Concetti Chiave
- Il calendario egizio, simile a quello mesopotamico, era basato sugli astri e le inondazioni del Nilo, con 12 mesi di 30 giorni ciascuno.
- L'inizio dell'anno era segnato dall'apparizione della stella Sino, coincidente con l'inizio dell'inondazione del Nilo.
- Il calendario divideva l'anno in tre stagioni: inondazione, ritorno delle acque e raccolto.
- Gli Egizi utilizzavano orologi solari e obelischi come meridiane per misurare il tempo durante il giorno.
- Per misurare il tempo di notte, gli Egizi usavano clessidre ad acqua e sabbia, come quella risalente al 1360 a.C. trovata a Kamak.
Indice
Il calendario egizio
Anche gli Egizi, come i popoli della Mesopotamia, elaborarono un proprio calendario. Costruito in base all’osservazione degli astri (sole, luna, stelle), esso era anche strettamente collegato con le inondazioni del Nilo e con le fasi dell’agricoltura che ne derivavano.
Struttura dell'anno egizio
Il calendario prevedeva un anno costituito da 12 mesi; ogni mese era di 30 giorni e ogni giorno era diviso in 24 ore. L’inizio dell’anno era fissato al mese di giugno, ai sorgere nel cielo notturno della stella Sino, la più luminosa. Tale apparizione coincideva approssimativamente con l’inizio dell’inondazione. L’anno era diviso in tre stagioni di quattro mesi ciascuna: l’inondazione; il ritorno delle acque nel letto del fiume; il raccolto.
Orologi solari e meridiane
Gli Egizi furono tra i primi a utilizzare orologi solari, cioè basati i sullo spostamento delle ombre col passare delle ore. Uno di questi orologi è conservato nel Museo di Berlino: l’asse di legno, con una sbarra trasversale al centro, aveva alcune tacche sulle quali cadeva l’ombra della sbarra. Anche gli obelischi potevano essere utilizzati come orologi solari: in pratica funzionavano come una vera e propria meridiana.
Clessidre ad acqua e sabbia
Per la notte invece gli Egizi utilizzavano le clessidre ad acqua e a sabbia.
Un esemplare di clessidra ad acqua fu ritrovato nel tempio di Amon a Kamak (a circa 500 chilometri a sud del Cairo) e risale al 1360 a.C.
Il funzionamento della clessidra è semplicissimo: l’acqua (o la sabbia) contenuta nel vaso più alto passa attraverso un piccolo foro nel vaso più basso. All’interno di quest’ultimo sono segnate tacche corrispondenti al livello che la sabbia, o il liquido, raggiunge nelle varie ore.