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Vespucci, Amerigo - Alla ricerca di un nuovo Continente Pag. 1
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Sintesi
In questo appunto di storia viene descritta la biografia di Amerigo Vespucci, con analisi attenta dei viaggi che fece in giro per il Continente americano.

Vita di Amerigo Vespucci


Amerigo Vespucci nasce a Firenze il 9 marzo 1454 da un ricco notaio, Anastasio o Nastagio Vespucci, e dalla nobile Elisabetta o Lisa Montevarchi mentre, secondo i documenti a Santa Maria del Fiore, riceve il battesimo il 16 marzo dello stesso anno. Della sua giovinezza si sa ben poco ma è molto probabile che abbia ricevuto un’educazione prettamente umanistica.
Nel 1489 su richiesta di Lorenzo il Popolano si reca a Siviglia per entrare a far parte della sua casa commerciale che si dedicava alla preparazione delle rimesse oltreoceano sotto la guida del fiorentino Giannotto Berardi. Qui incontra anche Cristoforo Colombo e contribuisce all’ultimazione della sua terza spedizione.



Nel 1499 si aggrega all’impresa, assegnatagli dalla corona spagnola, di Alonso de Ojeda di esplorare le coste meridionali delle così credute Indie raggiunte da Colombo. È da questo momento fino al 1504 che si collocano temporalmente i viaggi e le esplorazioni di Vespucci su richiesta della Spagna e del Portogallo.
Nel 1505 per i suoi sforzi gli viene concessa la cittadinanza spagnola, qualche anno più tardi, nel 1508 il re Ferdinando II d’Aragona onora il navigatore con la carica di “piloto mayor de Castilla” ovvero colui che è responsabile delle spedizioni “Casa de Contratación” per le sue grandi capacità nautiche di circumnavigare il globo, segnare rotte marine, disegnare mappe da aggiungere a quella ufficiale spagnola, la Padrón Real, e istruire i novelli navigatori in particolare all’uso del quadrante e dell’astrolabio. Amerigo Vespucci muore nel 1512 a Siviglia. I suoi beni sono dati in eredità alla moglie andalusa Maria Cerezo. Secondo la tradizione il corpo del navigatore sarebbe sepolto nell’ Abbazia di Ognissanti a Firenze ma è più probabile che l’Amerigo Vespucci lì seppellito sia suo nonno perché la pietra sepolcrale recita come anno di morte il 1417, non 1512.

Viaggi


Amerigo Vespucci compie quattro viaggi nelle Americhe. Il primo avviene tra il 1497- 1498 probabilmente sotto il comando di Juan Díaz de Solís e volere del re Ferdinando II d’Aragona che voleva comprendere la precisa collocazione delle nuove terre anche per motivi economici: raggiungere più agevolmente le isole delle spezie.
Dalle lettere di Vespucci e le sue descrizioni di popoli indigeni abili nella costruzione di amache è ammissibile che la sua nave sia attraccata nella penisola della Guajira.
Giunge fino a Maracaibo e, entrando in una baia, scopre un villaggio sull’acqua che associa a Venezia. Da qui il nome Venezuela. Durante il viaggio di ritorno si costeggia il CentroAmerica tra la Florida e Cuba, evincendo che quest’ultima sia un’isola. Il secondo avviene tra il 1499 e il 1500 insieme al cartografo Juan de la Cosa e al capitano Ojeda.
Si naviga lungo la costa occidentale africana fino a Capo Verde e da qui Vespucci continua da solo più a sud, verso la foce del Rio delle Amazzoni e fino Capo San Rocco.



La flotta nel frattempo arriva al golfo di Paria e alle isole Trinidad e Margarita. Intravedono Curaçao, successivamente esplorano l’isola di Aruba. Si costeggia il Paraguay, si scovano delle isole sabbiose e l’isola di Toas, calcarea, ritornando poi a Maracaibo e al lago che denominano San Bartolomé perché è apparso alla flotta il giorno di San Bartolomeo. Attraversato il lago si giunge a Capo della Vela. Nonostante lo scarso bottino questa spedizione è stata importante perché per la prima volta si è ben delineata la configurazione del Venezuela. Il terzo avviene tra il 1501 e il 1502. Al comando c’è Gonçalo Coelho. Si leva l’ancora a Lisbona e si approda a largo del Brasile. Si prosegue a sud fino alla baia di Guanabara e ancora fino a Cananéia. Secondo gli scritti di Amerigo Vespucci si tocca la Patagonia ma ciò è ancora discusso.
Quello che è certo è che prima dell’approdo nelle Americhe, durante una pausa a Capo Verde, c’è stato l’incontro con la flotta portoghese e quella di Pedro Álvares Cabral in rientro dall’India. Vespucci entra in contatto con l’ebreo Gaspar da Gama che gli descrive dettagliatamente le caratteristiche del subcontinente e il fiorentino comprende che le terre che si stavano esplorando non sono asiatiche ma fanno parte di un “Nuovo mondo”. Scrive, infatti, a Lorenzo il Popolano: “Ci rendemmo conto che quella terra non era un’isola ma un continente, poiché si estendeva per lunghissimi lidi che non la circondavano ed era piena di infiniti abitanti”. La quarta avviene tra il 1503 e il 154, capitanata da Coelho.
Si spiegano le vele di sei navi (di cui una era a capo Vespucci) a Lisbona, si fa una pausa a Capo Verde per poi approdare su “un'isola in mezzo al mare" che secondo le ipotesi sarebbe l’arcipelago Fernando de Noronha. Poiché la nave di bandiera naufraga dopo aver toccato il fondale, tutto il suo equipaggio viene accolto a bordo dell’imbarcazione di Vespucci.
Si spingono fino a Baía de Todos-os-Santos per poi ritornare in Portogallo.
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