Concetti Chiave
- Tra il 1920 e il 1939, in Europa si sviluppano sistemi autoritari ispirati dal fascismo, con poche democrazie rimaste per affrontare la guerra.
- La Società delle Nazioni subisce un'erosione, incapace di gestire crisi come l'uscita del Giappone e della Germania nazista nei primi anni '30.
- Mussolini inizialmente diffida di Hitler, ma cerca di arginare l'influenza tedesca in Austria attraverso il sostegno al cancelliere Dollfuss.
- Il Patto a Quattro e il Fronte di Stresa sono tentativi di Mussolini di controllare l'espansione tedesca, ma falliscono a causa delle tensioni internazionali.
- Stalin si preoccupa dell'espansione tedesca verso Oriente e inizia a dialogare con le potenze occidentali, nonostante le divergenze ideologiche.
Indice
Sviluppo dei sistemi autoritari
A ridosso della guerra, tra il 1920 e il 1939 c'è uno sviluppo in Europa di sistemi autoritari ispirati dal fascismo. Il rapporto tra democrazie parlamentari e sistemi autoritari è a favore di questi ultimi, le uniche democrazie che affronteranno lo scontro sono Francia, Gran Bretagna, Scandinavia e Cecoslovacchia. Nasceranno molti partiti e movimenti di stampo fascista anche all'interno dei paesi democratici.
Erosione della Società delle Nazioni
E' il periodo della lenta erosione della Società Delle Nazioni; nell'attacco giapponese alla Cina del 1931, infatti, il Giappone viene sancito dalla SDN e quando, nel gennaio del 1933, Hitler va al potere, il Giappone esce dalla Società delle Nazioni, senza che questa riesca a gestire tutte queste crisi. Nell'ottobre del 1933 anche Hitler abbandona la SDN.
Relazioni tra Mussolini e Hitler
Le idee iniziali su Hitler sono confuse in Italia, poichè Mussolini lo studia con disinteresse, ha paura che sia un revisionista. Mussolini, inoltre, non vuole avere nulla a che fare con l'Austria, nemica territoriale dell’Italia, mentre Hitler vuole l'Anschluss, l’annessione dell’Austria al territorio della Germania, riunendola nel Volk tedesco. C'è simpatia nei confronti della Germania nazista per la questione ebraica e per l'eliminazione dei partiti d'opposizione, a livello ideologico a Mussolini piace che Hitler si ispiri a lui stesso
Allora Mussolini investe sul cancelliere austriaco Dollfuss, che si appoggia ad un movimento dichiaratamente fascista, un piccolo dittatore imitativo che adora Mussolini. Il suo obiettivo è creare un protettorato italiano in Austria in contrasto con quello tedesco. Dollfuss viene assassinato in un colpo di stato tedesco, ma Mussolini riesce a fermare Hitler.
Conferenze e patti europei
Nel 1933 Mussolini convoca una conferenza a Roma, in cui sono presenti i rappresentanti di Francia, Gran Bretagna e Germania. Vuole una gestione dell'Europa da parte delle grandi potenze europee, tenta di creare un Patto a Quattro (o Patto Mussolini) che vuole un incapsulamento della Germania attorno a Italia, Francia e Gran Bretagna. Il Patto non dura, e quindi Mussolini convoca nel 1935 una conferenza a Stresa (Fronte di Stresa) escludendo la Germania, che dovrebbe garantire l'indipendenza austriaca, vigilando su qualsiasi tentativo revisionista da parte di Hitler (che nel frattempo ha rafforzato la Germania, riunito i popoli tedeschi fuori dal confine e adottato una politica aggressiva).
Politica estera italiana e Stalin
Il 1935, inoltre, è un anno di cambiamento drastico per la politica estera italiana: mentre prima Mussolini vuole impedire che la Germania si rafforzi, nel 1935 intraprende una campagna in Etiopia che lo mette contro Francia e Gran Bretagna, trovando un appoggio proprio dalla Germania.
Stalin, intanto, si preoccupa dinnanzi all'ascesa di Hilter, non dal punto di vista ideologico (prima, infatti, i rapporti con la Germania erano neutri), ma in quanto Hitler incita ad un'espansione della Germania verso Oriente. Teme che la Germania torni ad essere potente quanto lo era ai tempi di Gueglielmo II. Quindi Stalin comincia a comprendere che deve avvicinarsi alle potenze occidentali, passando sopra alle diverse ideologie, in quanto possono circondare la Germania, e inizia a dialogare con esse.
Internazionale comunista e fronti popolari
L'internazionale comunista, nel mentre, dal 1924-25, ha ordinato ai partiti comunisti di tutto il mondo di non collaborare con le forze borghesi, comprese le socialdemocrazie. Prosegue fino al 1933, quando il nuovo ordine del Komintern diventa Fronti popolari. Nascono così alleanze tra partiti comunisti, socialdemocrazie e forze liberal-progressiste, che sono potenti alleati contro l'avanzata delle forze naziste. L'interesse è quello di affrontare sia il blocco antinazista sia quello antitedesco.
Domande da interrogazione
- Quali sistemi politici si sviluppano in Europa tra il 1920 e il 1939?
- Come reagisce la Società delle Nazioni alle crisi internazionali degli anni '30?
- Qual è la posizione di Mussolini nei confronti di Hitler e dell'Austria?
- Cosa rappresenta il Fronte di Stresa del 1935?
- Come cambia la politica estera italiana nel 1935?
Tra il 1920 e il 1939, in Europa si sviluppano sistemi autoritari ispirati dal fascismo, mentre le democrazie parlamentari rimangono in minoranza.
La Società delle Nazioni non riesce a gestire le crisi internazionali, come l'attacco giapponese alla Cina e l'ascesa di Hitler, portando all'uscita del Giappone e della Germania dalla SDN.
Mussolini è inizialmente disinteressato a Hitler e teme il suo revisionismo. Vuole impedire l'annessione dell'Austria alla Germania e cerca di creare un protettorato italiano in Austria.
Il Fronte di Stresa del 1935 è una conferenza convocata da Mussolini per garantire l'indipendenza austriaca e vigilare contro i tentativi revisionisti di Hitler, escludendo la Germania.
Nel 1935, la politica estera italiana cambia drasticamente con la campagna in Etiopia, che mette Mussolini contro Francia e Gran Bretagna, trovando invece appoggio dalla Germania.