Concetti Chiave
- Le corporazioni medievali, note come "arti" in Italia, segnavano il crescente ruolo delle professioni e del lavoro organizzato.
- Le arti, sebbene soggette al controllo politico, godevano di autonomia nell'organizzazione del lavoro e nella regolamentazione dei mercati.
- Ogni arte aveva uno statuto che regolava prezzi, salari e condizioni di lavoro, prevenendo la concorrenza sleale e garantendo la correttezza degli affiliati.
- Solo i membri di un'arte potevano avviare un'attività, e l'ammissione era decisa internamente, promuovendo solidarietà e supporto reciproco tra i membri.
- Le arti acquisirono potere economico e politico, influenzando la governance cittadina, come dimostrato a Firenze dal 1270.
Indice
Le corporazioni medievali
Le corporazioni medievali rappresentano il punto di partenza per l’affermazione di un nuovo ruolo, destinato a crescere, del mondo del lavoro e delle professioni. In Italia le corporazioni furono dette “arti”, dal latino artes, che stava a indicare un’umana occupazione in senso lato. Distinte per categorie professionali, esse riunivano solamente i proprietari delle imprese.
Organizzazione e autonomia delle arti
Le arti erano soggette al controllo dell’autorità politica, ma godevano di completa autonomia per tutto ciò che riguardava l’organizzazione del lavoro.
Ogni arte aveva il proprio statuto, che stabiliva il prezzo delle merci, i salari e le condizioni di lavoro per la manodopera: in questo modo le arti svolgevano un’efficace azione nell’impedire la concorrenza sleale e vegliavano sulla serietà e la correttezza degli iscritti. Chi non faceva parte di un’arte non poteva intraprendere un’attività e l’ammissione dipendeva dalla decisione dei suoi membri. Le arti furono caratterizzate da una forte solidarietà interna: se un loro membro era una vittima di un infortunio o di una malattia, esse provvedevano a fornirgli un sussidio, prendendosi anche cura di vedove e orfani.Solidarietà e ruolo politico delle arti
L’espansione dell’economia e la ricchezza prodotta dalle attività lavorative andarono di pari passo con la crescita della potenza delle arti e con le loro rivendicazioni a esercitare un ruolo attivo nel governo della città. A Firenze, per esempio, a partire dal 1270 non fu possibile partecipare alla vita politica se non si era iscritti a un’arte.