Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Fascismo - Storia Pag. 1 Fascismo - Storia Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fascismo - Storia Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fascismo - Storia Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fascismo - Storia Pag. 16
1 su 20
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi

L'Ascesa del Fascismo



All'indomani della Grande Guerra, l'Italia si trovò in una situazione economica, politica e sociale precaria e difficile.
Il drammatico conto presentato dalla Guerra in termini di perdite umane fu pesantissimo, con oltre 650.000 caduti
Il sorgere del Regno di Jugoslavia alle frontiere orientali pose una pesante e decisiva pietra tombale sui sogni di riunificazione nazionale italiana, con l'acquisizione dei territori promessi ed inclusi nel Patto di Londra.
La situazione Economica del nostro paese era drammatica.
Dipendevamo in gran parte dalle importazioni oltremare di grano e carbone ed aveva contratto pesantissimi debiti con gli Stati Uniti. Le casse statali erano quasi vuote anche perché la lira durante il conflitto aveva perso buona parte del suo valore. Con un costo della vita aumentato di almeno il 450%. Difficoltà a stabilire accordi di coalizione tra i partiti, vedono susseguirsi in soli 4 anni, 6 ministeri.
Benito Mussolini, uno degli esponenti più importanti dell'Interventismo, agì cercando varie sponde per dar vita ad un movimento che ripagasse tutti gli scontenti della guerra persa. Tuttavia, i suoi sforzi riuscirono a concretizzarsi solo quando un piccolo gruppo di reduci ed intellettuali interventisti, nazionalisti, anarchici e sindacalisti rivoluzionari, si radunò in un locale di Piazza San Sepolcro a Milano, dando vita ai Fasci di Combattimento, il cui programma si configurava come Rivoluzionario, Socialista e Nazionalista.
Estratto del documento

PREMESSA

L’ASPETTO POLITICO/ECONOMICO,

ALLA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

All'indomani della Grande Guerra, l'Italia si trovò in una

 situazione economica, politica e sociale precaria e difficile.

Il drammatico conto presentato dalla Guerra in termini di

 perdite umane fu pesantissimo, con oltre 650.000 caduti

Il sorgere del Regno di Jugoslavia alle frontiere orientali

 pose una pesante e decisiva pietra tombale sui sogni

di riunificazione nazionale italiana, con l'acquisizione dei

territori promessi ed inclusi nel Patto di Londra.

L’ASPETTO POLITICO/ECONOMICO,

ALLA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

La situazione Economica del nostro paese era drammatica:

 Dipendevamo in gran parte dalle importazioni oltremare di

 grano e carbone ed aveva contratto pesantissimi debiti con gli

Stati Uniti.

Le casse statali erano quasi vuote anche perché la lira durante

 il conflitto aveva perso buona parte del suo valore.

Con un costo della vita aumentato di almeno il 450%.

 Difficoltà a stabilire accordi di coalizione tra i partiti, vedono

 susseguirsi in soli 4 anni, 6 ministeri.

NASCITA DEI FASCI DI COMBATTIMENTO

Benito Mussolini, uno degli

 esponenti più importanti

dell'Interventismo, agì cercando

varie sponde per dar vita ad un

movimento che ripagasse tutti

gli scontenti della guerra persa.

Tuttavia, i suoi sforzi riuscirono a concretizzarsi solo quando un piccolo

 gruppo di reduci ed intellettuali interventisti,

nazionalisti, anarchici e sindacalisti rivoluzionari, si radunò in un locale

di Piazza San Sepolcro a Milano, dando vita ai Fasci di Combattimento, il cui

programma si configurava come Rivoluzionario, Socialista e Nazionalista.

CHI ERANO LE CAMICIE NERE?

Il 23 marzo 1919 a Milano nasce

 il primo fascio di combattimento.

Era Composto da:

 Ex combattenti della Grande

I. Guerra rimasti senza lavoro.

Soprattutto ex Arditi, e tramite

II. loro adottarono simboli come le

camicie nere e il teschio.

Ex ufficiali di complemento.

