Concetti Chiave
- Cavour trasformò il Piemonte in uno stato ben organizzato, riorganizzando finanze ed esercito e riducendo l'influenza ecclesiastica con il motto "Libera Chiesa in libero Stato".
- Promosse lo sviluppo infrastrutturale del Piemonte, costruendo 850 km di ferrovie tra il 1849 e il 1859 e migliorando l'istruzione e i lavori pubblici.
- L'azione diplomatica di Cavour mirava a inserire il Piemonte nel contesto delle grandi potenze europee per sostenere la causa italiana.
- Capì che il supporto di una grande potenza europea era cruciale per il successo della causa italiana, in un'Europa dominata dagli interessi delle nazioni più forti.
- Il fallimento dell'impresa di Pisacane nel 1857 evidenziò l'inefficacia dei tentativi insurrezionali senza il coinvolgimento consapevole del popolo e il supporto internazionale.
Cavour e il Piemonte
Come ministro dell’agricoltura prima e presidente del Consiglio poi, Cavour, riuscì a fare del Piemonte uno stato assai bene organizzato. Riorganizzò le finanze, l’esercito, eliminò ogni ingerenza della Chiesa nella vita dello stato («Libera Chiesa in libero Stato» era il suo motto), portando avanti una politica già iniziata dal governo d'Azeglio (con le leggi Siccardi del 1850, che riducevano i privilegi ecclesiastici), promosse l’istruzione e i lavori pubblici (dal 1849 al 1859 si costruirono in Piemonte 850 km di ferrovie).
Politica diplomatica di Cavour
Ma l’opera più importante dei Cavour è certamente rappresentata dai suoi sforzi per inserire il Piemonte nel gioco diplomatico delle grandi potenze europee.
Egli comprendeva che senza l’appoggio di almeno una delle grandi potenze europee la causa italiana non avrebbe mai avuto successo, perchè ormai gli avvenimenti storici avevano fatto sì che le nazioni più deboli (o le regioni che ancora non erano nazioni) non potessero più disporre di autonomia politica. Tutto quanto avveniva in Europa interessava le nazioni più forti e dipendeva dai loro interessi.
Fallimento di Pisacane
Questa politica apparve più che mai necessaria quando si constatò l’ennesimo fallimento di un tentativo di tipo mazziniano.
Carlo Pisacane (1818-1857), un ex ufficiale dell’esercito borbonico di Napoli, che nel 1848 aveva combattuto in Lombardia e poi in difesa della Repubblica romana, che aveva scritto dei libri in cui si diceva con chiarezza che la rivoluzione italiana doveva farsi colla partecipazione cosciente del popolo, nel 1857 tentò un’azione insurrezionale nel Regno delle due Sicilie. Impadronitosi, insieme con un gruppo di animosi compagni, del piroscafo Cagliari, dirottò la nave verso l'isola di Ponza, ove liberò circa 300 detenuti politici. La nave approdò poi a Sapri e gli insorti si avviarono verso l’interno, cercando di far ribellare i contadini, Costoro, diffidenti e ignoranti, non si mossero; nel vallone dì Sanza il gruppo, assalito da soldati borbonici e da contadini del luogo, venne trucidato.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali riforme attuate da Cavour in Piemonte?
- Perché Cavour riteneva fondamentale l'appoggio delle grandi potenze europee per la causa italiana?
- Quali furono le conseguenze del tentativo insurrezionale di Carlo Pisacane nel Regno delle due Sicilie?
Cavour riorganizzò le finanze, l'esercito, eliminò l'ingerenza della Chiesa, promosse l'istruzione e i lavori pubblici, costruendo 850 km di ferrovie tra il 1849 e il 1859.
Cavour capiva che senza l'appoggio di almeno una grande potenza, la causa italiana non avrebbe avuto successo, poiché le nazioni più deboli non potevano più disporre di autonomia politica.
Il tentativo fallì poiché i contadini non si unirono alla ribellione e il gruppo di Pisacane fu assalito e trucidato da soldati borbonici e contadini locali.