Concetti Chiave
- L'abbazia di Montecassino fu fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia sulle rovine di templi pagani dedicati a Giove e Apollo.
- Dopo varie distruzioni, tra cui quelle dai Longobardi e Saraceni, il monastero divenne un importante centro di studi e arte in Europa.
- I monaci benedettini preservarono numerose opere classiche, copiando manoscritti di autori come Tacito e Cicerone.
- Nonostante guerre e cambiamenti politici, l'abbazia continuò ad arricchirsi e a crescere, divenendo un monumento nazionale dopo l'unità d'Italia.
- Nel 1944, l'abbazia fu distrutta da bombardamenti alleati, ma i manoscritti e libri preziosi furono salvati; oggi, l'edificio è stato ricostruito.
Indice
Origini dell'abbazia di Montecassino
Al tempo dei Romani, sull’altura su cui oggi sorge l’abbazia, si elevavano due templi rispettivamente dedicati a Giove e ad Apollo e tutt’intorno si un bosco sacro. Nel 529, un monaco cristiano, S. Benedetto da Norcia, abbatté il bosco e sulle rovine dei due templi pagani cominciò a costruire un monastero.
In questo luogo, S. Benedetto e sua sorella S. Scolastica, unitamente ad alcuni seguaci, trascorsero tutta la loro vita e mentre i monaci si occupavano della costruzione dell’edificio, S. Benedetto scriveva la “Regola” del nuovo ordine monastico, che si chiamerà Ordine Benedettino.Distruzioni e rinascite dell'abbazia
Nel 581, l’abbazia fu distrutta dai Longobardi ed i monaci si dovettero rifugiare a Roma e ritornarono a Montecassino soltanto nel VIII secolo. I due secoli successivi furono un periodo di grande splendore per il monastero in cui tutta la vita si svolgeva secondo quanto stabilito da S. Benedetto. Tuttavia, nell’883, i Saraceni distrussero di nuovo l’edificio, ma i monaci non si persero di coraggio e verso la metà del secolo successivo la comunità riprese a vivere in modo ancora più fiorente di prima. Nei secoli successivi l’abbazia di Montecassino fu turbata spesso da guerre e da cambiamenti politici, ma nonostante questo, essa diventò, ben presto, un importante centro di studi e di arte fra i maggiori esistenti allora in Europa.
Contributo culturale dei Benedettini
Il merito maggiore della comunità monastica dei Benedettini è quello di aver conservato un grande numero di opere dell’antichità classica, soprattutto di Tacito e di Cicerone. Essi si occupavano di eseguire le copie manoscritte degli scrittori latini che così sono potute giungere fino a noi. Nel 1349, l’abbazia fu nuovamente distrutta e questa volta da un tremendo terremoto ed anche se nei secoli successive la vita monastica di Montecassino fu turbata spesso da guerre e da cambiamenti politici, l’edificio continuò ad arricchirsi di opere d’arte e ad ingrandirsi sempre più. Dopo l’unità d’Italia, l’abbazia fu dichiarata monumento nazionale e la sua custodia fu affidata ai monaci.
Montecassino durante la seconda guerra mondiale
Ma le traversie non erano finite perché, nel 1944, il monastero dovette subire il bombardamento da parte delle truppe alleate (americane, inglesi e francesi), convinte, erroneamente, che Montecassino fosse il caposaldo del fronte nemico tedesco. Il bombardamento durò tre giorni e con una serie di terribili incursioni aeree furono sganciate migliaia di bombe che devastarono completamente la montagna e l’abbazia fu ridotta ad un cumulo di macerie. Furono distrutti affreschi, dipinti, mobili, arredi. Per fortuna, furono salvati i manoscritti e tutti i libri preziosi fra cui 40.000 pergamene, 2.000 codici, 252 incunaboli (ovvero libri stampati nei primi anni dopo l’invenzione della stampa) e più di 100.000 volumi. Oggi l’abbazia è stata ricostruita come prima e i suoi preziosi manoscritti sono esposti nelle sue sale o conservati nelle biblioteche, a disposizione degli studiosi.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine dell'Abbazia di Montecassino?
- Quali eventi storici hanno colpito l'abbazia nel corso dei secoli?
- Qual è stato il contributo principale dei monaci benedettini?
- Cosa è successo ai manoscritti e ai libri durante il bombardamento del 1944?
L'Abbazia di Montecassino fu fondata nel 529 da S. Benedetto da Norcia, che costruì un monastero sulle rovine di templi pagani dedicati a Giove e Apollo.
L'abbazia fu distrutta dai Longobardi nel 581, dai Saraceni nell'883, da un terremoto nel 1349 e bombardata nel 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale.
I monaci benedettini hanno conservato numerose opere dell'antichità classica, eseguendo copie manoscritte di scrittori latini come Tacito e Cicerone.
Nonostante la distruzione dell'abbazia, i manoscritti e i libri preziosi furono salvati, inclusi 40.000 pergamene, 2.000 codici e più di 100.000 volumi.