III. Ceto medio borghese, giovani o

IV. giovanissimi.

LA PARTE VIOLENTA DEL FASCISMO

Furono soprattutto Arditi ed

 ufficiali e sottufficiali dell'esercito,

per loro natura, a divenire i più

forti sostenitori di ciò che

andavano sostenendo Mussolini e

D'Annunzio, trovando in questi due

capi naturali il riferimento ideale

per incanalare la loro ansia di lotta

in una direzione politica precisa e,

per loro, appagante.

Le azioni squadriste - di norma caratterizzate da azioni di violenza contro

 persone e cose ( delle altre forze politiche ) - avevano lo scopo di impedire la

realizzazione in Italia di una rivoluzione di ispirazione bolscevica, e quindi ad

un ritorno del Biennio Rosso.

Nonostante il loro carattere violento e intimidatorio, le azioni squadriste

 riscossero inizialmente un ampio consenso da parte degli strati della

borghesia, esponenti popolari e repubblicani.

TRA VIOLENZE E CONQUISTE SQUADRISTE

Il 15 Aprile 1919, a Milano avvenne

 l'Assalto all‘ “Avanti!”

Uno dei primi avvenimenti.

Il 12 Settembre 1919, Impresa di

 Fiume.

D’Annunzio con una lettera chiede aiuto

 a Mussolini.

30 Maggio 1924, delitto del

 Deputato Giacomo Matteotti.

L’opposizione uscì dal parlamento,

 sperando che il Re sfiduciasse Mussolini,

cosa che non successe.

MARCIA SU ROMA

Dopo il Congresso di Napoli, in cui 40.000

 camicie nere inneggiarono a marciare su

Roma, Mussolini si vide costretto ad agire.

Così un forte contingente di 50.000

 Fascisti, venne radunato nell'alto Lazio e

spinto dai Quadrumviri (è una carica

elettiva che veniva attribuita a 4 cittadini

con poteri giurisdizionali e funzioni

di polizia) contro la Capitale, il 28

Ottobre 1922.

Mentre le forze armate si preparavano con determinazione a fronteggiare il

 colpo di mano fascista, il re Vittorio Emanuele III non firmò lo Stato d’assedio,

per evitare un ulteriore bagno di sangue che avrebbe potuto precipitare il

paese in una guerra civile.

Così facendo aprì di fatto la strada alle colonne fasciste verso la capitale.

 Il 30 ottobre 1922 le camicie nere entrarono a Roma.

 MUSSOLINI PRIMO MINISTRO

A compimento della Marcia su

 Roma, il Re incaricò Benito

Mussolini di formare il

nuovo governo.

A soli 39 anni Mussolini diveniva

 presidente del consiglio, il più

giovane nella storia dell'Italia

unita.

Presa la carica, Mussolini

 concentra su di sé:

Presidenza del Consiglio.

 Ministeri Esteri

 Ministero degli Interni.

DISCORSO DEL 16 NOVEMBRE 1922

DA BENITO A DUCE

« Dichiaro qui, al cospetto di questa

 Assemblea e al cospetto di tutto il popolo

italiano, che io assumo, io solo, la

responsabilità politica, morale, storica di

tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o

meno storpiate bastano per impiccare un

uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il

fascismo non è stato che olio di ricino e

manganello, e non invece una passione

superba della migliore gioventù italiana, a

me la colpa! Se il fascismo è stato

un'associazione a delinquere, io sono il

capo di questa associazione a delinquere!

Se tutte le violenze sono state il risultato di

un determinato clima storico, politico e

morale, ebbene a me la responsabilità di

questo, perché questo clima storico, politico

e morale io l'ho creato con una propaganda

che va dall'intervento ad oggi. »

Con questo discorso Mussolini si era dichiarato Dittatore.

