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Concetti Chiave

  • La crisi del 1300 fu segnata da guerre, pestilenze e condizioni climatiche avverse, che colpirono duramente la popolazione e l'economia europea.
  • Il crollo demografico portò a una diminuzione dei prezzi dei cereali, ma aumentò il costo della manodopera, dando ai lavoratori migliori condizioni contrattuali.
  • L'economia signorile soffrì a causa dell'aumento dei costi e della diminuzione dei profitti, spingendo i nobili a intensificare lo sfruttamento contadino e a riconvertire le loro produzioni.
  • La nobiltà affrontò una trasformazione, con molti membri destinati alla vita ecclesiastica e l'emergere di nuovi gruppi sociali come borghesi e contadini.
  • Le rivolte contadine e urbane, come quella dei Ciompi a Firenze, furono reazioni alla pressione economica e fiscale, ma spesso furono soppresse violentemente.

La crisi del 1300
I mali dell’epoca: la crisi del ‘300 (che durò fino al 450 circa) fu caratterizzata da una tendenza regressiva. Le cause furono le guerre, le pestilenze e gli accidenti del clima (che non si raffreddò come si pensava ma aumentarono le piogge in modo consistente). Inoltre aumentarono i saccheggi da parte degli eserciti che divennero quasi ininterrotti in alcune regioni Europee. Le guerre portarono, oltre all’aumento dei saccheggi, anche alla trasmissione delle malattie come la peste.
Le pestilenze di peste del ‘300 non diedero possibilità alla popolazione di ristabilirsi poiché si susseguivano a breve distanza.

Indice

  1. Prezzi e salari
  2. Problemi dell'economia signorile
  3. Trasformazioni nella nobiltà
  4. Rivolte contadine
  5. Rivolte dei Ciompi

Prezzi e salari

I prezzi e i salari: il crollo demografico portò una diminuzione dei prezzi dei cereali. Il numero dei consumatori di cereali diminuì molto di più del numero di produttori e questo determinò l’andamento negativo dei prezzi. Il fenomeno colpì tutta l’Europa con l’eccezione dell’Italia settentrionale e dei Paesi Bassi i quali ebbero uno slancio di investimenti che non subì battute d’arresto. Il crollo demografico rese la manodopera più rara e quindi più costosa. Così i lavoratori riuscirono a strappare anche condizioni più favorevoli.

Problemi dell'economia signorile

I problemi dell’economia signorile: l’aumento dei costi (dei cereali e i conseguenti della manodopera e dei degli attrezzi), il ristagno dei commerci, le guerre, e la diminuzione dei profitti portarono alla caduta dei redditi signorili e al conseguente crollo del valore della terra. La nobiltà cercò così d’intensificare lo sfruttamento dei contadini introducendo nuove imposte. Nei paesi dell’est questo portò al consolidamento dei domini signorili, altrove però questo portò ad alcune rivolte contadine. I signori cercarono di fronteggiare la crisi passando dalla conduzione diretta alla conduzione indiretta. Le grandi imprese agricole vennero divise in lotti e date in affitto a contadini che li che li coltivavano in proprio. Si formò anche la mezzadra: i proprietari possessori di capitali anticipavano ai contadini i mezzi di sussistenza ottenendo in cambio quote della produzione agricola i nobili portarono anche un attacco alle ricchezze della Chiesa cercando di accaparrarsi le funzioni ecclesiastiche più lucrative. I nobili riconvertirono la propria produzione in una produzione più razionale, producendo generi facilmente collocabili sul mercato, quali i prodotti dell’allevamento. In Inghilterra si diffusero le enclosures con cui i proprietari terrieri recintavano i campi aperti adibendoli all’allevamento e allontanando da essi i contadini.

Trasformazioni nella nobiltà

Trasformazioni nella nobiltà: la nobiltà medioevale era un gruppo eterogeneo e stratificato. La maggior parte di essa era costituita da nobili “poveri”. La nobiltà era anche un gruppo fluido che si rinnovava continuamente. La preoccupazione costante per un nobile era quella di mantenere il proprio patrimonio indiviso, senza spartirla tra molti eredi. Accadeva così che molti membri di una famiglia nobile venissero destinati a una vita ecclesiastica. A questo deflusso di nobili si opponeva l’ascesa di individui emergenti grazie al successo sul campo degli affari quali i borghesi e i contadini.

Rivolte contadine

Rivolte contadine: la pressione esercitata dai nobili sui contadini per arginare la diminuzione dei profitti e l’inasprimento delle tasse furono alla base di gravissimi conflitti sociali. Nel 1358 migliaia di contadini di una regione della Francia settentrionale si ribellarono per protesta contro le devastazioni provocate dalla guerra di Francia e Inghilterra. La rivolta fu furiosa ma breve: essa venne soppressa nel sangue dai nobili. Ci furono rivolte anche in Inghilterra nel 1381in seguito all’imposizione di un ulteriore tassa personale: il re Riccardo II concesse l’abolizione della servitù e altri grandi alleggerimenti.

Rivolte dei Ciompi

Rivolte dei Ciompi: la più grande rivolta urbana si verificò a Firenze dove era particolarmente grave la situazione degli operai dell’Arte della lana, chiamati Ciompi, i quali erano sfruttati dai maestri di bottega. I ciompi avevano già tentato di darsi un organizzazione ma il governo lo aveva vietato. In seguito grazie all’appoggio delle arti minori i ciompi ottennero la creazione di tre nuove arti del popolo minuto. La grande borghesia proclamò la serrata delle botteghe provocando il malcontento popolare. In seguito le arti minori, ruppero la solidarietà con i Ciompi facendo scogliere l’Arte dei Ciompi. Nel 1382 fu così ristabilito l’ordine oligarchico a Firenze.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali cause della crisi del '300?
  2. Le principali cause della crisi del '300 furono le guerre, le pestilenze e gli accidenti climatici, come l'aumento delle piogge, che portarono a saccheggi continui e alla diffusione di malattie come la peste.

  3. Come influì il crollo demografico sui prezzi e sui salari?
  4. Il crollo demografico portò a una diminuzione dei prezzi dei cereali poiché il numero di consumatori diminuì più del numero di produttori. Tuttavia, la manodopera divenne più rara e costosa, permettendo ai lavoratori di ottenere condizioni più favorevoli.

  5. In che modo la nobiltà cercò di affrontare la crisi economica?
  6. La nobiltà cercò di affrontare la crisi economica intensificando lo sfruttamento dei contadini, introducendo nuove imposte, passando dalla conduzione diretta a quella indiretta, e riconvertendo la produzione verso beni più facilmente vendibili come i prodotti dell'allevamento.

  7. Quali furono le conseguenze delle rivolte contadine?
  8. Le rivolte contadine, causate dalla pressione nobiliare e dall'inasprimento delle tasse, portarono a gravi conflitti sociali. In Francia e Inghilterra, le rivolte furono represse nel sangue, ma in alcuni casi portarono a concessioni come l'abolizione della servitù.

  9. Cosa accadde durante la rivolta dei Ciompi a Firenze?
  10. Durante la rivolta dei Ciompi a Firenze, gli operai dell'Arte della lana si ribellarono contro lo sfruttamento. Con l'appoggio delle arti minori, ottennero la creazione di nuove arti, ma la grande borghesia reagì con una serrata delle botteghe, e nel 1382 l'ordine oligarchico fu ristabilito.

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