Concetti Chiave
- Nel VII secolo, Roma si riorganizzò grazie alla Chiesa, che colmò il vuoto politico e restituì alla città un ruolo centrale.
- La pirateria e il declino del commercio marittimo portarono molte città a spostarsi verso l'interno o zone più sicure.
- Il fenomeno urbano regredì, con l'aristocrazia che si ritirò nelle campagne creando piccoli centri fortificati per difesa e controllo.
- I territori si frammentarono in unità indipendenti, con un castello centrale che fungeva da punto di riferimento e difesa.
- I villaggi si svilupparono attorno ai castelli, con artigiani e contadini al servizio del signore, riflettendo un'organizzazione simile alle antiche civiltà agricole.
Campagne e borghi fortificati: l’Europa dopo Roma
La città di Roma, dopo un periodo di forte decadenza e smarrimento politico, cominciò a riorganizzarsi nel VII secolo, grazie alla presenza della Chiesa che, nel vuoto politico, si definì gradualmente come la nuova forza che restituiva alla città il suo ruolo di capitale. La funzione che la Chiesa assunse negli equilibri tra i vari Stati romano-barbarici che si andavano allora formando assicurò alla città una relativa dinamica economica e politica, che in virtù dell’importante patrimonio fondiario ecclesiastico e della capillare rete di rapporti su cui essa poteva contare. La decadenza monumentale di Roma si accompagnò così alla sua riorganizzazione come centro di potere che la mantenne, seppur impoverita, costantemente vitale.
Molte città costruite sul mare divennero insicure a causa del diffondersi della pirateria. D’altra parte, una regressione degli scambi commerciali per mare trasformò profondamente la struttura economica di molti centri, tanto che si assistette spesso – anche per la perdita delle necessarie tecniche di manutenzione – all’insabbiamento di molti porti a uno spostamento verso l’interno o in zone più riparate di numerosi centri abitati.
Complessivamente si determinò una regressione del fenomeno urbano. L’aristocrazia, secondo una tendenza già in atto dal periodo tardoantico, si ritirò nelle campagne costituendo piccoli centri fortificati, per controllare meglio la produttività delle proprie terre e difenderle da incursioni, banditismo e razzie. La disgregazione e l’effettiva mancanza di un controllo forte dei nuovi regni frammentò il territorio in piccole unità, di fatto indipendenti e scarsamente comunicanti, gravitanti e scarsamente attorno al castello in cui risiedeva il signore.
Vicino a questo nucleo si poteva formare un borgo o un villaggio in cui si concentravano le principali attività artigianali, essenzialmente al servizio del signore. S ripropose una situazione che può ricordare quella di alcune civiltà agricole antiche, nelle quali, in assenza di una vera e propria città, contadini e artigiani risiedevano in villaggi o piccoli borghi e il sovrano e la classe dirigente in un palazzo-fortezza che doveva difendere le riserve alimenti. Il castello all’occorrenza poteva ospitare al suo interno la popolazione contadina, fondamentale manodopera per le terre del signore, allorché essa fosse stata minacciata da un pericolo esterno.
Domande da interrogazione
- Quale ruolo ha avuto la Chiesa nella riorganizzazione di Roma nel VII secolo?
- Come ha influenzato la pirateria le città costiere dopo la caduta di Roma?
- In che modo l'aristocrazia ha reagito alla disgregazione del controllo territoriale?
La Chiesa ha assunto un ruolo centrale nella riorganizzazione di Roma, definendosi come la nuova forza politica e restituendo alla città il suo ruolo di capitale, grazie al suo patrimonio fondiario e alla rete di rapporti.
La pirateria ha reso insicure molte città costiere, portando a una regressione degli scambi commerciali e al conseguente spostamento di centri abitati verso l'interno o zone più riparate.
L'aristocrazia si è ritirata nelle campagne, creando piccoli centri fortificati per controllare meglio le terre e difenderle da incursioni, frammentando il territorio in unità indipendenti attorno ai castelli.