 PROVVEDIMENTI

Tra il 1925-1926 Mussolini emanò una serie di provvedimenti, tra i quali:

 Sciogliere tutti i partiti e le associazioni sindacali non fasciste;

I. Sopprimere ogni libertà di stampa, di riunione o di parola, venne

II. ripristinata la pena di morte;

Creare un Tribunale speciale con amplissimi poteri, in grado di

III. mandare al confine con un semplice provvedimento amministrativo le

persone sgradite al regime;

Il 24 dicembre 1925 una legge cambia le caratteristiche dello Stato

 Liberale: Benito Mussolini cessa di essere presidente del Consiglio e

diventa “Primo Ministro Segretario di Stato”, nominato dal re e

responsabile di fronte solo di fronte a lui e non più al Parlamento;

Il 4 febbraio 1926 i sindaci elettivi vengono sostituiti da Podestà nominati

 con decreto reale, mentre gli organi elettivi, quali consigli e giunte,

vengono sostituiti da consulte comunali di nomina prefettizia.

REGIME ED ECONOMIA

Protezionismo doganale.

 È una politica economica, opposta a quella libero-scambista, che tende a proteggere

 le attività produttive nazionali dalla concorrenza di stati esteri mediante interventi

economici statali.

.

Corporativismo

 « Chi dice lavoro, dice borghesia produttiva e classi lavoratrici delle città e dei campi. Non

 privilegi alla prima, non privilegi alle ultime , ma tutela di tutti gli interessi che

armonizzano con quelli della produzione e della nazione. B.M. »

Rivalutazione della lira (Quota 90).

 Taglio dei salari pubblici.

 Instaurazione di enti economici pubblici.

 (Istituto mobiliare italiano; Istituto per la Ricostruzione Industriale)

 INAIL;

 Istituzione libretto di lavoro;

 INPS;

 Riduzione settimana lavorativa a 40 ore;

 ECA;

 Assegni familiari

 Casse rurali e artigiane

REGIME ED ECONOMIA

Autarchia Economica.

 Battaglie del grano dal 1925.

 Bonifica di territori paludosi e malsani (delta del Po, paludi Pontine)

 Politica demografica e dell’occupazione.

 Costruzione di nuove Città e Paesi in tutto il Territorio Italiano (Latina).

LE ORGANIZZAZIONI

Opera Nazionale Dopolavoro per il tempo libero, circoli di fabbrica e di

 quartiere.

Opera Nazionale Maternità e Infanzia, assitenza alle donne.

 Promozione di attività di socializzazione, sportive, ricreative.

 Organizzazioni giovanili (Figli della Lupa, Balilla, Avanguardisti, Gioventù

 italiana del Littorio 37)

Fondazione di CINECITTA’

 Fondazione dell’istituto LUCE

LA PRIMA GUERRA DEL REGIME

“VOSTRA ECCELLENZA HA CARTA BIANCA”

Cesare Mori, il cosiddetto "Prefetto di Ferro"

Quando Mussolini salì al potere

 trovandosi tra l'altro ad affrontare

il problema del banditismo e della

mafia siciliana, gli venne fatto il

nome di Cesare Mori.

Mussolini disse: "Voglio che sia

 altrettanto duro coi mafiosi così

come lo è stato coi miei squadristi

bolognesi"

Così Mori partì per la Sicilia certamente poco democratico e garantista,

 ma che ancora oggi farebbe la gioia di qualsiasi funzionario effettivamente

deciso a debellare la mafia dall’Italia.

In un messaggio per Mori, Mussolini dice : “L’autorità dello Stato deve

 essere assolutamente, ripeto assolutamente, ristabilita in Sicilia.”

L’AZIONE DI MORI

I cardini principali dell'azione di Mori Combattere la mafia nella consistenza

 

furono: patrimoniale e nella rete di interessi

economici.

Cogliere un primo importante

 successo con un'operazione in Ripristinare il normale funzionamento e

grande stile per riaffermare l'autorità sviluppo delle attività produttive della

dello Stato e dare un segnale forte Sicilia.

(l'occupazione di Gangi). Condannare con pene severe e

Riottenere l'appoggio della implacabili i criminali sconfiggendo il

 popolazione impegnandola clima di impunità.

direttamente nella lotta alla mafia.

Creare un ambiente culturalmente

 ostile alla mafia, combattendo

l'omertà, curando l'educazione dei

giovani e stimolando la ribellione

contro la mafia.

Dettagli
Publisher
20 pagine
37 download