Concetti Chiave
- I monasteri medievali erano centri culturali e di ritrovo, importanti per la conservazione del sapere e sede di biblioteche private.
- I monasteri erano tipicamente situati in campagna, permettendo ai monaci di coltivare la terra e sostenersi autonomamente.
- Oltre all'agricoltura, i monaci erano coinvolti in attività come medicina, costruzione, e insegnamento, trasmettendo le conoscenze antiche.
- I monaci amanuensi erano responsabili della trascrizione di libri, mantenendo viva la conoscenza attraverso lo studio dedicato.
- La vita monastica era regolata dalla Regola Benedettina, con un focus su preghiera, lavoro e conservazione della cultura scritta.
Indice
Importanza dei monasteri medievali
I monasteri nel periodo storico del Medioevo erano molto importanti perché venivano considerati a tutti gli effetti il centro ed il punto di ritrovo dei vari paesi e delle diverse città. Erano quindi definiti “i luoghi in cui veniva custodito il sapere”. Furono infatti luoghi di raccolta di manoscritti, ma anche sedi di biblioteche (un tempo private e chiuse alla consultazione generale).
Vita e attività dei monaci
I monaci non costruivano le loro sedi in città, ma nelle campagne: lontano dai centri abitati in modo da poter coltivare il terreno circostante per piantarvi ciò che occorreva loro per sopravvivere.
Le attività da loro svolte coprivano diversi campi lavorativi: non solo agricoltura e allevamento ma anche infermeria e medicina, poiché nei campi venivano cresciute anche erbe mediche.
Abbatterono boschi per procurare il legname, prosciugarono paludi, scavarono canali per irrigare campi e vigneti (il vino è indispensabile per la celebrazione della messa) e crearono delle vere e proprie scuole dove si tramandavano le conoscenze dell’antichità classica. L’esperienza monastica, come forma di vita organizzata, ebbe inizio nella Chiesa nel IV secolo.
A questa particolare categoria di monaci veniva affidato il prezioso compito di trascrivere i libri e perciò la conoscenza era legata ad un elite, quella ecclesiastica appunto, l’unica ad avere il tempo necessario per dedicarsi correttamente allo studio.
Ruolo della preghiera e della regola
Il compito più importante per un monaco era la preghiera. Durante il corso della giornata si avevano 8 orari in cui i monaci si riunivano e pregavano collettivamente. Quando il tempo non era dedicato alla preghiera di gruppo, i monaci leggevano, si dedicavano all’agricoltura e all’ allevamento oppure svolgevano altre attività artigianali come ad esempio la pittura o la scultura.
Oltre alla preghiera di gruppo però, si svolgeva anche la preghiera individuale.
A guidare la vita di un monaco erano le indicazioni della Regola, dettata da San Benedetto nel 534 d.C., conosciuta come la regola Benedettina.
Biblioteche nei monasteri
All’interno dei monasteri si trovavano le biblioteche. Le biblioteche erano delle grandi stanze dove venivano raccolti e conservati i libri (inizialmente quelli sacri). Col passare del tempo, in questi luoghi, venivano conservati anche i libri per l’istruzione (utilizzati per studiare il Latino).
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo principale dei monasteri nel Medioevo?
- Dove venivano costruiti i monasteri e perché?
- Quali erano le principali attività svolte dai monaci?
I monasteri erano considerati il centro del sapere e il punto di ritrovo delle comunità, fungendo da luoghi di raccolta di manoscritti e sedi di biblioteche.
I monasteri venivano costruiti nelle campagne, lontano dai centri abitati, per permettere ai monaci di coltivare il terreno circostante e garantirsi l'autosufficienza.
I monaci si dedicavano all'agricoltura, all'allevamento, alla medicina, alla trascrizione di libri, e seguivano una vita regolata dalla preghiera e dalla Regola Benedettina.