. Quali furono le conseguenze del concordato di Worms?
  6. Il concordato di Worms del 1122 riconosceva alla chiesa la supremazia spirituale e la scelta dei vescovi, mentre l'imperatore manteneva l'investitura politica.

  7. Come influì la rinascita delle città sull'economia?
  8. La rinascita delle città, grazie all'aumento demografico e al miglioramento delle tecniche agricole, rilanciò l'economia monetaria e favorì la nascita dei primi istituti bancari.

  9. Quali erano le caratteristiche distintive dei comuni italiani?
  10. I comuni italiani si distinguevano per la loro tendenza a espandere il controllo politico sul contado e per la partecipazione di uomini di guerra, denaro e cultura nella loro fondazione e vita.

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