Concetti Chiave
- Umberto Biancamano è il capostipite della dinastia Savoia, vissuto intorno all'anno 1000, fondando le basi della famiglia.
- Amedeo VI, noto come il Conte Verde, espande e rafforza lo stato e si inserisce nel contesto politico italiano, giocando un ruolo chiave nella pace di Torino tra Genova e Venezia nel 1381.
- Emanuele Filiberto rafforza il potere del Piemonte, trasferendo la capitale a Torino e riorganizzando l'esercito, consolidando la posizione dei Savoia dopo la pace di Cateau-Cambrésis nel 1559.
- Vittorio Amedeo II, durante la guerra di successione spagnola, ottiene il titolo di Re di Sardegna e territori aggiuntivi grazie ai trattati di Utrecht e Rastadt nel 1713-1714.
- Carlo Emanuele III espande il regno con acquisizioni territoriali significative dopo le guerre di successione polacca e austriaca, consolidando il dominio dei Savoia nel nord Italia.
Indice
Umberto Biancamano e i primi Savoia
Umberto Biancamano: È capostipite della dinastia, vissuto verso il 1000.
Amedeo VI e la politica italiana
Amedeo VI: il Conte Verde (1343-1383). Ingrandisce e potenza lo stato. Con lui i Savoia incominciano ad intromettersi nelle vicende politiche d’Italia. Nel 1381, infatti, egli si fa arbitro, nella pace di Torino, fra Genova e Venezia.
Amedeo VII: il Conto Rosso (1383- 1391). Ottiene la dedizione di Nizza.
Amedeo VIII e l'espansione territoriale
Amedeo VIII: il Pacifico (1391-1440). Eredita i territori dei vari rami della Casa. Conquista Domodossola, Vercelli, Chivasso, Asti, Alba, Cherasco. Ottenne dall’imperatore il titolo di Duca.
Carlo III e la decadenza
Carlo III: il Buono (1504- 1553). Debole e sfortunato, vede cadere in rovina il proprio stato, che, durante le guerre tra Carlo V e Francesco I, viene occupato dalla Francia.
Emanuele Filiberto e la rinascita
Emanuele Filiberto (1559-1580). Nominato comandante generale dell’esercito spagnolo, durante la guerra tra Filippo II ed Enrico II, ottiene una vittoria decisiva sui Francesi a S. Quintino (1557). Con la pace di Cateau- Cambrésis nel 1559 viene restituito ai Savoia il loro stato.
Emanuele Filiberto getta le basi della futura potenza del Piemonte riorganizzando l’esercizio e portando la capitale da Chambéry a Torino.
Carlo Emanuele I e le conquiste
Carlo Emanuele I (1580-1630). È uno dei più grandi principi italiani del tempo. Nel 1601 ottiene il marchesato di Saluzzo in cambio di terre dei Savoia oltre il Rodano.
Vittorio Amedeo II e la guerra di successione
Vittorio Amedeo II (1675-1730). Riesce ad inserirsi col suo piccolo stato nella lotta politica delle grandi potenze europee. Prende parte alla guerra di successione spagnola, durante la quale vede Torino assediata dai Francesi. La città, per la quale si sacrifica Pietro Micca, è salvata dall’intervento di Eugenio di Savoia. Con la fine della guerra (pace di Utrecht – 1713 e di Rastadt – 1714) Vittorio Amedeo ottiene prima la Sicilia e poi, in cambio di questa, la Sardegna col titolo di Re di Sardegna, ed inoltre il Monferrato ed Alessandria.
Carlo Emanuele III e l'espansione piemontese
Carlo Emanuele III (1730-1773). Con la pace di Vienna (1738), che pone fine alla guerra di successione polacca, aggiunge al suo regno Novara e Tortona e, dopo la guerra di successione austriaca (pace di Aquisgrana- 1748), annette Vigevano, Voghera e l’alto Novarese, portando il confine del Piemonte sul Ticino.
Già molti Italiani guardano ai Savoia come agli unici possibili redentori della patria, oppressa e divisa.
Domande da interrogazione
- Chi è considerato il capostipite della dinastia di Casa Savoia?
- Quali territori furono aggiunti al regno di Carlo Emanuele III?
- Quale fu il contributo di Emanuele Filiberto alla potenza del Piemonte?
Umberto Biancamano è considerato il capostipite della dinastia di Casa Savoia, vissuto intorno all'anno 1000.
Carlo Emanuele III aggiunse al suo regno Novara e Tortona con la pace di Vienna (1738) e, dopo la guerra di successione austriaca, annesse Vigevano, Voghera e l'alto Novarese.
Emanuele Filiberto gettò le basi della futura potenza del Piemonte riorganizzando l'esercito e trasferendo la capitale da Chambéry a Torino.