Concetti Chiave
- Nel X secolo, l'Europa stava vedendo la fine delle grandi migrazioni con i normanni e gli ungari, che stabilirono stati e si convertirono al cristianesimo.
- Il Sacro Romano Impero Germanico si frammentò con la divisione territoriale tra i nipoti di Carlo Magno, con un potere centrale indebolito e vassalli sempre più autonomi.
- Ottone I, incoronato imperatore nel 962, tentò di rafforzare il potere centrale investendo vescovi e abati come feudatari, ma il suo progetto di rinnovamento fallì dopo la sua morte.
- La Chiesa era in crisi di moralità a causa della simonia e del concubinato, e movimenti religiosi e ordini monastici cercarono di promuovere una riforma radicale.
- La lotta per le investiture culminò con il Concordato di Worms nel 1122, stabilendo un compromesso tra l'autorità papale e imperiale nella nomina dei vescovi.
Indice
Il mondo arabo e cristiano
•Nell’anno mille, il mondo arabo-musulmano era più evoluto e potente; il mondo cristiano era diviso tra l’impero bizantino greco-ortodosso, erede dell’antica Roma, e l’Europa latino-cattolica, a sua volta divisa in più regni e con un centro spirituale nella chiesa di Roma.
Migrazioni e nuovi stati
•Nel X secolo la geografia politica dell’Europa si stava definendo con le ultime grandi migrazioni.
Le più importanti furono quelle dei normanni, che fondarono il primo nucleo della Russia, trasformarono il Regno di Inghilterra, si insediarono nel nord della Francia e giunsero fino in Sicilia.Conversioni e divisioni religiose
•Gli ungari, dopo aver invaso l’Europa orientale, fondarono un nuovo stato e si convertirono al cristianesimo. Anche alcuni popoli slavi (polacchi, croati, serbi e bulgari), che si erano stanziati nell’Europa orientale e nei Balcani, si stavano organizzando in stati, abbracciando il cristianesimo: latino-cattolico i primi due, greco-ortodosso gli altri.
•La penisola iberica, infine, era divisa tra il fiorente Califfato di Cordova a sud e un piccolo gruppo di regni cristiani a nord.
Frammentazione del sacro romano impero
•Il sacro romano impero si era frammentato nell’842 con la divisione dei territori tra i tre nipoti di Carlo Magno. Approfittando della debolezza del potere centrale, i grandi vassalli riuscirono ad ottenere il diritto di eredità dei feudi. L’autorità del re era di conseguenza limitata e subordinata alla fedeltà dei suoi vassalli.
Rinnovamento e conflitti imperiali
•Nel 962 Ottone I, duca di Sassonia e re di Germania, che aveva ottenuto grande prestigio sconfiggendo gli ungari, riuscì a farsi incoronare re d’Italia e imperatore del sacro romano impero germanico. L’impero aveva come centri l’Italia e la Germania, ma il progetto di rinnovamento, perseguito soprattutto da Ottone III e da papa Silvestro II, si proponeva la costituzione di uno stato universale cristiano. Per rafforzare il potere centrale, gli imperatori sassoni investirono come feudatari vescovi e abati, i quali non potevano lasciare in eredità i feudi a loro affidati.
•Il progetto di rinnovamento imperiale naufragò con la morte di ottone III nel 1002, data dopo la quale si aprì un lungo conflitto tra l’impero, la chiesa e i feudatari.
Teoria feudale e poteri divini
•Nell’XI secolo il vescovo Adalberone di Laon elaborò una teoria che giustificava il sistema feudale: Dio voleva che la società fosse trinitaria, cioè divisa in tre ordini (quelli che pregano, quelli che combattono e quelli che lavorano) e organizzata gerarchicamente sotto la guida del papa e dell’imperatore.
•Sia il papa che l’imperatore riconoscevano che ogni potere derivava da Dio, ma il papa dalla superiorità dello spirito rispetto alla materia deduceva il primato del potere religioso su quello laico; l’imperatore sosteneva invece che il ruolo di difensore dello stato cristiano gli attribuiva una responsabilità maggiore e, di conseguenza, un potere superiore a quello dei vescovi e del papa.
Riforma della chiesa e autonomia
•L’autorevolezza della chiesa era però screditata dalla diffusa immoralità dovuta soprattutto alla simonia e al concubinato di molti ecclesiastici. Per una riforma radicale della chiesa si batterono alcuni movimenti religiosi di estrazione popolare, ma soprattutto alcuni ordini monastici, come i cluniacensi.
•La moralizzazione della chiesa richiedeva come prima condizione la sua autonomia dal potere politico. Il Dictatus Papae, emanato da Gregorio VII, imboccò questa direzione, affermando che l’autorità del pontefice era superiore a quella dell’imperatore e che solo al papa spettava la nomina dei vescovi.
Lotta per le investiture e scisma
•Il contrasto che ne seguì determinò la lotta per le investiture che durò fino al 1122, quando si giunse al Concordato di Worms, un compromesso secondo il quale i vescovi dovevano ricevere l’investitura sia al papa, sia dall’imperatore.
•Una conseguenza indiretta della riforma della chiesa e della sua autonomia dal potere politico fu lo scisma d’Oriente: nel 1054 la chiesa latino-cattolica e quella greco-ortodossa, già divise su molti questioni dottrinarie, si separarono del tutto.
Domande da interrogazione
- Qual era la situazione geopolitica dell'Europa nel X secolo?
- Come si è evoluto il Sacro Romano Impero Germanico sotto Ottone I?
- Qual era la teoria del vescovo Adalberone di Laon riguardo alla società?
- Quali erano le cause della lotta per le investiture?
- Quali furono le conseguenze della riforma della chiesa sull'unità cristiana?
Nel X secolo, l'Europa era in fase di definizione politica con le ultime grandi migrazioni, come quelle dei normanni e degli ungari, e la formazione di nuovi stati cristiani tra i popoli slavi.
Ottone I, dopo aver sconfitto gli ungari, si fece incoronare imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, cercando di costituire uno stato universale cristiano, ma il progetto fallì dopo la sua morte.
Adalberone di Laon elaborò una teoria secondo cui la società doveva essere trinitaria, divisa in tre ordini sotto la guida del papa e dell'imperatore, giustificando così il sistema feudale.
La lotta per le investiture fu causata dalla necessità di moralizzare la chiesa e garantirne l'autonomia dal potere politico, culminando nel Dictatus Papae di Gregorio VII e nel Concordato di Worms.
Una conseguenza della riforma della chiesa fu lo scisma d'Oriente nel 1054, che separò definitivamente la chiesa latino-cattolica da quella greco-ortodossa.