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di sc1512
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Concetti Chiave

  • La penisola italiana postunitaria era culturalmente ed economicamente non uniforme, con solo il 10% della popolazione che parlava italiano nel 1861.
  • Tre regioni economiche distinte caratterizzavano l'Italia: la Valle Padana industrializzata, l'Italia Centrale agricola con sistemi di mezzadria, e il Sud con grandi latifondi.
  • Il Nord era economicamente avanzato, con industrie tessili che sfruttavano l'energia idrica, mentre il Centro e il Sud erano caratterizzati da agricoltura meno efficiente.
  • Prodotti come tessuti di seta e agrumi erano destinati all'export, mentre grano, cotone e lana erano consumati internamente.
  • Il Mezzogiorno fu teatro di rivolte contadine contro l'Unità d'Italia, con il fenomeno del brigantaggio che esprimeva il malcontento verso il nuovo regime.

Indice

  1. Divisioni culturali ed economiche
  2. Differenze economiche regionali
  3. Prodotti e mercati italiani
  4. Rivolte nel Mezzogiorno

Divisioni culturali ed economiche

Visto che i territori della Penisola erano stati divisi per secoli, mancano una serie di uniformità, soprattutto dal punto di vista culturale ed economico.

Nel 1861 solo meno del 10% della popolazione del Regno d’Italia usa la Lingua Italiana.

Inoltre con un Censimento, sempre del 1861, viene dimostrato come solo il 20% della popolazione sappia leggere e scrivere in italiano; il restante 80% parla dialetti diversi.

Differenze economiche regionali

Dal punto di vista Economico esisteva tre regioni differenti: quella della Valle Padana, quella dell’Italia Centrale e quella dell’Italia Meridionale e Isole.

La più sviluppata è la parte Nord della Penisola, dove vi sono Aziende Capitalistiche che sfruttano efficienti tecniche produttive per l’epoca (sono presenti molte fabbriche tessili di seta, cotone e lana, che si avvalgono dell’energia idrica offerta dai molti corsi d’acqua presenti nel Nord Italia).

L’Italia Centrale è caratterizzata dalla divisione delle terre in Poderi, ossia unità produttive di piccole dimensioni, che sono lavorate da famiglie contadine dipendenti dal proprietario delle terre, quindi i beni coltivati andavano divisi anche con i proprietari (Mezzadria); le famiglie contadine erano povere e i metodi di coltivazione usati erano mediocri.

L’Italia Meridionale, invece, presenta la diffusione dei Latifondi, ossia delle proprietà terriere di grandi dimensioni, suddivise in molte parti, solitamente dedicate all’attività di coltivazione oppure cedute in affitto a famiglie contadine.

Questi terreni erano solitamente coltivati a Grano, ma esistevano anche altre colture, come l’ulivo per ricavarne l’olio, o gli agrumi e alberi da frutto.

Prodotti e mercati italiani

Molti dei prodotti italiani venivano venduti nel mercato estero, come i tessuti di seta realizzati nel Nord o gli agrumi del Sud, mentre altri venivano venduti internamente al Paese, come il grano, il cotone e la lana, realizzati rispettivamente nel Centro e nel Nord Italia.

Rivolte nel Mezzogiorno

Il Mezzogiorno era il punto più critico del Regno d’Italia, infatti in molte zone ebbero inizio una serie di Rivolte di Bande Contadine; questi rivoltosi erano contrari all’Unità e volevano la restaurazione dei Borbone e dell’autorità Pontificia nei loro territori; questo movimento di reazione all’Unità d’Italia venne chiamato ‘brigantaggio’.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la situazione linguistica in Italia nel 1861?
  2. Nel 1861, meno del 10% della popolazione del Regno d’Italia usava la Lingua Italiana, e solo il 20% sapeva leggere e scrivere in italiano, mentre l'80% parlava dialetti diversi.

  3. Come era suddivisa l'economia italiana postunitaria?
  4. L'economia italiana postunitaria era divisa in tre regioni: la Valle Padana, l’Italia Centrale e l’Italia Meridionale e Isole, con il Nord più sviluppato grazie alle aziende capitalistiche e tecniche produttive avanzate per l'epoca.

  5. Quali erano le cause delle rivolte nel Mezzogiorno d'Italia?
  6. Le rivolte nel Mezzogiorno d'Italia erano causate dall'opposizione all'Unità d'Italia, con bande contadine che volevano la restaurazione dei Borbone e dell'autorità Pontificia, un movimento noto come 'brigantaggio'.

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